I formaggi con il Doc e le erbe medicinali aprono nuove prospettive per l'economia

I formaggi con il Doc e le erbe medicinali aprono nuove prospettive per l'economia Cuneo ha inaugurato la sua grande Fiera commerciale I formaggi con il Doc e le erbe medicinali aprono nuove prospettive per l'economia CUNEO — «Andar per formaggi», che sino a qualche tempo fa poteva apparire un hobby da buongustai, è oggi una ricerca che impegna chi è responsabile della sopravvivenza delle zone di montagna e di collina soggette a un continuo depauperamento. Ai «formaggi contadini» è dedicata la parte più viva della consueta grande fiera commerciale che si è aperta sabato a Cuneo. Coma ha spiegato il presidente Oddero, nella introduzione alla mostra — che si è svolta alla Camera di commercio presenti i sottosegretari Baldi e Costa e il presidente della Regione Viglione — «per fare i buoni formaggi ci vuole del buon latte. La proì'incia di Cuneo con il suo patrimonio bovino stimato in circa 600 mila capi, che la pone tra le plaghe europee più densamente popolate, è in grado di produr- re un vero e proprio fiume di latte valutabile in 4 milioni circa di quintali annui, destinato in parte all'allevamento, in parte all'alimentazione e per il resto alla trasformazione in burro e formaggio». Ecco perché nella politica di ricupero delle terre incolte e di investimenti economici della Provincia Granda, i formaggi hanno un'importanza primaria accanto ai vini. E come è già accaduto per i vini, il primo settembre in un convegno si chiederà la tutela d'origine per quattro formaggi tipici: il Castelmagno, il Bra (o Nostrale), il Rascherà e la Toma delle Langhe, e si promuoverà il rilancio del Grana padano, per il quale in questi ultimi tempi si sta svolgendo una intelligente ricerca di mercato, in concorrenza con il Reggiano che per il suo alto prezzo è in crisi. La fiera tiene inoltre a battesimo un nuovo formaggio di Caramagna, dal nome romantico — Dragoblu — che si inserisce nel ricupero della civiltà contadina e delie sue tradizioni. I segreti di confezione sarebbero stati insegnati secoli addietro da un casaro cinese che arrivò dall'Afghanistan assieme a mucche dalle due gobbe, antenate delle bianche mucche piemontesi. Un altro elemento caratteristico della rassegna è la presenza della flora officinale che cresce spontanea nelle valli cuneesi: erbe e frutti dai nomi suggestivi — serpillo, agrinomia, bismalva, erica, melissa, alchimilla con il genepl, il mirtillo, la maggiorana, il timo — che oggi per le loro qualità terapeutiche cominciano a essere rivalutate come avvenire della medicina e valido contributo alla gastronomia. v. s.

Persone citate: Baldi, Caramagna, Coma, Granda, Oddero, Viglione

Luoghi citati: Afghanistan, Bra, Castelmagno, Cuneo