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Nervi: si tuffano in cento per protesta nel mare appena dichiarato «proibito» Presso Genova ormai soltanto a Bogliasco è consentito bagnarsi Nervi: si tuffano in cento per protesta nel mare appena dichiarato «proibito» La manifestazione ieri pomeriggio, di fronte a polizia e vigili urbani - Elevate alcune multe GENOVA — La manifestazione dei bagnanti, annunciata nei giorni scorsi per protestare contro il di-« vieto di balneazione che quest'anno, com'è noto, è stato esteso anche alla zona di Nervi, s'è svolta ieri pomeriggio senza incidenti. Un centinaio di bagnanti, in parte dalla scogliera, in parte da barche che s'erano spinte a una trentina di metri dalla costa, si sono tuffati contemporaneamente verso le 16. La passeggiata di Nervi e tutta la zona erano presidiate da polizia e vigili Invece il tuffo ha avuto solo un significato platonico: 8 bagnanti dopo alcune bracciate hanno raggiunto la riva, sparpagliandosi. I vigili, senza dimostrare eccessivo rigore, hanno elevato una decina di contravvenzioni; gli agenti di polizia sono intervenuti soltanto per invitare qualcuno a declinare le proprie generalità. Alcuni nuotatori abusivi. prima di scendere in mare, hanno agitato cartelli con slogan di protesta contro il divieto provocato, come si sa, dallo stato di inquinamento del mare, accertato dall'amministrazione comunale. In particolare si afferma che non è possibile «proibire i bagni a Nervi per consentirli a Bogliasco», distante meno d'un chilometro. In pratica, si vuol dire che l'amministrazione comunale di Dogliasco consente i bagni per non danneggiare l'economia della zona, mentre il Comune di Genova si comporterebbe in modo autolesionistico. Dietro alla manifestazione di protesta di ieri pomeriggio vi è certamente lo scontento di operatori economici o albergatori della zona di Nervi, colpita perla prima volta dal divieto. Tra l'altro, da mesi. Nervi si batte per diventare comune autonomo e un comitato di quartiere sta raccogliendo firme in questo senso, p. I. ' Abitanti di Nervi si tuffano per protesta nel mare «proibito»