Ombre sul futuro del turismo sardo

Ombre sul futuro del turismo sardo Dopo Fondata di sequestri Ombre sul futuro del turismo sardo SASSARI — L'unica voce attiva dell'economia sarda, l'industria turistica, è a una svolta. L'ondata di sequestri —otto in dieci giorni — ha suscitato in tutta l'isola sgomento e preoccupazione. «Il turismo è un fenomeno che più di ogni altro risente dei condizionamenti esterni. Se in Sardegna l'operatore turistico non trova più conveniente fare investimenti, cambia e cosi può accadere che fra due anni le correnti finanziarie che hanno operato nell'isola scelgano altri luoghi, altrettanto belli, altrettanto redditizi e certamente molto più sicuri», dice Giampiero Scanu, funzionario dell'azienda di soggiorno di Olbia. , La preoccupazione è assai diffusa. Da Olbia a S. Teresa, da S. Teodoro ad Arzachena, in tutta la fascia costiera Nord-orientale dove l'attività speculativo-immobiliare aveva raggiunto quest'anno un'intensità mai registrata prima c'è un momento di sosta. Le contrattazioni sono ridotte praticamente a zero, i cantieri si bloccano. «Le vendite in questi ultimi due mesi sono calate dell'80%», afferma un imprenditore milanese che opera nella zona a Sud di Olbia. La regione dove più imponente che in qualsiasi altra zona turistica era stato il boom edilizio, quella gravitante intorno al comune di S. Teodoro, è stata la prima a risentire del nuovo stato d'animo per il sequestro di Ornella Fontana e del marito Roberto Panciroli (negli anni scorsi c'erano già stati i rapimenti Maffei, De Vecchi e Besuch). E' una zona dove soggiornano, accanto alla ricca borghesia del Nord-Italia, molte famiglie del Nuorese benestanti che vi possiedono ville e appartamenti. I nuoresi — che non si sentono sicuri a casa .propria e tanto meno nella villa al mare — hanno preferito andare in vacanza nella penisola o all'estero affittando le loro abitazioni oppure lasciandole sfitte. Cosi hanno fatto anche parecchi loro vicini di casa continentali, alcuni dei quali le hanno messe addirittura in vendita. Le ripercussioni negative sul mercato immobiliare sono state immediate. Di 11 il fenomeno, con il moltiplicarsi dei sequestri di persona, si è esteso e ora l'imprenditore si interroga se è il caso di continuare a costruire ono. Interrompere le costruzioni significa non soltanto mettere in crisi l'edilizia e tutte le attività che le ruotano attorno ma anche l'agricoltura, i trasporti, il commercio. C'è chi dice poco male se non si costruiscono ville e vengono a soggiornare in Sardegna pochi miliardari. «Il discorso rischia di cadere nel populismo facilone e de-, magogico. Non possiamo dimenticare che le grandi iniziative immobiliari legate al turismo hanno funzionato da volano per la nascente industria», dice il dott. Arcadu. funzionario dell'ente turismo di Sassari. «Né possiamo dimenticare che fintanto che esisterà la strozzatura dei trasporti marittimi — problema tutt'altro che risolto o di facile o di vicina soluzione — oltre un certo numero di preseme non è possibile contare; e, infine, non possiamo dimenticare che il 60-70% delle preseme è da attribuire ai proprietari della seconda o terza casa, molti dei quali sono esposti al sequestro dipersona». «La paura è diffusa, generalizzata — soggiunge Arcadu —. / primi riflessi indiretti dell'ondata dei sequestri li si è avuti proprio nei settori complementari a quelli ricettivi: meno movimento nelle discoteche, nei ristoranti, nelle stesse sagre di paese che prima costituivano un motivo di grande richiamo e verso le quali venivano organizzati viaggi collettivi e che adesso vengono quasi disertate». Altro riflesso negativo la disdetta di prenotazioni alberghiere fatta da turisti d'elite, soprattutto stranieri. C'era stato quest'anno, agli inizi della stagione, un salto di qualità in questo senso ed era un fenomeno valutato assai positivamente. In gran parte erano turisti tedeschi di condizione alto borghese che amavano soggiornare nei lussuosi alberghi delle coste non badando a spese. «Questa è gente che non ama correre rischi, che veniva in Sardegna perché era di moda e che ora, invece, se n'è andata in Spagna, in Grecia, in Africa», dice un albergatore della costa. Antonio Pinna

Persone citate: Antonio Pinna, De Vecchi, Giampiero Scanu, Maffei, Ornella Fontana, Roberto Panciroli