Nel giardino dell'abate Chanoux incontro d'amicizia italo-francese
Nel giardino dell'abate Chanoux incontro d'amicizia italo-francese Festa al valico del Piccolo San Bernardo sotto la neve Nel giardino dell'abate Chanoux incontro d'amicizia italo-francese Centoventi anni fa l'«ange de la montagne» saliva al confine a reggere l'ospizio - Oggi l'orto botanico più alto d'Europa, che ospitava 5000 piante rare, ha gran bisogno di aiuto DAL NOSTRO INVIATO LA THUILE — La montagna ha fatto gli onori di casa a modo suo. per la festa del giardino Chanousia. al Piccolo San Bernardo: una nevicata veramente con i fiocchi ha coperto il passo di uno strato bianco alto venti centimetri, che ha sepolto i prati e naturalmente i fiori del parco. Vento gelido, temperatura siberiana hanno completato la festa. Le pianticelle dello Chanousia, appartenendo alla flora alpina, sono abituate a queste condizioni: ma gli uomini che erano venuti ad ammirarle lo sono molto meno. Si sono visti volti congestionati dal freddo, signore munite di calzature da città e quindi con i piedi prossimi al congelamento, autorità che battevano i denti senza ritegno. Per fortuna gli alpini della Scuola di Aosta avevano approntato le loro capaci tende e quindi, in un'atmosfera un poco da accampamento polare, la cerimonia ha potuto svolgersi alla meno peggio. Si celebravano i centoventi anni giusti da quell'agosto 1859 in cui l'abate Chanoux (figura quasi mitologica) venne al Piccolo San Bernardo per reggere l'Ospizio che dava ristoro e ricetto ai viandanti. Il leggendario abate era detto «l'ange de la mon lagne», non solo per l'infaticabile opera di soccorso verso i suoi simili, ma anche per l'amore totale che portava al mondo alpino. E ne lasciò un segno tangibile fondando sul finire del secolo scorso quel giardino che poi ebbe il suo nome, il più alto parco naturale d'Europa e del mondo, destinato a raccogliere le pianticelle di tutte le montagne del globo. L'ultima guerra ridusse il giardino in stato miserabile, ma non soltanto — come si crede — per l'incuria o le devastazioni dovute all'uomo. C'è una sorta di razzismo anche nella flora: le piante indigene aggredirono e cercarono di soffocare quelle forestiere e quasi vi riuscirono. Dei circa cinquemila esemplari radunati dall'abate, pochissime centinaia ne restavano nel '46. E si dovette ricominciare da capo, scegliendo, proteggendo, ricercando nuovi esemplari in altre valli, entrando in contatto con giardini alpini di altre parti del mondo. Ora le cose vanno meglio, le pianticelle sono di nuovo migliaia, fra le quali — vanto dello Chanousia — quel rarissimo Aethionema thomassianum dai delicati fiori rosa che non esiste in alcuna altra parte della Terra fuorché a Cogne, dove se ne conoscono solo trecento esemplari. Tutti in una località che gli esperti tengono gelosamente segreta: oppure la quasi scomparsa Lynnea borealis. (Queste sono le vere rarità della montagna e non le stelle alpine, come tutti credono: fiori che vengono presi come emblema della montagna ed invece sono banali e si trovano anche in certi prati dove pascolano le mucche...). Occorrono capitali, naturalmente, per tenere in vita come si deve questo capolavoro a 2200 metri di altitudine, gloria dell'Ordine Mauriziano. Anche la Regione Piemonte, per opera personale del suo presidente avvocato Viglione, ha contribuito con dieci milioni di lire: la Regione Valdostana con 6 milioni e con molte giornate lavorative: i ragazzi di molti paesi d'Italia sono stati alloggiati nella palazzina del giardino e vi hanno passato parte delle vacanze a pulire e a riparare. Ma la superficie è grande (25 mila metri quadrati), le opere murarie si deteriorano rapidamente per l'ostilità del clima, le pianticelle richiedono terriccio adatto e cure assidue. Ci vorrebbe almeno la presenza continua di un giardiniere e di un assistente: piccole cose, ma per ora appartengono al mondo dei sogni. Eppure il fatto stesso che tanta gente, tante autorità (il presidente della Regione Piemonte, come abbiamo detto, il presidente della Regione Val d'Aosta, Andrione, il commissario dell'Ordine Mauriziano. Musso, il sindaco di La Thuile. Foudraz) e tante autorità francesi si siano riunite lassù, sotto la tormenta, a parlare di un giardino, è il segno stesso della vitalità dell'idea. «L'incontro a Chanousia — ha detto Viglione — è un momento di meditazione. La natura e quindi l'umanità si salvano anche attraverso un 'umile pianticella che vive tra le rocce e le nevi. Proteggendo la flora alpina, proteggiamo anche l'uomo». Carlo Moriondo • NAPOLI — Un ordigno è stato tatto esplodere ieri notte sull'ingresso del ristorante «Rosiello», in via Santo Strato a Posillipo. danneggiandone la porta e le vetrate. Le indagini sono rivolte verso le bande di taglieggiatori che. numerose, agiscono a Napoli Ieri la squadra mobile ne ha sgominata una, che operava nella zona orientale della città: sei componenti la banda sono stati arrestati, due sono ricercati, mentre una nona persona è stata denunciata a piede libero Agosto: la prima neve ha ricoperto his)
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