Vascello di vetro nel cuore di Parigi di Paolo Patruno

Vascello di vetro nel cuore di Parigi UNA GIGANTESCA PIRAMIDE ROVESCIATA SULLE MACERIE DELLE HALLES Vascello di vetro nel cuore di Parigi E' il nuovo «forum», che si inaugura oggi - Ospita un grande centro cultural-commerciale destinato a far da contrappunto al vicino Beaubourg - E fomenta sopite polemiche; «E' il massacro del vecchio centro» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Cadute gran parte delle staccionate in legno, ancora in mezzo a una selva di gru, come da un uovo a sorpresa è uscita dall'enorme «buco» delle Halles una gigantesca piramide rovesciata in vetro-cemento-acciaio. E' il nuovo forum, che ospita da oggi un grande centro cultural-commerciale destinato a far da contrappunto al vicino «Centre Pompidou» a Beaubourg, e come questo destinato a suscitar onde di polemiche feroci tra i novatori dalla sbrigliata fantasia urbanistica e i nostalgici di un passato irrimediabilmente trascorso. Già i giornali parigini si sono chiesti se la realizzazione di questo complesso futuristico che affonda quattro piani sotto terra sia «uno operazione-massacro o un intervento di chirurgia estetica- nel vecchio centro della capitale. La querelle è in pieno svolgimento, come ai tempi dell'inaugurazione del «Beaubourg». e è azzardato cercare una risposta definitiva. Certo è che i parigini hanno finalmente sotto gli occhi un altro risultato del «massacro di Parigi- (o del suo radicale rinnovamento, come sostengono i difensori del nuovo corso urbanistico) perpetrato con discutibile ostinazione sotto Pompidou negli Anni 60. Ma già questo forum, affiorante appena dal «ventre» di Parigi con le sue grandi vetrate ad arco che fanno eco agli archi gotici della vicina Sant'Eustachio (una delle chiese più suggestive della capitale nota anche perché il suo parroco vi negò la sepoltura religiosa a Molière) è il risultato dell'alt al «massacro » imposto da Giscard. Il presidente del «liberalismo avanzato-, venato da nostalgie ancien regime nella visione architettonica della capitale avviata a una ingloriosa americanizzazione nell'era pompidolliana. aveva progettato di incastonare nel centro storico della capitale un'oasi di verde, con giardini, fontane. Ma è parzialmente fallita l'ambizione urbanistica presidenziale di compiere un balzo a ritroso nel tempo, di ritornare al Secondo Impero, di restituire un'esistenza genuina, popolana alle Halles con un'architettura leggera, tale da richiamare almeno il ricordo dei padiglioni eretti da Baltard (i fragili, leggeri parapluies voluti da Napoleone III) che ospitavano il variopinto mercato, corollario di quella corte dei miracoli cara a Victor Hugo. Il Presidente perciò ha dovuto accettare almeno in parte i progetti già approvati e passati in esecuzione, ha dovuto guerreggiare con il nuovo sindaco gollista della capitale, il suo ex primo ministro Chirac. bellicoso difensore dell'ereditàdi Pompidou. Ora. dopo una dozzina d'anni di controversi lavori, di astiose polemiche, il risultato del faticoso compromesso è finalmente sottoposto all'esame dei parigini. Ecco quindi il nuovo forum, questo «vascello di vetro- come l'hanno definito i suoi creatori, gli architetti Claude Vasconi e Georges Pencreach. che affastella come in un crogiuolo ristoranti e cinema, sale da concerto e discoteca, un'appendice del museo delle cere Grevin e una passerella delle grandi firme dell'alta moda parigina. Per sfuggire all'immagine abituale del trade center di stampo americano (avvalorata da duecento negozi, sette ristoranti, una sfilza di cinema, un'enorme sala da ballo seconda soltanto al famoso «Palace») la piramide sotterranea delle Halles accoglie anche un settore di animazione culturale che arricchisce la serie di spettacoli giornalieri: concerti, teatro, jazz, danza, varietà, cabaret. Un po' impropriamente i promotori del forum stanno cercando perciò di contrabbandare l'immagine di una nuova «Agorà del Duemila-, destinata a diventare il centro pulsante della capitale. In realtà, più prosaicamente, il «forum» (40 mila metri quadrati di superficie e un costo di duecento miliardi) resterà ancora per tre-quattro anni un'isola di lusso e di luci entro un vasto cantiere in attività, dove sono attesi 150 mila visitatori-acquirenti al giorno, smistati da una rete di strade sotterranee e dalla più grande stazione del « metrò » extra urbano. E resta per domani l'ambizione, come semplifica uno slogan, di portare «l'arte all'angolo della strada-, o di I soddisfare «gli appetiti socioculturali del pubblico- come sostengono i promotori del forum. Appare quindi più credibile che, per primi, siano soddisfatti gli appetiti commerciali di coloro che sono accorsi nel nuovo centro chic di Parigi. Ancora choccati dal «casoBeaubourg». gli abitanti del quartiere considerano la nuova iniziativa con diffidenza se non con aperta ostilità: «Credevamo di essere arrivati al massimo del cattivo gusto, ma con questo bunker sotto gli occhi abbiamo battuto tutti i record-, ha confidato a un cronista di FranceSoir un vecchio habitué delle Halles. E come lui. tanti abitanti della zona temono l'aggressiva speculazione che moltiplica l'espulsione dei vecchi inquilini, paventano la fine del piccolo commercio di quartiere. Ma in attesa di salutare i nuovi giardini desiderati da Giscard. oggi i parigini celebrano la nascita delle «nuove Halles». Resta da vedere se il vecchio «ventre di Parigi» può trasformarsi davvero nel nuovo «cuore » della capitale. Paolo Patruno

Persone citate: Chirac, Claude Vasconi, Georges Pencreach, Napoleone Iii, Pompidou, Victor Hugo

Luoghi citati: Molière, Parigi