Equilibri e squilibri del terrore di Arrigo Levi

Equilibri e squilibri del terrore L'Urss è più forte? Equilibri e squilibri del terrore Chi è più forte in Europa? L'avvertimento lanciato da Henry Ifissinger a Bruxelles che l'Europa non può più contare totalmente sulla garanzia nucleare americana ha accresciuto le preoccupazioni sulla solidità delle difese della Nato di fronte al costante rafforzamento degli armamenti sovietici. Anche se rimarrà sempre il dubbio che le armi strategiche nucleari possano essere usate (e questo dubbio impedirà che il valore della garanzia americana possa mai essere azzerato), quanto più incertezze vi saranno sulla credibilità dell'ombrello nucleare, tanto più peserà l'equilibrio nei vari teatri regionali, tra i quali quello europeo rimane il maggiore. L'evidente superiorità di una delle due parti esporrebbe chi è più forte a tentazioni aggressive e gli darebbe un grande potere politico in una crisi. E' dunque più che mai necessario per la pace, come per l'indipendenza politica dell'Europa occidentale, che vi sia un sostanziale equilibrio tra Nato e Patto di Varsavia. Vi è ancora questo equilibrio, o l'Est è più forte, come pensano Kissingeremolti altri? Abbiamo davanti a noi la risposta più aggiornata: il «Militarli Balance- dell'International Institute for Strategie Studies di Londra; con le sue centinaia di soci di oltre 60 Paesi e il suo forte staff internazionale (il direttore dell'I.I.S.S. è il tedesco Christoph Bertram, il presidente è Raymond Aron), l'istituto ha fama di grande obiettività: ogni anno ci offre in questo documento il quadro completo delle forze armate nel mondo. Riferisco le conclusioni delle due appendici interpretative, che trattano dell'equilibrio convenzionale e di quello nucleare-regionale in Europa: il quadro è meno pessimistico dì quello kissingeriano, ma l'equilibrio appare instabile e in via di peggioramento, soprattutto se nulla sarà fatto per consolidarlo. Sulle forze convenzionali, gli esperti dell'I.I.S.S. scrivono: «Il confronto tra le due parti va cambiando da diversi anni. L'effetto cumulativo di tanti piccoli cambiamenti può essere notevole, l'equilibrio può mutare. Nel 1962 gli americani avevano 434 mila uomini in Europa, oggi ne hanno circa 300 mila. Nel 1967 c'erano 26 divisioni sovietiche nell'Europa orientale, oggi ce ne sono 31 e hanno più effettivi, nonostante il contemporaneo aumento di circa 25 divisioni sul fronte cinese. Il quadro numerico, col passare degli anni, ha visto un cambiamento graduale a favore dell'Est, mentre la Nato contava di controbilanciare (l'inferiorità numerica) con la superiorità qualitativa delle sue armi. Questa va però scomparendo per l'introduzione di nuovo materiale bellico sovietico. Se Arrigo Levi (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Christoph Bertram, Henry Ifissinger, Raymond Aron

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Londra, Urss