In un aspro sprint il dramma del veneto

In un aspro sprint il dramma del veneto Giro per giro la cronaca della nostra delusione e del bis olandese In un aspro sprint il dramma del veneto Battaglili, protagonista della fuga decisiva, vede svanire i suoi sogni a 200 metri dal traguardo per una doppia irregolarità di Thurau e di Raas - L'italiano si rialza e giunge sesto - Saronni a 4'37" - Moser, abbandona a 2 giri dalla fine DAL NOSTRO INVIATO VALKENBURG — Mezz'ora prima della partenza, già cinquantamila persone attorno al circuito. Diventeranno più di centomila, nonostante la giornata si presenti tipicamente invernale, con cielo copeito. vento e a tratti raffiche di pioggia (ma poi arriverà anche il sole). La novità dell'ultima ora è il forfait del belga Demeyer, che ha dolori reumatici e dice che non se la sente di partire. La prima riserva. Jacobs, ha già preso il posto di Peters; la seconda. Plankaert. è a casa sua, a oltre cento chilometri di distanza: la Lega belga ha preferito non portarlo in ritiro con gli altri per risparmiare e adesso è un bel guaio, perché Plankaert non fa in tempo ad arrivare ed i belgi partono con un uomo in meno. Primo giro — L'andatura è lenta e cinque corridori si portano in testa, ma senza molta convinzione: sono il francese Duclos-Lassalle, l'olandese Pirard, l'inglese Sherwen e gli azzurri Baronchelli e Contini. Al primo passaggio sul traguardo i cinque hanno nove secondi sul gruppo, guidato dal tedesco Betz e da Barone. Secondo giro — / fuggitivi vengono ripresi quasi subito e scatta Martinez, seguito da Hayton. Martinez fora e Hayton decide di proseguire da solo. Gli azzurri non si muovono, non è il caso di gettare al vento energie cosi presto per andare a prendere un inglese quasi sconosciuto. Al secondo passaggio Hayton ha 41" sul gruppo, guidato da Barone. Terzo giro — Approfittando dell'indifferenza generale, Hayton continua la sua tuga solitaria. Si mette a piovere, a raffiche. Sul Cauberg si comincia a vedere qualche spinta, è soprattutto Raas a riceverne. Al terzo passaggio Hayton ha portato il suo margine a 1'59". In testa al gruppo passa ancora Barone. Fra gli staccati Van Springel, Sutter e Martinez. Quarto giro — // primo ritiro importante è quello dello svedese Jchansson. Intanto, le spinte in salita continuano, si vede Raas attaccarsi più volte alla maglia di un compagno di squadra e la stessa cosa fanno, anche se in minor misura, Kuiper e Zoetemelk. Gli olandesi, evidentemente, sperano che la giuria chiuda un occhio. Li ha tutti e due aperti, invece, Hinault che si ferma ai box per cambiare bicicletta e dice al colonnello Mariller, il suo commissario tecnico, che se lo scandalo non finisce, lui è deciso a ritirarsi per protesta. Intanto Hayton, sempre solo, porta il suo vantaggio sul gruppo a 2 '58". Quinto giro — La situazione non cambia, le spinte continuano, adesso un po' tutti protestano. I commissari si decidono ad intervenire con un'ammonizione ufficiale. Il vantaggio di Hayton comincia a scendere: 2'44". Landoni, che ha forato, è in lieve ritardo. Sesto giro — // gruppo guadagna circa 40" su Hayton, che accusa la fatica. Landoni e Lualdi sono un po' indietro e inseguono, assieme ad altri ritardatari. Ma rientreranno in gruppo. Settimo giro — Ormai la fuga di Hayton va esaurendosi. All'inglese, alla fine della tornata, sono rimaste soltanto le briciole: quarantasei secondi. La sua avventura da -kamikaze» sembra sul punto di concludersi. Ottavo giro — // gruppo rallenta. Hayton riprende coraggio e porta il suo bottino a T04" su Duclos-Lassalle, che si è messo all'inseguimento, e 1 '32" sugli altri. Nono giro — Ripreso Hayton (che poi si ritirerà, applaudito dal pubblico: in fondo ciò che voleva ieri erano soltanto gli