Milano capitale della droga di Marzio Fabbri

Milano capitale della droga Nel capoluogo lombardo l'eroina è apparsa agli inizi degli Anni 70 Milano capitale della droga Nei primi otto mesi del '79, l'eroina ha ucciso 15 giovani (gli stessi morti in tutto il 1978) - I tossicomani sono venticinquemila e vengono riforniti da una rete di spacciatori a loro volta drogati - La polizia nega resistenza di una grande organizzazione, ma soltanto di piccole bande che riforniscono i «grossisti» MILANO — Quindici morti per eroina nei primi otto mesi del '79, quanti la droga ne aveva uccisi in tutto l'anno precedente, venticinquemila tossicomani in città e provincia. Sono questi i dati che, secondo l'ufficio narcotici della questura, fanno della metropoli lombarda la capitale italiana della droga. Alla domanda perché proprio Milano, si risponde con un sillogismo: -La droga è la malattia dei paesi più industrializzati. Milano è la città più industrializzata d'Italia-. La prima eroina qui si è vista all'inizio degli Anni 70. A introdurla è stata gente che dopo l'hashish e la marijuana voleva «sensazioni pia forti». Si è favoleggiato di Milano scelta a tavolino dall'internazionale della droga come città campione in cui fare uno sforzo di proselitismo. Cosa ne pensa la polizia. -Tutte balle — dicono in via Fatebenefratelli — non è vero neppure che il mercato sia sotto controllo di una organiszazione unica. All'inizio c'erano i cosiddetti "cavalli" che andavano ad Amsterdam dove comperavano un etto o, più spesso, un bek (un'oncia) che spacciavano direttamente. Sono stati loro a creare "la piazza" che una volta diventata redditizia ha visto l'arrivo di decine di bande internazionali di turchi, libanesi, tailandesi. Fanno il trasporto di gualche chilo alla volta e hanno la loro rete di piccoli venditori, quasi tutti anche consumatori. E sono questi ultimi a preoccuparsi di allargare il giro perché più vendono più riescono a racimolareper uso proprio-. E' proprio questo moltiplicarsi di bande, indipendenti l'una dall'altra, a rendere più difficile il blocco dei canali attraverso i quali la droga affluisce nel capoluogo lombardo. Dall'inizio dell'anno sono stati sequestrati quasi 9 chilo¬ gscpmuptmosssc grammi di eroina pura il che significa una sessantina di chili di droga tagliata pronta per la vendita, circa seicentomila dosi. Gli arrestati sono una quarantina. Alcuni, pesci piccoli, ma qualcuno più in alto nell'organico della banda, magari anche finanziatore ed organizzatore come sembra il caso di un turco ammanettato in questi giorni. Altri che si sono votati al commercio di droga sono ex rapinatori che hanno investito il provento di un «colpo» e se lo sono visto moltiplicare decidendo di cambiare settore. Polizia e magistratura si rendono conto della gravità del fenomeno e proprio per questo rifiutano di generalizzare. «Non è vero — dice il sostituto procuratore della Repubblica Fabio Viparelli — che drogato vuol dire delinquente, che in città siano aumentati i reati perché il numero dei drogati è aumentato. Difficilmente il drogato povero è protagonista di gravi reati. Il fatto di drogarsi lo taglia fuori dal crimine organizzato come del resto lo taglia fuori da qualsiasi altro lavoro. Non dimentichiamo — precisa — che il requisito numero uno per far parte delle grosse organizzazioni criminali, incluse quelle della droga, è spesso quello di non essere tossicomani-. Negli organismi che hanno per compito la lotta alla droga, dunque si rendono ben conto della falsità dell'equazione drogato uguale criminale. -Dire che il drogato crea il crìmine — spiegano — non aiuta certo il recupero di quelli caduti nel giro dell'eroina-. L'unica via è allora la prevenzione. Il 18 settembre riaprono le scuole. Un pericolo perché per gli spacciatori rappresentano raggruppamenti di potenziali clienti. La polizia, in collaborazione con i vigili urbani, intende fare una serie di controlli volanti davanti ai vari istituti superiori. -Ma non ci facciamo illusioni- dice il capo dell'antidroga dott. Portaccio. -Il posto vero dove si avvia alla droga è dentro la scuola. Non fuori. E' lo studente tossicomane che per fare venir fuori la propria dose gratis deve fare proselitismo e lo fa nel posto dove può avvicinare il maggior numero possibile di persone, dunque a scuola-. Attualmente a Milano si fa mercato ovunque. I luoghi di ritrovo di spacciatori e clienti sono in centro (Castello, piazza Vetra). Ma anche in perife¬ ria: tutto uno spicchio che prende la zona Sud-Ovest, il parco Lambro a Nord-Est. il quartiere Gratosoglio a Sud, Quarto Oggiaro a Nord. La città reagisce in maniera contraddittoria: c'è chi vorrebbe indire crociate come se allontanare dalla propria vista il giovane che si droga risolvesse il problema, ma la maggioranza invoca l'intervento della struttura pubbli-, ca. Molti vedono una soluzione nella vendita in farmacia del metadone, il sostituto sintetico dell'eroina. -E'più pulito — spiegano —più leggero e soprattutto consente di lavorare e di avere una vita sociale. Questa ci sembra l'unica strada da battere per recuperare i drogati perché finché ci si limita a disintossicare dal punto di vista fisico e a mandare via non si risolve nulla-. Fino ad ora la lotta contro il flagello della droga era sostenuta soltanto da gruppi privati che hanno potuto fare ben poco. Di recente l'amministrazione provinciale ha' aperto 13 centri a Milano e dodici in provincia in cui sono presenti anche operatori che devono specificamente occupasi dei tossicomani. Inoltre da settembre l'ospedale San Carlo inizierà un servizio per i drogati offrendo personale che opererà in stretta collaborazione con gli assistenti sociali della zona che faranno da filtro per i ricoveri e si occuperanno soprattutto dei drogati una volta dimessi. «Solo in questa logica — dice don Gino Rigoldi che nei suo centro «Comunità nuova: affronta da tempo il proble ma — avranno senso i centri della provincia. Bisognerà insistere per coinvolgere nelle iniziative le zone e per far partecipare i gruppi giovanili alla ricerca di impegni validi-. Marzio Fabbri Il «contatto» in piazza: lo spacciatore è avvicinato da due clienti, un po' di contrattazioni e avviene la vendita della merce

Persone citate: Fabio Viparelli, Gino Rigoldi, Portaccio

Luoghi citati: Amsterdam, Italia, Milano, Quarto