Per il quartetto dei dilettanti un bronzo che vale quasi l'oro

Per il quartetto dei dilettanti un bronzo che vale quasi l'oro Ai mondiali su pista successi inattesi Per il quartetto dei dilettanti un bronzo che vale quasi l'oro NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE AMSTERDAM — Tra le medaglie vinte dall'Italia In questi mondiali fino ad ora, con tutto rispetto per le altre, quella dell'inseguimento a squadre su pista è la più interessante. E' soltanto di bronzo, ma è come se fosse d'oro perché anche nel ciclismo la cosa più importante è avere il senso della misura e dei propri limiti. Cosi sarebbe stolta presunzione pretendere di andare ad insidiare le posizioni di squadre come quelle della Germania Est e dell'Unione Sovietica (oro e argento) che sono di molti gradinisopradinoi. Il successo autentico è avere scavalcato la squadra della Cecoslovacchia ed essersi infilati in questo sandwich di valori tra 1 Paesi dell'Est. Un quartetto deve essere un coro che procede all'unisono e quindi i problemi da risolvere non sono soltanto tecnici, ma anche umani e psicologici. Il maestro del coro che ha guadagnato il bronzo si chiama Angelo Laverda, un tecnico baffuto e silenzioso che da sette anni coordina l'attività dilettantistica della pista e tiene in vita quindi il vivaio più importante per chi è impegnato non solo nella salvaguardia di questa disciplina ma nel suo rilancio. La pista ha un difetto: quello di non rendere economicamente come la strada e i corridori a questi argomenti sono purtroppo sensibili. Accade cosi che il tecnico federale debba accontentarsi di avere solo parzialmente a disposizione i corridori selezionati. Gli inconvenienti di questa disponibilità ridotta si avvertono proprio nel quartetto dove l'affiatamento tra i quattro prescelti è la base sulla quale si deve innestare poi la preparazione tecnica. Il commissario tecnico Laverda, per esempio, lamenta che in occasione di questi mondiali soltanto alcuni tra gli inseguitori siano stati messi tempestivamente a sua disposizione. Laverda afferma che per preparare un campionato del mondo nel quartetto ci vogliono tre mesi di specializzazione e quat¬ tro di allenamenti tecnici. Il che significa soprattutto che i corridori prescelti devono accantonare l'attività su strada o quantomeno dimensionarla al loro impegno su pista. In Unione Sovietica, nella Germania Est. in Cecoslovacchia e in Polonia i componenti del quartetto durante tutto l'anno non fanno che prepararsi in pista per l'impegno dei mondiali. Ricordiamoci tra l'altro che l'anno prossimo ci sono le Olimpiadi e noi andremo con questa medaglia di bronzo da difendere. Laverda dice che il lavoro va iniziato il giorno dopo la conclusione di questi mondiali. Intanto si è discusso molto qui ai campionati del mondo sul problema della pubblicità nel ciclismo dopo la decisione della giuria di multare numerosi corridori professionisti che portavano la scritta del loro club sulla banda dei pantaloncini. La giuria aveva inflitto ammende di cento franchi svizzeri (circa 50 mila lire) a tutti gli italiani. Carlo Valeri

Persone citate: Carlo Valeri

Luoghi citati: Amsterdam, Cecoslovacchia, Germania Est, Italia, Polonia, Unione Sovietica