Ferrari sente che può vincere di Giorgio Viglino

Ferrari sente che può vincere A Le Mans la gara decisiva per il mondiale delle moto classe 500 Ferrari sente che può vincere Il milanese, che ha rinunciato all'ultimo turno di prove, parte in prima fila accanto al grande rivale Kenny Roberts - Progetti per il futuro: sempre in sella alla Suzuki □AL NOSTRO INVIATO SPECIALE LE MANS — Tra una sosta e l'altra delle due Honda-laboratorio, Suzuki e Yamaha da vittoria infilano giri su giri per togliersi l'onore del primato assoluto di velocità. Ci sono tutte le moto da successo meno una, quella di Virginio Ferrari. Lui ha chiuso con il terzo turno (e il secondo ragguaglio cronometrico assoluto dietro a Roberts e davantiaCecottoe Uncini). Un turno di prove in meno, la rinuncia a tentare almeno il primato, perché? «Perché è inutile, tanto in corsa mi basta partire in prima fila. Il motore è arrivato al suo momento di vita ottimale, tanti chilometri fatti da essere elastico, non troppi da cominciare ad avere disturbi di vecchiaia. Professionismo ci vuole, no? Io sono diventato un buon professionista quest'anno e voglio esserlo ancor di più in futuro». Cosi comincia /'interriste con Virginio Ferrari, sicuro numero due mondiale, ancora possibile vincitore del titolo iridato se la gara di oggi dovesse andare proprio per il meglio. E, dal mondiale '79 a quello '80, si sviluppa la chiacchierata, riassunta assai perché, avendo vissuto insieme questa lunga teoria di gare, si è finito per discutere ogni particolare piuttosto che scambiarsi domandeerisposte. Cominciamo con la gara di oggi. .Sento dentro qualcosa, e sembra stupido dirlo perché non c'è nulla di reale. Eppure è quel qualcosa che hai dentro soltanto quando sai di poter vincere. Ho cambiato idea per quel che riguarda il titolo: non mi vergognerei affatto di pescarlo all'ultima prova per un guasto alla moto di Roberts. L'unica differenza tra la prima e l'ultima prova è che adesso si fanno bilanci su cifre acquisite e non su previsioni, e tenendo conto di tutte le corse io sono stato molto più sfortunato, o meglio la fortuna per quel che è contata, ha inciso negativamente solo per me. Io sono soddisfatto, comunque vada a finire, ma credo di meritare il titolo almeno al pari di Roberts. Certo che l'anno prossimo bisogna fare in modo di arrivare all'ultima gara almeno a posizioni ribaltate >. •Una cosa è certa — continua il pilota —, l'anno prossimo, fatto tesoro di questa prima stagione da vero professionista, cambierò di conseguenza. Critiche su un piano tecnico non credo di potermene fare. Sono sicuro di essere al livello degli altri bravi, e nel nostro sport non è che si possano migliorare i "fondamentali". Si affina, invece, la sensibilità, questo si. si progredisce fino all'ultima corsa della carriera. Critiche alla moto nemmeno: è eccezionale nel suo complesso, e i problemi che presente, derivano dal fatto che istituzionalmente noi la portiamo al limite.. La Suzuki va bene — dice Ferrari —, quindi Ferrari resterà con la Suzuki anche per il futuro. Virginio non è d'accordo. .Non è per quello che parlo bene della moto. Anzi chiariamo subito che io resto alla Suzuki dopo aver ricevuto offerte molto concrete da altri che mi hanno dato anche la misura del successo ottenuto. Resto per tre ragioni: la prima continua ad essere il fattore umano, l'amicizia per Gallina; la seconda è che mi sento diverso, appunto più professionista e con la Suzuki sono convinto di vincere; la terza è che mi darebbe estremamente fastidio aver lavorato per tre anni a beneficio di altri. Dicevo prima: la moto è eccellente, soltanto che noi. noi tutti, abbiamo sbagliato nel non considerare che gli esperimenti vanno fatti con il nostro modo di guidare e non con quello dei collaudatori. Per questo si lavorerà anche nell'inverno. Prima in Giappone sulla pista della Casa, poi in Australia e Nuova Zelanda dove andremo a correre da gennaio ». E veniamo alle previsioni. .L'anno prossimo sarà più difficile perché ci raggiungerà la Honda e la Yamaha sicuramente cercherà di migliorare. Noi abbiamo un buon margine proprio con i motori e con più potenza bisognerà soltanto riuscire a trovare le soluzioni ideali di telaio. Ma prima dell'avvio di stagione. L'unico punto oscuro, l'unico interrogativo, resta quello dell'organizzazione delle corse. Noi abbiamo proposto le "World Series", con o senza federazione. Possono essere una buona soluzione, o si può trovarne una migliore, ma cosi come adesso non si deve continuare.. Alla porta bussa Agostini, messaggero, come è già stato detto ieri, di armistizio. In capo a quest'oggi vedremo cos'è riuscito a combinare il piccolo, grande Ago, che si vedrebbe tanto bene nel ruolo di Ecclestone, sezione a due ruote. Giorgio Viglino

Persone citate: Agostini, Ecclestone, Gallina, Kenny Roberts, Suzuki, Virginio Ferrari

Luoghi citati: Australia, Giappone, Le Mans, Nuova Zelanda