Scala mobile, inflazione, austerità Ecco che cosa propone il sindacato

Scala mobile, inflazione, austerità Ecco che cosa propone il sindacato Alla prova nelle fabbriche i nuovi contratti di lavoro Scala mobile, inflazione, austerità Ecco che cosa propone il sindacato Lotta all'inflazione: è la parola d'ordine su cui intende muoversi il sindacato alla riapertura delle grandi fabbriche. E non può essere altrimenti se. come afferma Pierre Camiti, segretario generale della Cisl. «i problemi del sindacato sono i problemi del Paese». Quelli più pressanti si sono già fatti «sentire», o si faranno sentire presto. Per gli italiani il dopo-ferie riserva — ormai puntualmente, in questi ultimi anni — una valanga di rincari che eroderà facilmente gli aumenti salariali strappati con i contratti di lavoro. Governo e Confindustria, prima ancora di attendere la fine della pausa estiva, hanno messo sotto accusa la scala mobile sostenendo che è tra le cause dell'accelerazione della spirale prezzi-salari. Hanno. contemporaneamente, avanzato proposte di modifica dei meccanismi di contingenza (per il 1980 si prevede che scatterà di 25-30 punti). E proprio sulla contingenza i sindacati autonomi hanno sferrato una serie di agitazioni «selvagge» (traghetti e treni) riportando in primo piano, il tema dell'autoregolamentazione degli scioperi. Ma che cosa intendono fare le tre Confederazioni sindacali a questo proposito? «La lotta all'inflazione deve costituire l'impegno prioritario», conferma il leader della Cgil. Luciano Lama, ribadendo la difesa della scala mobile. « Vogliamo che sia pagata ogni tre mesi per tutti i lavoratori, quindi anche per quelli degli Enti Locali, i ferrovieri e gli ospedalieri». vono marciare parallelamente. Anche Pierre Camiti sostiene che «di fronte ai problemi dell'inflazione non bastano soluzioni tecniche, come quelle proposte per la scala mobile. Servono invece soluzioni politiche per un quadro programmatico che tenga conto di tutti i problemi del Paese». Per Giorgio Benvenuto, segretario generale della Uil. la lotta all'inflazione va fatta senza subire la recessione e quindi «rimboccandosi le maniche». In altre parole, affrontando senza ulteriori rinvìi i problemi strutturali del Paese: «Aumentare la produttività, l'efficienza dello Stato e delle aziende a partecipazione statale; chiudere la fabbriche improduttive e potenziare quei settori e quelle aziende che possono invece sviluppare la produzione e rivedere inoltre l'incidenza fiscale che colpisce salari, stipendi e pensioni». Il leader della Uil — polemico con Lama sul parallelismo tra ..linea dell'Eur» e «compromesso storico» — dice di non credere più alla politica dei sacrifici, all'austerità: «E' ora che il governo attui quella politica di risanamento e sviluppo che chiediamo da anni». E questo vale anche per il settore dei trasporti: «Considero incivili gli scioperi selvaggi degli autonomi, ma non dimentichiamo che i problemi dei lavoratori del settore ci sono e vannorisolti». Su quest'ultimo punto. Camiti sostiene a sua volta che «non è con sanzioni penali e interventi della magistratura die si tutela la collettività dagli scioperi selvaggi. E' una strada pericolosa per la nostra democrazia. Ma bisogna anclie chiarire — aggiunge — die l'autoregolamentazione dello sciopero è un codice che intende darsi la Federazione unitaria, e quindi il problema degli scioperi selvaggi degli autonomi rimane». Il leader della Cisl non nasconde una certa preoccupazione sul piano della convivenza democratica nel nostro paese, un altro problema «spinoso» cui il sindacato non intende sottrarsi. Stelanella Campana Una richiesta fatta da tempo, alla quale il governo non ha ancora risposto. Ma. come sottolinea lo stesso Lama, «noi! è certo con la sola scala mobile che si combatte l'inflazione». Il segretario generale della Cgil parla della necessità di una politica che influisca sui prezzi e sulle risorse attraverso investimenti produttivi, chiamando cosi in causa il potere pubblico «che deve indicare gli obiettivi e mettere in azione gli strumenti per rilanciare la programmazione». Secondo Lama, il sindacato ha le carte in regola, «come ha dimostrato finora con la sua strategia contrattuale e salariale». Il problema è dunque politico e Lama non perde l'occasione per ribadire che «linea dell'Eur» e «compromesso storico» («correttamente inteso»), de-

Persone citate: Giorgio Benvenuto, Lama, Luciano Lama, Secondo Lama