applausi), Duclos-Lassalle prosegue da solo. Esce dal gruppo un olandese. Maas, e l'azzurro Barone si mette a ruota. I due passano con 52" dì ritardo dal francese, mentre il gruppoèa2'38". Decimo giro — Barone ha l'ordine di non tirare e lo esegue alla lettera, tacendosi trascinare a rimorchio dall'olandese. Maas insiste con rabbia, Dublos-Lassalle viene avvisato che stanno arrivando i due e rallenta un po' per aspettarli, sa che da solo non andrebbe lontano. Al comando ora sono in tre: passano al traguardo con 1 '25"sul gruppo. Undicesimo giro — Barone continua a stare in terza posizione: mangia qualcosa, sembra che si stia riposando. Duclos-Lassalle e Maas invece si alternano al comando. Il vantaggio tende ad aumentare: ora è di 1 '39". Fra gli staccati dal gruppo c'è anche l'inglese Edwards, abituale gregario della Sanson. La cosa a Moser non fa certo piacere. Dodicesimo giro — Ancora i tre in testa, sempre Barone al rimorchio. Dal gruppo esce però l'elvetico Keller che subito dopo il passaggio sullo striscione si accoda ai fuggitivi. Dietro, intanto, il plotone, — che passa a 1 '15" — si è assottigliato di parecchio, sono rimasti solo i migliori. Tra gli staccati. Baronchelli e Lualdi. Tredicesimo giro — / quattro sono al comando, ma la -bagarre» sta per cominciare. Il gruppo dei più torti passa al traguardo con 1 '49" di ritardo, è riuscito a riagganciarsi anche Baronchelli. Ormai i corridori sono divisi in tanti tronconi, Moser, Battaglin e Saronni sono nel primo con Gibi. Ma Moser dà l'impressione di soffrire. Quattordicesimo giro — / favoriti si decidono a muoversi, ci sono scatti continui, l'andatura aumenta di colpo. I quattro di testa vengono riassorbiti, solo DuclosLasasalle conserva ancora sette secondi, ma sarà presto costretto a cedere anche lui. In testa al gruppo c'è Lualdi, che sta tacendo un ottimo lavoro. Ma Moser è in crisi. Chiama Martini, gli dice che ha difficoltà di respirazione, il et ne prende atto e gli risponde di avvisare Saronni e Battaglin, in modo che si sappiano regolare. Quindicesimo giro — Al comando restano in ventuno: ci sono tutti i favoriti, uno dei più attivi è Battaglin, la corsa, quella -ve¬ ra», praticamente sta cominciando adesso, ma Moser torse ha già capito che non riuscirà a riprendersi quella maglia iridata che Knetemann gli tolse l'anno scorso sul Nurburgring. Penultimo giro — Scatfa Raas, gli rispondono in sette: il suo connazionale Lubberding, due francesi (Chalmel e Bernaudeau), un tedesco (Thurau), un norvegese (Knudsen), un belga (Willems) e un italiano (Battaglin). Moser non ce la fa. Saronni viene colto di sorpresa e non replica subito. Sarebbe importante cercare di -ricucire» subito, perché Battaglin è troppo solo. Ma non c'è collaborazione e tra i fuggitivi e gli altri il distacco aumenta a vista d'occhio. Al passaggio sotto lo striscione, gli otto hanno già 2'45" di vantaggio. Moser, un paio di chilometri prima, ha deviato verso l'albergo. Ultimo giro — Battaglin non può aspettare lo sprint, anche se nelle condizioni in cui è potrebbe ancora vincerlo. Allunga sul Cauberg, l'ultima salita, ma riesce a conquistare solo una trentina di metri, forse cinquanta. Non gli bastano. Parte da lontano Chalmel e Knudsen, pare per una -codata» di Raas, finisce a terra. Thurau si mette all'inseguimento, seguito nell'ordine da Raas, Battaglin e Bernaudeau, il quartetto supera sulla sinistra Chalmel che ormai non ha più nulla da spendere. Ma torse è rimasto poco da spendere anche a Thurau. perché gioca l'ultima carta facendo un'improvvisa deviazione a destra, Raas lo segue urtando Battaglin che è in rimonta, l'azzurro cade rovinosamente. Raas supera con facilità Thurau e diventa campione del mondo. m. c.

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