Così aumenta l'affitto

Così aumenta l'affitto Una piccola guida per cancellare dubbi o equivoci Così aumenta l'affitto Cerchiamo di illustrare, con queste due tabelle, le variazioni dei canoni per contratti soggetti o no a proroga D padrone di casa s'è trasformato in contabile e all'inquilino spetta il compito, non sempre facile, di revisore dei conti. E' l'inevitabile conseguenza dell'applicazione della legge sull'equo canone che impone alle due parti in causa una discreta dimestichezza con numeri e addizioni. Le difficoltà sono all'ordine del giorno. La mancanza di chiarezza su alcuni punti e i contrasti sorti su altri tra le organizzazioni di categoria aggiungono nodi alla matassa. Con la pubblicazione di queste tabelle proposte dal Sunia (Sindacato inquilini) desideriamo intervenire in aiuto di tutti coloro che hanno ancora dubbi o sono vittime di equivoci. Precisiamo subito che .il metodo usato per l'applicazione dell'indice di variazione Istat è quello individuato dalla reiasione ministeriale e non frutto di interpretazione del Sunia». Gli esempi sono calcolati sulla base di un equo canone pari a 80 mila lire. Prima tabella: 'Canoni in aumento per contratti soggetti a proroga*. — Non è ancora chiusa la polemica sulla data per lo scatto dell'aumento del 20 per cento che interessa gli inquilini con reddito annuo inferiore agli 8 milioni. Le associazioni della proprietà sostengono che parte dal 1° agosto; il Sindacato inquilini torinese afferma invece che per questi contratti l'aumento de corre dal 1° novembre. Si attende che il Parlamento metta la parola fine al contrasto evitando pericolosi strascichi legali. Sono circa mille gli inquilini che in agosto si sono rivolti al' Sunia per sapere come comportarsi in risposta alla richiesta di aumento del padro ne di casa. A tutti è stato detto di ^pagare il canone privo di aumenti fino al 1° novem bre aggiungendo le parole "Salvo conguaglio" in attesa di un accordo sulla questione'. L'entità dell'aumento è eguale a quello dello scorso anno: 20 per cento. Su un canone iniziale di 40 mila lire (equo canone finale da raggiungere in sei anni 80 mila lire) l'importo è di 8 mila. Per ciò l'inquilino arriverà a pagare adesso 56 mila lire. In questi casi la legge non prevede che si applichi la variazione dell'indice Istat al 75 per cento se non a decorrere dal terzo anno. Nell'estate del 1980 perciò anche per le famiglie a reddito annuo inferiore agli 8 milioni l'Istat interverrà a modificare ulteriormente i canoni, come si vede dalla tabella. Importante è sapere che la percentuale del 75 per cento dell'Istat si calcola sul l'equo canone finale (nel caso indicato in tabella cioè sulle 80 mila lire, anche se nel terzo anno questo non è ancora stato raggiunto). Seconda tabella: .Canoni in riduzione e canoni in aumento per contratti non soggetti a proroga» — Riguarda sia i casi di affitti elevati che sono stati subito ridotti al momen to dell'entrata in vigore del l'equo canone sia i casi di inquilini con reddito annuo su periore agli 8 milioni per i quali l'equo canone si raggiunge in due soli anni anziché in sei. Questi ultimi in pratica hanno già pagato l'equo canone intero dal 1° agosto (d'accordo sulla data tutte le categorie). Lo scatto è stato pari al 50 per cento della differenza ricavata tra vecchio canone ed equo canone. L'importo quindi era eguale a quello richiesto lo scorso anno. All'equo canone di 80 mila lire si aggiunge il 75 per cento dell'indice di variazione Istat pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 del 18 agosto: .Nei dodici mesi compresi tra il giugno 78 ed il giugno '79 l'indice è passato da 100 c 114,7». L'aumento è quindi pari al 75 per cento di 14,7, cioè è 11,025 per cento. La percen tuale si calcola sull'equo canone intero. Precisazioni — I calcoli per i sei anni riportati nelle due tabelle dal Sunia si basano sull'ipotesi che il tasso di inflazione si mantenga anche nei prossimi anni intorno ai livelli attuali. L'esempio è esatto dunque soltanto per il '79 nell'applicazione dell'Istat. Per gli altri anni si tratta di un'ipotesi indicativa. Sulla data di decorrenza della variazione Istat e sui metodi di calcolo esistono, secondo il Sunia, diverse opinioni e interpretazioni «non soltanto da organizzazioni di categoria, ma anche da parte di tecnici». Risultati della legge — Al termine dei sei anni di durata dei contratti, sia quelli non soggetti a proroga (applica¬ zione 75 per cento Istat) sia quelli soggetti a proroga (aumenti graduali del canone e applicazione 75 per cento Istat a partire dal 1980), ecco la sorpresa nella tabella: il risultato è eguale, 139.100 lire d'affitto, con rincari più consistenti, di anno in anno, per i redditi inferiori. s|, co. Canoni in aumento - Soggetti a proroga Esempio di graduazione in sei anni per il raggiungimento dell'equo canone, e in quattro anni perii completamento dell'aggiornamento Istat al 75%, secondo il metodo di calcolo contenuto nella relazione ministeriale 11-5-79 Canone iniziale L. 40.000 - Equo canone L. 80.000 - Variazione Istat 14,7% annuo costante Anno di Aumento Canone Indice Parte indice Maggiorazione Canone Aumento mensile riferimento del canone da pagare assoluto applicable istat In lire su totale da corrispondere L. istat % Indice equo canone (Arr.) ogni inizio d'anno 1° 1978 20 8.000 48.000 100 — — — 48.000 + 8.000 2° 1979 20 8.000 56.000 114.7 — — — 56.000 + 8.000 3° 1980 15 6.000 62.000 131,5609 20 6,31 5.050 67.050 +1.1.050 4° 1981 15 6.000 68.000 150,9003 40 20,36 16.290 84.300 +17.250 5° 1982 15 6.000 74.000 173,0826 60 43,85 35.080 109.100 +24.800 6° 1983 15 6.000 80.000 198,5257 75 73,89 59.120 139.100 +30.000 Canoni in riduzione e canoni in aumento non soggetti a proroga Esempio di progressione dell'indicizzazione al 75% intero annuo, per sei anni, di un equo canone medio base di L. 80.000 mensili, secondo il metodo di calcolo della relazione ministeriale 11-5-'79. Variazione dell'Indice Istat 14,7% annuo costante anno indice 75% equo canone aumento di assoluto variaz. canone aggiorn. mens, ogni riferim. Istat ind. Istat base (arrot.) inizio d'anno 1978 100 — 80.000 — — 1979 114,7 11,025 80.000 88.800 + 8.800 1980 131,5609 23,670 80.000 98.900 +10.100 1981 150,9003 38,175 80.000 110.500 +11.600 1982 173.0826 54,811 80.000 123.800 +13.300 1983 198,5257 73,894 80.000 139.100 +15.300