Sconfitta ancora una volta l'Olanda diventa polemica

Sconfitta ancora una volta l'Olanda diventa polemica L'Italia si conferma «europea» di baseball Sconfitta ancora una volta l'Olanda diventa polemica TRIESTE — Malinconicamente, sotto la pioggia, si è concluso il 16' campionato europeo di baseball con una doppia conferma: il titolo all'Italia e la dimostrazione che di questo passo sul continente soltanto gli azzurri potranno dire: -Siamo i più forti». Anche nella quarta partita, è venuto fuori tutto il carattere e la voglia di vincere di questa squadra plasmata da Guilizzoni: perdeva per 3 a 1 e oltretutto si giocava nelle condizioni ambientali ideali per gli olandesi, vento di bora, pioggerella ora fine ora fitta, umidità e gran freddo. Ciononostante l'Olanda è nuovamente crollata (8-4) sotto le mazzate di Di Marco e Del Sardo, autori dei primi «tripli» su questo campo triestino ed indubbiamente fra i migliori in attacco di Guilizzoni. Sottoposti ad autentico martellamento, gli olandesi sono andati talmente in crisi che a line gara non hanno neppure salutato il pubblico. Gli unici ad accettare la sconfitta sono risultati i quattro antillani con l'allenatore Richardson ed Urbanus. Tutti gli altri «tulipani., sono rimasti nel dug-out rifiutando un gesto che nel baseball è obbligatorio, rappresentando inoltre un atto di lealtà sportiva nei confronti degli avversari. Gli olandesi peraltro ci hanno abituati da anni a questo e ad altro: non sorprendono più. Quando vincevano era¬ no pieni di ironia, anche prodighi di insulti; ora stanno perdendo anche il controllo. A questo punto ha ancora un avvenire la Federazione europea che non interviene di fronte a slmili episodi? Fa bene indubbiamente Beneck a cercare un maggiore respiro nell'abito mondiale dove l'Italia gode di molta considerazione, tanto è vero che la squadra azzurra è stata invitata in ottobre a Cuba alla Coppa Intercontinentale (l'equivalente del campionato del mondo, in programma ogni due anni), mentre l'Olanda non è stata neppure interpellata. Certamente non è tacile digerire débàcle come quella triestina: tante sconfitte di seguito gli olandesi non le avevano mai incassate. Il bello è che i nostri avversari si arrabbiano perché l'Italia schiera gli oriundi, ignorando che loro in squadra hanno quattro antillani che di olandese non hanno assolutamente nulla: molti degli azzurri invece sono nati in Italia, figli di italiani anche se poi le vicissitudini della vita hanno costretto le loro famiglie ad emigrare negli Stati Uniti dove hanno mantenuto il loro passaporto. Anche in Italia qualcuno si diverte a fare dell'ironia: probabilmente si tratta delle stesse persone che si entusiasmavano per Fiasconaro o per I successi dei club dovuti agli stranieri. Senza oriundi ed americani il baseball italiano non avrebbe decollato: ora non ci sarebbero stadi in grado di ospitare 10 mila persone e forse i 50 mila tesserati (più le diecimila ragazze) sarebbero molti di meno. Come scrive il Baseball Book (Giancarlo Mangini, uno dei pionieri del gioco, l'ha definito «la bibbia del "batti e corri"») la svolta, dati alla mano, si è avuta proprio con l'arrivo dei primi «paisà». Si dovrebbe vedere come questi ragazzi cantano l'Inno di Mameli e come sono fieri di indossare la maglia azzurra. Colabello, «mattatore» degli olandesi nella terza decisiva partita, ha addirittura pianto: il suo presidente Zangheri quasi si arrabbiava: «Cor? noi a Rimini — ha detto — non ha mai giocato cosi». Il successo appartiene a tutti: agli anziani (come Oriizzi, Ciccone. Guzman, Romano) ma anche alle forze emergenti, ai giovani (come Borghino, Vallone, Vandi, come lo sfortunato Costa) tutti pronti a inserirsi al momento opportuno nella formazione. Il baseball italiano marcia lorte: questo campionato ha rappresentato solo un collaudo per la Coppa Intercontinentale di Cuba e per il prossimo «mondiale» che si giocherà nel 1980 a Tokyo in stadi da 60 mila posti. Il salto di qualità è evidente da Diversi anni: con Torino e Milano nella serie nazionale è stato fatto un ulteriore passo in avanti. Ora l'impegno è di continuare e migliorare: le premesse ci sono. Il baseball è sport per giovani ma poggia sulle spalle solide di dirigenti come Beneck (64 anni): l'impressione è che il «boom» stia per realizzarsi. Al termine del quinto incontro (vittoria dell'Olanda per 8-5) il presidente Beneck ha proceduto alla premiazione dei migliori giocatori del campionato d'Europa e fra questi è stato premiato quale lanciatore il giovane torinese Borghino. g. ganci. Risultati conclusivi: Italia-Olanda 4-1 (3-2; 14-1; 5-0; 8-4; 5-8). La classifica finale: 1. Italia; 2 Olanda;3. Belgio; 4. Svezia