Mennea vuole il primato dei 200 di Giorgio Barberis

Mennea vuole il primato dei 200 Oggi si aprono in Messico le Universiadi nello scenario di Teotihucan Mennea vuole il primato dei 200 L'azzurro è in grande forma - Può puntare al record europeo di Borzov (20 secondi netti) e forse a quello mondiale di Smith (19"83) - Vittori e i problemi di correre in quota DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CITTA' DEL MESSICO — Code interminabili, traffico caotico con i tassisti che lasciano la macchina in coda per comperare il giornale e mettersi tranquillamente a leggerlo, tanto non si riesce a proseguire, aria inquinata con il cielo costantemente coperto da una nuvolaglia di smog: una delle oasi al caos della circolazione di Città del Messico è il villaggio degli atleti. Il complesso .Margarita Maza de Juarez» è difficile a raggiungersi, ma sembra abbastanza confortevole, nonostante la carenza di servizi igienici uno ogni undici persone). Qui gli azzurri stanno preparandosi alle gare dell'Universiade. la decima, che dovrebbe avere un prologo alla cerimonia di apertura fissata per domani mattina (onde evitare le due ore di pioggia che, immancabili, rinfrescano ogni pomeriggio) stasera con l'arrivo delle cinque staffette con fiaccola per accendere un tripode a Teotihuacan, nell'incantevole scenario della piramide del Sole. Il condizionale è d'obbligo, perché nulla ufficialmente è stato ancora annunciato: la risposta -manana(domani) si spreca, non si vedono comunicati. L'attesa, comunque, è notevole, almeno se si guarda all'attenzione e alla simpatia di cui la gente circonda atleti e accompagnatori. Evidentemente 11 ricordo dell'Olimpiade di undici anni fa è ancora vivo e produce un entusiasmo che ben si combina con il carattere del messicano, aperto e gioviale. In questo clima, si va verso le prime gare, anche se è dalla settimana conclusiva, quando cioè entrerà in scena l'atletica, che ci si attendono le emozioni maggiori. L'altitudine — Città del Messico è situata a 2240 metri sul livello del mare — e la conseguente rarefazione dell'aria of¬ frono indubbi vantaggi per lo sforzo breve: velocisti e saltatori in estensione sono quelli che dovrebbero giovarne maggiormente, mentre per gli altri — con il recupero allo sforzo che diventa più lento — si rischia l'asfissia. Questo lo si sa. è stato verificato anche nel 1968 con i Giochi olimpici. Ed altrettanto si sa che. proprio per tale motivo, l'atteso protagonista dell'Universiade è Pietro Paolo Mennea. Il velocista azzurro nelle settimane passate ha detto che l'impegno messicano rappresenta una pietra miliare nella sua carriera, quella che potrebbe dargli, alla vigilia di Mosca '80, un record assai qualificante nella velocità. Al mondo nessun velocista può vantare un curriculum di tempi quali ha Mennea. spe¬ cie sui 200, dov'è lanciato verso il traguardo della cinquantesima prestazione sotto i 20"50. Mennea appare in forma strepitosa: in allenamento corre con facilità impressionante, confortato da ragguagli cronometrici che fanno pensare a un grandissimo tempo, con obbiettivo primario il record europeo di Borzov (20" netti) ed anche qualcosa di più. molto vicino al 19' 83 .mondiale» di Tornirne Smith. Pieretto correrà soltanto i 200 e la finale della staffetta (Vittori pensa di utilizzare nell'ultima frazione della batteria Grazioli mentre fissi rimangono Lazzer, Caravan! e Zuliani) per non sforzare troppo il fisico: doveva essere una stagione con poche (e scelte) gare ed ha finito per correre moltissimo, specie negli ultimi tempi, in giro per l'Italia, con ragguagli cronometrici sempre di gran valore. Il pugliese è soddisfatto, recu pera bene lo sforzo, sa di disporre di una grande occasione e non vuole gettarla. Lo stesso fatto che gli avversari più temibili, a quanto si sa finora, saranno il francese Pascal Barre e soprattutto il polacco Dunecki, non può certo creargli problemi psicologici. Chi cerca di calmare eventuali entusiasmi è Vittori, che cita anche uno studioso statunitense nel tentativo di valutare 11 reale vantaggio che può offrire il correre in quota: .£' come — spiega — correre in vantaggio di vento, diciamo con un metro e ottanta al secondo: quanto possa rendere sul piano del tempo è difficile dirsi, ma certo sbaglia grandemente chi parla addirittura di un decimo. Occorre andarci piano in queste valutazioni». E Mennea? Preferisce non pronunciarsi -tanto poi magari capitano giornate balorde, come a Praga, ed allora il discorso cambia completamente-. Ma forse dice cosi soltanto per scaramanzia, rivolgendo uno sguardo al cielo: almeno la temperatura non dovrebbe essere quella .polare, del campionati europei e le due ore quotidiane di pioggia forse non coincideranno con la finale dei 200. Per intanto l'azzurro verificherà la sua condizione — e con lui quasi tutti quelli dell'atletica — in un paio di riunioni in programma nei giorni 3 e 4 (le gare inizieranno l'8). Il primo giorno Pieretto correrà i 200 e il secondo 1100, il tutto -per interrompere la monotonia degli allenamenti e mantenere viva la condizione- come spiega Vittori. Due assaggi che saranno la presentazione delle credenziali di questo Mennea formato Universiade. Giorgio Barberis

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