Ferie in famiglia per i sindacalisti in campagna, al mare e in città

Ferie in famiglia per i sindacalisti in campagna, al mare e in città Riposo e pausa di riflessione in attesa del dopo-contratto in autunnoLe Ferie in famiglia per i sindacalistiin campagna, al mare e in città Lama gioca a bocce - Benvenuto segue i congressi e fa passeggiate - Ravenna, segretario nazionale Uil, vive nella sua casa presso Roma - Camiti, leader della Cisl, è in montagna, ma non ha rivelato dove L'ordine è tassativo: i sindacalisti non sono «reperibili» se non in casi di estrema importanza e urgenza. «Ma lasciamoli in pace almeno durante le vacanze. Hanno diritto a un po' di privacy, al riposo assoluto, e questo per il bene della nazione», dice spazientito Pietro Merli Brandini, segretario nazionale della Cisl, l'unico rimasto nella sede di Roma (le ferie le ha già fatte a luglio). Anche negli altri «quartieri generali» dei sindacati la consegna è la stessa. Un telefonista, l'unico rimasto, informa che «non c'è nessuno» e che «nessuno ha lasciato un recapito telefonico». Inutile provare nelle sedi periferiche: nella settimana di Ferragosto i telefoni squillano a vuoto. Come milioni di lavoratori, anche i sindacalisti vanno in ferie ad agosto. Quest'anno, ferie particolarmente meritate, dopo la dura stagione contrattuale prolungatasi fino a luglio. Non a caso, la maggioranza dei sindacalisti sembra aver preferito la vacanza di tutto riposo. Per Lama, il numero uno della Cgil, è ormai una buona abitudine che si ripete da anni. Anche quest'anno infatti è ritornato nella sua casetta di campagna, ad Amelia, un piccolo paese in provincia di Terni. Passeggiate nei boschi, qualche partita a bocce o a carte con gli amici, sono i suoi svaghi preferiti. Ogni tanto la visita delle figlie con i nipotini o del fratello. «Mi sento riposato e disteso », ha detto Lama. Pierre Camiti, il nuovo leader della Cisl, ama invece trascorrere le vacanze al Sud con la famiglia, ma quest'anno sembra aver preferito la montagna: la località è però «top secret». Giorgio Benvenuto, segre- tario generale della Uil, non rinuncia completamente al lavoro anche durante il periodo estivo. Tornato alla fine di luglio da un convegno internazionale (dove era presente anche Camiti), svoltosi a Caracas, sui diritti civili e la libertà in Sud America, non è mancato a quello delle Adi, ai primi di agosto a Vallombrosa, e all'assemblea nazionale dei radicali, appena conclusasi. «Starò a Roma in questi giorni: al mattino in ufficio, al pomeriggio e alla sera in giro per la città, che in agosto diventa incantevole». Benvenuto assicura che sono splendide « mezze vacanze ». Anche Ruggero Ravenna, segretario nazionale della Uil, non è molto lontano da Roma. Tolti i sette giorni trascorsi sul monte Amiata, il rimanente periodo delle ferie lo passa nella sua casa di campagna nei dintorni della capitale, nella zona Sabina. «Per me vacanza significa stare con la moglie e i figli, leggere poco i giornali, ma in compenso "buttarmi" in altre letture, vedere quegli amici che devo trascurare durante gli altri mesi». Per Ravenna — che ha appena finito di leggere un libro di Amado e un altro di Faulkner — le vacanze significano dunque «staccarsi» dall'ambiente sindacale: «E' un fatto culturale, per non perdere il contatto con altre realtà». Fausto Bertinotti, segretario regionale della Cgil piemontese, è andato a «rigenerarsi» a Dolce Acqua, nella casa dei suoceri, nell'entroterra di Ventimiglia, con puntatine in Francia e in Toscana: «Due poli vitali, carichi per me di suggestioni e stimoli culturali». Ora è a Torino, ancora qualche giorno di pausa e di riflessione in vista della ripresa autunnale, densa di problemi: «Si tratta di gestire tutta la fase post-contrattuale, mentre incalzano i problemi del caro vita, dell'inflazione, della qualità dellavoro». Ma c'è anche chi, come Cesare Delpiano, segretario nazionale della Cisl, ha dovuto rinunciare alle vacanze per ragioni familiari. Doveva partire con la tenda verso una località del Sud, ma è rimasto a Torino per assistere il padre ammalato. Per di- stendersi sente musica classica e legge buoni libri, ma non rinunda «a prendere appunti di lavoro». Stefanella Campana