I bimbi «drogati» di Daniela Daniele

I bimbi «drogati» L'irrequietezza curata con i tranquillanti I bimbi «drogati» Allarme del ministero della Sanità: aumenta il consumo degli psicofarmaci per l'infanzia - Rapporto da Novara C'era una volta il bambino «vivace». Era quello che a scuola non stava mai fermo, taceva scricchiolare i banchi, si dimenava, era sempre chinato a raccogliere la gomma, la penna o altre cento cose che. casualmente, cadevano a terra. Lo spauracchio, allora, era il «sette» in condotta oppure lo sculaccione dei genitori quando il suo temperamento esuberante procurava qualche guaio in casa. Adesso, invece, c'è il «paziente infantile ipercinetico«. ossia il bambino-MBD. cioè «affetto da danno cerebrale minimo». Il comportamento del «nuovo» infante è identico a quello di un po' di anni fa. ma il rimedio è ben diverso: è intervenuta la Medicina. E allora il bambino «vivace, ipercinetico. MBD» viene curato, perché la sua «è una malattia... con tranquillanti. Il fenomeno apparso con preoccupante incidenza negli Stati Uniti, si va diffondendo da qualche anno anche in Europa e particolarmente in Italia. «Un'abitudine pericolosa — commenta Flavio Gazzola, medico interno all'Università di Milano, alla divisione San Raffaele —. Eppure sono sempre più numerosi i genitori che. magari stanchi per la giornata di lavoro, per non aver che fare con i capricci dei figli, li calmano a tranquillanti. Naturalmente a tranquillanti per bambini, infatti il farmaco più venduto è il Riialin pediatrico». Nell'aprile di quest'anno una nota del ministero della Sanità parlava di «aumento nel consumo degli psicofarmaci... A questa statistica non è certo estraneo il fenomeno del bambino trattato con tali medicine. Un rapporto del Divif di Novara (Comitato di difesa dei valori individuali e familiari) fornisce alcuni dati: negli Stati Uniti da 500 mila a un milione di ragazzi vengono trattati con psicofarmaci, in Inghilterra 200 mila bambini sotto gli 11 anni prendono farmaci psicoattivi, in Italia tre bambini su dieci sono «curati» con tranquillanti. Questa «moda» sta imperversando contro il «pianto dei lattanti». Il bambino disturba di notte? Poiché «non si possono infastidire i ricini» si versano le provvidenziali gocce nel biberon e il gioco è fatto: il pupo dorme tranquillo per il resto della notte. E i genitori anche. Ogni pretesto è buono per creare la malattia: il bambino agitato, quello che si succhia il pollice, alla Linus. quello che fa pipi nel letto, quello che non riesce bene in matematica, addirittura il «mancino», possono essere affetti da «danno cerebrale minimo», una lesione organica del cervello ipotizzata, ma mai dimostrata. La psicanalisi ha insegnato che certi comportamenti nei bambini sono il risultato di un ambiente tutt'altro che sereno nell'ambito della iamiglia: ma troppo spesso la «famiglia» non vuole prendersi questa responsabilità, infastidita da un vago senso di colpa, e allora ricorre alle medicine. Quali possono essere le conseguenze? Il dott. Gazzola non ha dubbi in proposito. «Le conseguenze possono essere ben più gravi dei motivi che hanno spinto alla somministrazione degli psicofarmaci. Qualche esempio? Inappetenza, insonnia, nausea, vertigini, palpitazioni cardiache, aumento (come per beffa) dell'irrequietezza. Inoltre, con l'assuefazione al farmaco, si devono, inevitabilmente, aumentare le dosi e la medicina, non è un mistero, è tossica per definizione... Le conseguenze fisiche variano da soggetto a soggetto ma quelle psichiche, con lievi sfumature, sono uguali per tutti: si abitua il bambino a «prendere la medicina» per star bene. L'allarme di alcuni pediatri è chiaro: i piccoli trattati in questo modo sono i potenziali tossicomani di domani. Eppure ci sono medici che prescrivono queste cure. «Sì — ammette Gazzola —. lo fanno per quieto vivere. I genitori si lamentano dei figli e il medico prescrive, in alcuni casi, bisogna dirlo, anche per una certa dose di ignoranza». Ma un'altra domanda sorge spontanea: quanti bambini sono esenti dal «danno cerebrale minimo»? Pochissimi, a giudicare dai sintomi. Daniela Daniele

Persone citate: Flavio Gazzola, Gazzola

Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Italia, Milano, Novara, San Raffaele, Stati Uniti