Da Salice al Sestriere folla di turisti Molti i delusi per lo scempio edilizio di Mario Bariona

Da Salice al Sestriere folla di turisti Molti i delusi per lo scempio edilizio Si continua a costruire faraonici condomini in montagna Da Salice al Sestriere folla di turisti Molti i delusi per lo scempio edilizio Negata l'esistenza di un'«edilizia selvaggia» -1 cantieri aperti oggi dovrebbero essere gli ultimi DAL NOSTRO INVIATO SALICE D'OULX — D'estate, quando la montagna si toglie di dosso il vestito, neve, lo scempio consumato diventa più appariscente: casermoni, bunker, fortini di cemento. Il massacro della montagna continua ora allo scoperto sotto gli occhi dei villeggianti con buona pace di «Italia Nostra» e delle altre confraternite protettrici. Sestriere: 13 gru in funzione. Cesana 5. Salice d'Ulzio 5. «Si costruisce e si vende». ci garantiscono all'Azienda autonoma del Sestriere. A Salice d'Ulzio. il presidente dell'Azienda autonoma, un Tivolese costruttore edile. Domenico Molinai- Min. è, più accorto. Alla domanda: «Ma come, dopo tutte le polemiche costruite ancora?». ci guarda sospettoso e risponde: «Quello die c'è c'è, si finiscono gli esterni e gli interni previsti, c'è lavoro ancora per un anno, poi tutto è finito. Nel rispetto delle leggi». — Non si costruirà più? Ancora: «Non si costruirà più nulla». Il rispetto delle leggi: nessuno qui oserebbe metterlo in dubbio. Ma intanto al lato ovest del Sestriere, come per un colpo di bacchetta magica, sembra essere calato di peso il forte di Exilles con i suoi contrafforti e le sue feritoie. Un fronte di 700 metri di cemento armato, uso bunker, che si trasformerà in alloggi da un milione e 50 mila al metro quadro, a un milione e 150 mila (se al quinto piano). «I primi tre dall'alto già tutti affittati, prime visite a Natale', ci informa con aria afflitta l'impiegata della immobiliare con la quale stiamo «trattando». Ma più sotto, insinua, ci sono ancor posti liberi e ci lascia sperare: una monocamera, 38 metri quadrati, un appartamento 76-80 metri quadri, più posto macchina (non box) da 5 milioni, per due auto 8 milioni. Sospetto: che i piani regolatori siano un po' elastici? Che si allarghino e si allunghino tipo gomma americana? Sauze d'Oulx. Sestriere. Cesana: verrà la neve e ricoprirà gli scempi vecchi e' nuovi. « Vedi ? — dice un turista — a Torino vivi tra lo smog e l'odore delle auto e non li senti. Qui ne passa una e ti dà subito fastidio perché l'aria è fine». Come dire che è una fortuna che ci sia qualche macchina anche quassù, altrimenti come ti ricorderesti d'essere in montagna? Non c'è piacere senza un po' di dolore. Sauze d'Oulx. Decidi una passeggiata nel bosco: due chilometri sull'asfalto e altri due su terra battuta, sfiorati dalle ultime auto dei duri «che ce la fanno», respirando gas e polvere. Poi. finalmente, a tu per tu con la natura, ma al primo prato ti abbatti ormai sfinito mentre un'auto audace continua a salire. Eppure, nonostante tutto, il «lavoro» di villeggiante è accettato di buon grado, perché questa è la miglior vacanza possibile a un tiro dalle fabbriche e chi soffre del male d'abbandono d'auto qui può trovare la serenità perché può arrivare in cima la montagna al volante, in «seconda» o in «prima», se sbuffa. E non c'è ressa. Il rumore è moderato, salvo sotto le volte del «CharlieBrown». La vita senza traumi è quella della città: il cinema, dappertutto, la pizza da Cali a Sauze, la mostra di pittura di Luigi Biasi, che le montagne continua con la fantasia a vederle com'erano, non come sono diventate a Salice di Cesana. Al Sestriere c'è tutto: golf, tennis, bocciodromo, pesca sportiva; ma Sestriere è Torino trapiantato da sempre. Con taxi; scuole medie: agenzie immobiliari, che ormai vanno a numeri: 1. 2, 3, 4 come le strade di New York; massaggi; l'orefice; i commerci e gli artigianati vari; cinque discoteche, 12 bar, e ristoranti d'altitudine. Crescono come fungaie anche i nuovi bunker, complessi alberghieri ed altri condomini. Per chi ci vive il weekend non c'è problema, la catastrofe non esiste, bastano la passeggiata e l'erba' del bosco e gli altri trascorrono i primi sei giorni tra cir nema. passeggiate, escursio-. ni, noia e pizze. Il «che facciamo?» e i musi lunghi cominciano dal settimo giorno in avanti. Eppure — ci dicono, pare una sfida — c'è più gente degli altri anni, molti alberghi sono esauriti, anche alcuni di quelli a 30 mila al giorno. Dice Molinar Min: «Oggi non basta più l'italiano o il piemontese, bisogna parlare l'inglese, il francese, il tedesco, ma lo sforzo per "catturare" il turista alla montagna non è immane e le iniziative sono di routine». I tu-, ristl, intanto, passeggiano annoiati tra muri di cemento, le auto continuano a servire non soltanto per raggiungere la montagna, ma anche per andare a comprare le sigarette e salire il più alto possibile. Ed è possibile tutto. «Ma non esageriamo con questa storia del disastro ecologico — dice un amico — in fondo fa piacere vivere qui e se si voleva vivere bisognava pure costruire delle case». Ci sentiamo in colpa, è vero: anche le torri, i bunker, i fortini, le fortezze di Exilles? Mario Bariona

Persone citate: Domenico Molinai- Min., Luigi Biasi, Molinar Min, Salice