Gli impegni di Cossiga tra governo e partito di Franco Mimmi

Gli impegni di Cossiga tra governo e partito Il presidente del Consiglio tornato a Palazzo Chigi Gli impegni di Cossiga tra governo e partito Al centro del dibattito nella de l'articolo di Berlinguer sul compromesso - Si delineano le posizioni in vista del Consiglio nazionale ROMA — Da stamane il presidente del Consiglio, Cossiga, ha ripreso il suo posto a Palazzo Chigi. Le brevi vacanze seguite alla lunga vertenza politica per risolvere la crisi di governo sono finite, e comunque sono stato vacanze sempre allerta. Ora, il premier deve affrontare, e con urgenza, tutta una serie di impegni. Il programma economico deve essere definito, e intanto si devono eliminare le asperità costituite dalla riforma delle pensioni, dalla scala mobile, dall'equo canone. Un consiglio dei ministri avrà probabilmente luogo già ai primi di settembre. E non si deve dimenticare che ai fatti della nazione si affiancano, per Cossiga, le vicende del suo partito, La proposta del deputato democristiano Manfredi Bosco, di rivedere il metodo dell'elezione diretta del segretario politico, che per sua natura comporta l'automatica formazione di schieramenti contrapposti, dice che in qualche misura serpeggia nella democrazia cristiana il timore che alla fine qualche frattura all'interno del partito possa verificarsi. In verità la de è un partito monolitico, quando si tratta di guardare all'esterno, e anche il capogruppo dei deputati. Gerardo Bianco, che pure appartiene all'area di «Proposta», assai critica nei confronti di Zaccagnini. ha smentito tempo fa il rischio di rotture. Confermando però che al congresso ci si affronterà sulle linee politiche, che in definitiva sono due: quella morotea. di «confronto» con il pei (ma senza ammetterlo al governo), e quella di recupero dei socialisti e ritorno al centro-sinistra. coi comunisti tagliati fuori. Ovvio che l'editoriale di Berlinguer su Rinascita scaldasse la polemica interna della democrazia cristiana. Veniva a dare ai fautori della prima tesi (Zaccagnini. i forzanovisti di Bodrato, i basisti di Galloni, i superstiti morotei, gli andreottiani) rassicurazione che il loro interlocutore, tornando all'opposizione, non è scomparso. Ma non bisognerà attendere fino al congresso, per vedere le due tesi affrontarsi. Il 4 settembre si aprirà il consiglio nazionale della democrazia cristiana, e Zaccagnini. con l'aiuto di Bodrato. sta terminando la relazione con la quale ripercorrerà le vicende della lunga crisi di governo e sosterrà la validità delle scelte della segreteria, lino al rifiuto opposto a Craxi. Ma proprio quel rifiuto vide il voto contrario di uno dei leaders del partito. Forlani. In consiglio nazionale l'ex ministro degli Esteri potrebbe riproporre questo atteggiamento, costringendo cosi molti a uscire allo scoperto e provocando fin d'ora la definizione dei due schieramenti destinati a affrontarsi al congresso. Se Forlani avesse voluto temporeggiare, proprio l'articolo di Berlinguer potrebbe costituire un elemento di pressione. E' interessante notare come finora i commenti democristiani a quell'articolo siano venuti solo (se ci si limita a considerare i, maggiori esponenti de) dall'area zaccagniniana. Mentre lo schieramento dell'attuale segretario si affrettava a spendere parole di apertura e apprezzamento — prima con Pisanu. capo della segreteria politica del partito: poi con Galloni, e infine con Granelli — dall'altra parte nessuno dei leaders si impegnava in prima persona. Quali i motivi di questo tacere? Certo, la sede più indicata per le risposte è il consiglio nazionale, ma vi è qualche segno di cautela che fa dubitare di una dura battaglia in vista. Per esempio: Donat-Cattin ha taciuto, è vero, ma non così un suo fedelissimo, l'on. Vito Napoli, il quale ha fatto nei giorni scorsi una dichiarazione di grande equilibrio tra le due tesi del suo partito. Il confronto sui contenuti tra tutte le forze politiche e dunque anche il pei. ha detto Napoli, è una cosa ovvia, anche se, certo, «non può essere trasformato in strategia del compromesso^'. Franco Mimmi

Luoghi citati: Napoli, Roma