Ferrari pensa ancora al titolo di Giorgio Viglino

Ferrari pensa ancora al titolo Moto a Le Mans, Sheene forse passa all'Honda Ferrari pensa ancora al titolo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LE MANS — Ario di vacanza fra caravans e motociclette per un campionato mondiale che chiude ormai sema troppa tensione una stagione caratterizzata invece da una battaglia continua in tutte le corse. Restano due titoli da assegnare nelle classi estreme, 50 ce e 500 ce, ma in pratica si tratta soltanto più di una formalità o poco più, e per il resto si gareggia per il risultato del giorno e per la carriera. Con Le Mans si apre infatti il mercato piloti che ha un'attività piuttosto intensa poi per tutto l'autunno, vivacizzato quest'anno dall'allargamento degli acquirenti e rilanciato su un piano diverso dal progetto rivoluzionario dei piloti di gestirsi un nuovo mondiale per conto proprio. Sul piano dei trasferimenti è di ieri la conferma dei contatti ormai avanzati tra la Honda e Barry Sheene. Il pilota inglese è stato invitato dal team manager della squadra giapponese Davison a visionare le moto per il momento affidate a Grant e Katayama, e l'incontro, pur svolgendosi nell'ora del pranzo quindi a paddocks vuoti, è avvenuto senza troppi segreti. Sheene, interpellato subito dopo, si è mantenuto abbastanza nel vago, ma quasi insistente nel dire che si limitava a non confermare e non voleva smentire. Il gioco di parole ha meno efficacia in italiano e se conosco bene Barry, già lunedi arriverà la conferma ufficiale. Quanto all'Associazione tra i piloti che ha lanciato l'idea delle - World Series- ci sono due novità: la prima sembra soltanto simbolica e invece ha gettato nella costernazione tutti i dirigenti federali presenti a Le Mans. Corridori, meccanici e giornalisti circolano con una bella patacca addosso, distintivo del nuovo ciclo di corse. Paradossalmente è bastato questo pezzetto di metallo perché le giacchette blu si accorgessero all'improvviso del -pericolo- e tentassero di vietare l'accesso alla pista all'odiato simbolo. Più concreta invece sembra la seconda iniziaI Uva che credo sia ispirata, se non ufficialmente I patrocinata, dal nuovo presidente della Federazione italiana Zerbi. Giacomo Agostini è arriva to ieri sera e oggi prenderà contatto con tutti i piloti italiani interessati al nuovo progetto: si proporrebbe lui stesso come manager (magari anche a livello internazionale) purché si riuscisse a ricondurre il progetto nell'ambito, almeno formale, delle federazioni. C'è aria di vacanza, ma poco tempo per riposa re, anche perché adeguandosi rapidamente alle richieste dei piloti, gli organizzatori di Le Mans hanno ampliato i tempi per le prove e quindi, oltre a cliiacchierare e farsi dispetti, bisogna pure pilotare, lavorare sui motori, scrivere, a seconda dei rispettivi ruoli. Cercherò di sintetizzare quanto è avvenuto durante il primo assaggio ufficiale in pista, prova che in realtà non è affatto la prima, essendo il circuito delia Sarthe impegnato da lunedì, prima a pagamerito per Honda, Yamaha e Suzuki epoi libero a tutti. La Honda continua a non andar bene e busca , 4 secondi netti dalla MV edizione '76, ultima ! -quattro tempi- scesa in pista. Secondi dovuti ' alla struttura della moto che ha il propulsore I completamente ricoperto e quindi non raffred| dabile come tutti gli altri dal vento della corsa. Filano invece benissimo le Suzuki e le Yamaha. ' anche se probabilmente i tempi potranno essere j {imati diparrecchio visto che soltanto i pochi pi\ loti ufficiali sono riusciti a scendere al disotto : del record stabilito da Lucchinelli tre anni fa. I Allora il pilota spezzino correva con la moto priI vata messagli a punto da Gallina e mancò la vitI tona fermandosi a un giro dalla fine senza benzina. Logico che adesso il tecnico italiano punti con buone ragioni sul suo nuovo allievo, Ferrari, j per il successo di tappa. Il mondiale lo può soltanto perdere Robertsritirandosi. Giorgio Viglino

Persone citate: Allora, Barry Sheene, Corridori, Davison, Gallina, Giacomo Agostini, Lucchinelli, Sheene, Zerbi