Un ritrattista del Cinquecento di Ugo Guadalaxara

Un ritrattista del Cinquecento Mostra a Bergamo di G. B. Moroni Un ritrattista del Cinquecento dal corrispondente BERGAMO — Anche Bergamo, sia pure con colpevole ritardo, ricorderà finalmente uno dei suoi artisti più illustri, Giovan Battista Moroni, indicato come il maggiore ritrattista italiano della prima metà del '500. Nella Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione, si sta infatti allestendo una mostra che si preannuncia particolarmente interessante e curata. L'iniziativa si sarebbe dovuta realizzare l'anno scorso e cioè in occasione del quarto centenario della morte del pittore, ma le autorità bergamasche, nonostante le sollecitazioni, avevano praticamente ignorato la ricorrenza con una giustificazione: «/Von abbiamo soldi*. E mentre a Bergamo, sua città natale, si parlava dell'anniversario soltanto per polemizzare, la Galleria Nazionale di Londra in particolare gli ha dedicato una mostra. Adesso anche i bergamschi si sono mossi. Dal 15 settembre al 15 novembre, nella Sala delle Capriate del famoso Palazzo della Ragione, uno dei gioielli di Città Alta, saranno esposti 87 dipinti dell'artista. Si tratta di 50 ritratti e di 37 fra pale d'altare e altre opere di ispirazione religiosa. Alla Accademia Carrara, inoltre, saranno esposti sette disegni e parecchio materiale a carattere didattico. In sostanza — hanno precisato gli esperti — una mostra che comprende il cinquanta per cento della produzione dell'artista e che permetterà ai visitatori di conoscere a fondo tutti gli aspetti dell'arte di questo straordinario pit tore. Giovan Battista Moroni era nato nella frazione Bondo di Albino, a pochi chilometri dal capoluogo. La data di nascita è incerta: secondo alcuni documenti si risale a! 1523, secondo altri al 1525. Già da ragazzo si era distinto per le sue capacità e aveva trascorso alcuni anni a Brescia rivelandosi come uno dei migliori allievi del Moretto. Tornato a Bergamo si dedicò prevalentemente ai ritratti (nobili, prelati, letterati, popolane) che costituiscono la documentazione precisa e viva di un'epoca e di un ambiente. Mori l'8 febbraio 1578 a Gorlago, un paesino vicino al la città, mentre era intento come sempre al suo lavoro. Stava dipingendo il «Giudizio universale» rimasto incompiuto. Le sue opere, già famose e ricercate ai suoi tempi, hanno arricchito palazzi, chiese e case private e sono state contese dai collezionisti e dalle gallerie di tutto 11 mondo. Sono esposte, tra l'altro, a Londra, Parigi, Madrid, Vienna ed in America. Per la grande mostra di settembre torneranno a Bergamo tredici dipinti provenienti dall'estero e altri diciassette saranno eccezionalmente concessi dalle gallerie italiane. Saranno pure esposte 18 pale custodite nelle chiese bergamasche. Da ricordare che gli appassionati potranno completare la rassegna entrando nel Duomo a due passi dal Palazzo della Ragione: nel tempio infatti si trova una famosa pala che molto giustamente si è preferito lasciare al suo posto. Ugo Guadalaxara

Persone citate: Giovan Battista, Moretto