Elba: un paradiso vicino ma non a buon mercato di Vincenzo Tessandori
Elba: un paradiso vicino ma non a buon mercato Dalla Riviera Ligure all'Arcipelago Toscano record del turismo Elba: un paradiso vicino ma non a buon mercato Ancora code a Piombino e Livorno, porti di partenza - L'isola, solo di recente scoperta dal grande turismo, invasa da centomila persone PORTOFERRAIO — L'assedio è continuo, soffocante. Durerà ancora. Lunghe colonne di auto, campers. roulottes. motociclette attendono sulle banchine di Piombino l'imbarco per quello che viene reclamizzato come il «paradiso a portata di mano». Anche a Livorno c'è gente in attesa del «Capo Bianco.., vecchio traghetto costruito per la navigazione nei fiordi e chiamato nel Tirreno a concludere una lunga carriera. Si arriva all'Elba, in questi giorni, soltanto se si ha avuto l'accortezza di fare, con cospicuo1 anticipo, la prenotazione per l'auto. Oppure se si ha l'improbabile coraggio di mollare la macchina in continente: ma essere appiedati sull'isola è «quasi un reato... perché ognuno dei 147 chilometri di costa riserva una sorpresa, svela una spiaggia o una scogliera deliziose. Ma è anche difficile partire, lasciar l'isola senza una prenotazione per i traghetti è un'impresa: ci si segna sulla lista di attesa e si spera nella sorte. E' il periodo dei ricambi e ognuno vuol rimanere sino all'ultimo momento, cosi le corse più affollate sono quelle del sabato e della domenica per Livorno che durano tre ore: chi è dirette a nord può fare l'ultimo bagno al mattino e soprattutto evitare un tratto di Aurelia. gli «ottanta chilometri più sciagurati della rete stradale italiana... come sono stati definiti. Per anni conosciuta ma. incredibilmente quasi ignorata, l'Elba è divenuta meta sospirata per i molti che alle spiagge ordinate ma care e noiose della costa tirrenica o meno care ma sovraffollate dell'Adriatico preferiscono un mare ancora limpido, costa varia e suggestiva e per averli accettano un minimo di disorganizzazione. L'industria del turismo si è sviluppata in pochi anni, le ville immerse nel verde dei lecci sulla costa nord, fra Proc- chio e Sant'Andrea, o nei boschi attorno a Cavo, non son più oasi isolate. Son nati alberghi, pensioni, condomini, altre ville e case, alcuni paesi come Pog-. gio e Sant'Ilario conservano gelosamente l'aspetto di un tempo, ma le vecchie case all'interno son state trasformate: molte sono state ac-, quistate. molte vengono affittate e i prezzi «tendono verso l'alto», quattro posti letto per un mese sovente valgono quasi un milione. Diceva il presidente dell'Ente Valorizzazione dell'Elba che arrivano turisti «di tutti i colori e di tutte le tasche. Il turismo è una scoperta recente, per noi. Abbiamo cominciato in piccolo, quasi per caso, poi son venuti i capitali da fuori e tutto è cambiato». All'ufficio stati-' stico dell'Ente mi dicono che «in questi giorni ci saranno più di centomila persone venute dal continente, molte di più». Sono soprattutto italiani, ma numerosi sono anche gli austriaci, gli olandesi e, in gran numero, tedeschi non spaventati dalle «P 38» ma attirati dal sole che per loro, titolari di una moneta piuttosto forte, è a buon mercato. E quasi tutti son sbarcati dai traghetti dell'azienda di Stato e da quelli di una compagnia privata che. sostengono all'Ente, «non fa concorrenza ma aiuta». I più fortunati arrivano con la barca, talvolta panfili lunghi come traghetti. L'industria più sviluppata dell'isola dispone di 180 esercizi alberghieri di varie categorie, comprese pensioni e locande. I prezzi, comunicano all'Ente, vanno da un massimo di 50 mila lire al giorno a persona, per una confortevole camera in un albergo di «prima» a un minimo di 16 mila nelle locande. Ristoranti e negozi espongono prezzi da città: mangiare costa caro, bere bene carissimo, trovare del buon genuino vino dell'Elba quasi impossibile. Sparsi per l'isola ci sono anche 26 campeggi, spesso organizzati in luoghi assai belli come di fronte alla rada di Marina di Campo o sul golfo di Lacona. Dunque, oltre centomila ospiti che rimarranno nel mese di fuoco, fino al 20 o 25 agosto: e sono gli ospiti che vengono regolarmente segnati da alberghi o campings. nei quali ancora non c'è il «tutto esaurito»; e poi ci sono gli altri, quelli che affittano la casa o la camera da privati e c'è chi. arrivando con lo zaino sulle spalle e senza una meta precisa trova troppo cara la spesa quotidiana di 2300 lire per il campeggio e decide di organizzarsi da solo l'accampamento su qualche punta dove i pini sono spruzzati dalle onde del mare: rimangono tre-cinque giorni in un posto, poi un mattino arrivano i carabinieri a dare buongiorno e di-i sdetta. Un paradiso, insomma, ma spesso non rispettato, condannato a ricevere sfregi e insulti. Il più vistoso l'hanno fatto proprio loro, gli isolani: hanno costruito, sul lungomare di Portoferraio. e tutti son obbligati ad «ammirarlo», un brutto grattacielo che sembra essere il simbolo di un'edilizia selvag, già. Eppure esistono piani ' regolatori e alcuni funzionano, anche se in certe zone rimangono per lo meno discutibili i criteri che li hanno suggeriti. Ma i peccati sono anche altri. Scoppiano incendi e. sovente, a provocarli non è la siccità e l'autocombustione, ma la poca educazione della gente oppure, più semplicemente, lo spirito vandalico che in qualcuno è incontenibile. Ci son già stati molti roghi quest'anno: sulla punta della Fetovaia. a Pomonte. a Cavoli, a Colombaia, a Sant'Andrea, a Capoliveri. un po' dappertutto sull'isola. Sostiene il viceprefetto dell'Elba, dott. Alessandro Galamini: «Spesso le fiamme sono conseguenza della scarsissima educazione della gente, si tratta di incendi fra il colposo e il doloso... E ogni volta che un rogo vien domato, a lungo lugubri cicatrici segnano dov'è avvenuto lo scempio. Questa estate, per la prima volta, un elicottero aiuta Vigili del fuoco e Guardie del Corpo forestale: un «Lama SA 315 B». Sotto la pancia tiene agganciato un bidone capace di rovesciare sul cuore dell'incendio una goccia di 650 litri. E' già intervenuto sette volte, comprese due nel parco dell'Uccellina. in continente. Per rispondere agli allarmi più gravi è pronto, all'aeroporto San Giusto di Pisa, un «C. 130» attrezzato per la lotta alle fiamme. Ieri il paradiso ha mostrato un altro aspetto meno gradevole: in alcune zone scarseggia l'acqua. Non piove, si parla di razionamento dell'acqua. Ma che vuol dire? Qui si cerca il sole. Vincenzo Tessandori a**» Migliaia di yacht e motoscafi navigano in questa stagione lungo tutte le coste italiane e le isole
Persone citate: Alessandro Galamini, Aurelia, Campo, Cavo, Lama
Luoghi citati: Capoliveri, Livorno, Piombino, Portoferraio, Sant'ilario
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