Togliere dal codice il delitto d'onore la legge può essere approvata subito

Togliere dal codice il delitto d'onore la legge può essere approvata subito Il progetto, già passato in Senato nella precedente legislatura, va ripreso Togliere dal codice il delitto d'onore la legge può essere approvata subito Prevede anche l'abolizione del «matrimonio riparatore» - Sotter Fra le numerose proposte di legge che. ad iniziativa di deputati o di senatori, si sono venute accumulando in queste settimane di estenuante crisi governativa, ce n'è una, molto scheletrica, ma straordinariamente incisiva sul piano del costume e della legalità costituzionale. I suoi obiettivi si commentano da sé, essendo imperniati, da un lato, sull'abolizione dei «delitti d'onore» e, dall'altro, sull'eliminazione del •matrimonio riparatore». Due obiettivi sacrosanti, per cui c'è solo da stupirsi che, nonostante i continui appelli in favore di valori quali la vita, la persona umana, la famiglia e la civiltà, l'Italia non li abbia ancora raggiunti. Per fortuna, non si tratta di una proposta nuova, bisognosa di maturazione. Gli stessi senatori che l'hanno presentata si sono immediatamente preoccupati di sottolineare come essa riproduca pari pari il testo di una proposta (sen. Tullia Carettoni) che, nel corso della settima legislatura, era già stata approvata a larghissima maggioranza dal Senato, sotto il titolo di «Abrogazione della rilevanza penale della causa d'onore ». Tutto farebbe, quindi, pensare ad una sorta di collegamento ideale con il lavoro bruscamente interrotto a metà dall'anticipata fine di quella legislatura, al fine di un rapido recupero del tempo perduto. E che a questo intento si sia ispirata l'iniziativa del rilancio non sussiste il minimo dubbio. Del resto, non sono pochi i -vecchi» progetti che vengono ora riproposti in termini identici, considerato il precedente avallo di uno dei due rami del Parlamento ed il silenzio rtell'altro, dovuto unicamente a mancanza di tempo. Tanto per restare nel settore penale, un tipico esempio del genere potrebbe ritrovarsi nel disegno di legge governativo, avente molto opportunamente ad oggetto una più ampia depenalizzazione dei reati minori, l'introduzione di nuove pene alternative alla detenzione e la trasformazione di parecchi reati perseguibili d'ufficio in reati perseguibili a querela. La sua complessità era tale che davvero l'anticipo delle elezioni ha reso materialmente impossibile il passaggio alla seconda votazione. Può dirsi la stessa cosa per quanto concerne le vicende della proposta «Abrogazione della rilevanza penale della causa d'onore», titolo —si noti — non del tutto preciso e completo, in quanto tiene in ombra l'altro e non meno importante contenuto, costituito dall'abrogazione della rilevanza pe¬ nale del susseguente matrimonio? Dalle passate cronache parlamentari emerge un elemento concreto che suggerisce prudenza nell'addebitare al prematuro epilogo' della legislatura l'intera colpa della mancata trasformazione in legge della proposta Carettoni. A fornirlo sono le date della sua approvazione da parte del Senato (14 dicembre 1977) e della sua trasmissione alla presidenza della Camera (19 dicembre 1977). Il che significa margini di tempo a disposizione — in pratica, il 1978 al completo — niente affatto lievi, eppure rimasti inutilizzati. Poiché qui non trovano spazio la complessità dell'articolato, ridotto a due sole e brevissime disposizioni, né le difficoltà di ordine tecnico, abilmente risolte dal Senato con unanime consenso, né i problemi di copertura finanziaria, evitati in partenza dall'assoluta mancanza di un qualsiasi costo, il discorso si concentra tutto a livello di volontà politica. Ecco, allora, profilarsi un'ipotesi inquietante: forse a bloccare la proposta Carettoni non sono stati gli eventi generali, ma, prima ancora, le manovre ostruzionistiche di quelle forze che, già vistesi sconfitte in Senato e sicure di una nuova sconfitta alla Camera, null'altro potevano sperare che in una dilazione e, quindi, in un insabbiamento della pratica. Anche ad evitare amare sorprese per il futuro, i presentatori della rinnovata proposta dovranno darsi carico della persistente presenza di forti resistenze occulte. C'è un solo modo per paralizzarne gli effetti: posto che le vaste e convincenti adesioni, ottenute anche sul piano governativo dalla proposta Carettoni grazie all'indiscutibile bontà dei suoi contenuti, ne impediscono ogni valida contestazione a viso aperto, le riforme propugnate vanno annunciate. ranee opposizioni propagandate e sostenute con instancabile vigore, senza pause né prese di respiro nemmeno dopo un successo parziale. Ai nemici silenziosi non va data tregua, usando senza parsimonia l'arma che aborriscono: cioè, la parola. Mai come in questo caso l'illustrazione delle tesi di fondo è in linea con le esigenze più sentite da quella larghissima fascia della collettività che ha a cuore la sacralità della vita umana ed il ruolo genuino della famiglia. L'abrogazione dell'omicidio e delle lesioni personali a causa d'onore come figure autonome rispetto all'omicidio e alle lesioni personali dolose, l'abrogazione del reato di abbandono di neonato per causa di onore come figura distinta rispetto all'abbandono di persona minore o incapace corrispondono, oltretutto, ad una concezione più realistica dell'onore. E sono in linea con la già avvenuta abrogazione dell'aborto per causa d'onore. Soltanto per l'infanticidio a causa di onore la proposta opta per una soluzione intermedie : abolizione si, ma sostituzione con una norma che punisce l'infanticidio commesso in stato di alterazione psichica, quale non può essere disconosciuta immediatamente dopo il parto o durante il parto alla donna ed a lei soltanto. Decisamente drastico è, infine, l'atteggiamento del progetto nei confronti del matrimonio riparatore, oggi operante quale causa di estinzione dei delitti contro la libertà sessuale e della corruzione di minorenne. Ponte di ricatti, umiliazioni e nozze imposte, non ha alcun motivo di sopravvivere. Non solo sarà un bene, per ragioni di giustizia, che reati tanto ignominiosi, una volta commessi, non siano più cancellabili. Si attenuerà anche la spinta a commetterli, almeno per chi agisce confidando nella possibilità di rimediare successivamente. Giovanni Conso

Persone citate: Carettoni, Giovanni Conso, Tullia Carettoni

Luoghi citati: Italia