Nel psi c'è una proposta per governare senza pci di Franco Mimmi

Nel psi c'è una proposta per governare senza pci In vista dell'incontro Craxi-Berlinguer Nel psi c'è una proposta per governare senza pci Presidenza del Consiglio ai socialisti, «rifiutando, però, una netta chiusura a sinistra» - No dei comunisti alla richiesta radicale di convocare in anticipo la Camera ROMA — I socialisti cominciano a mettere le mani avanti, in vista dell'incontro CraxiBerlinguer che dovrebbe tenersi entro la prima decade di settembre e sul quale peserà, naturalmente, il recente rilancio del compromesso storico a opera di Berlinguer. Due interventi: Manca e De Martino. Il primo, un tempo assai vicino al secondo, è oggi vicinissimo alla segreteria. Il secondo, che da Craxi fu spodestato, non ha mai lesinato le critiche al suo successore. Ma entrambi ora difendono l'ipotesi di far salire un socialista alla presidenza del Consiglio, una volta che il governo Cossiga abbia esaurito la funzione di reggenza per la quale gli è stato concesso (astensione del psi) di passare alle Camere. In sintesi, il loro discorso è: magari fosse possibile fare un governo con i comunisti, ma certo la de non lo permetterà. E allora, visto anche come Berlinguer ha ammorbidito i toni della sua opposizione, la cosa migliore è che si faccia questo governo senza comu-. nisti, ma a presidenza socialista, intendendo quest'ultima non come una chiusura al pei ma come (dice De Martino) «un fattore dinamico per modificare realmente i rapporti politici e sociali cominciando in primo luogo a rifiutare una richiesta dì netta chiusura a sinistra, qualora venisse formulata». Per appoggiare questa posi¬ zione. De Martino si rivolge anche alla de. che la settima- na prossima riunirà il proprio consiglio nazionale, e la apo-strofa duramente: «L'espe- riema degli ultimi tempi è stata abbastanza deludente». dice. e invita la sinistra demo-cristiana a «affrontare in modo risoluto un confronto interno, proponendo sema timidità una linea di accordo con l'intera sinistra e non con una parte di essa». Non facesse cosi, «la sinistra de è destinata a essere battuta, con tutte le conseguenze che ne deriveranno». Cosi De Martino mantiene l'equilibrio (ma per sapere esattamente quale posizione il psi intende tenere nei confronti della de. occorrerà attendere fino a domenica, quando VAvanti! pubblicherà un articolo di Balzamo ad hoc). Ma le blandizie a Berlinguer non sono condivise dal settore sindacale dei socialisti: infatti il segretario generale della Uil, Giorgio Benvenuto, attacca duramente il leader comunista che. con il compromesso storico, ha rilanciato pure l'austerità quale mezzo per assicurare alla classe operaia un ruolo centrale nella società. Una politica coerente con la difesa e lo sviluppo della società pluralistica, dice Benvenuto, «non può esser l'austerità. Infatti questa è soltanto un mezzo, mentre Berlinguer non indica il punto di arrivo». Anche i socialdemocratici non amano l'editoriale di Berlinguer, ma si legge, nelle critiche del sen. Averardi. una nota mai udita prima. Infatti. Averardi dice: «Dopo aver battuto gli avversari interni al suo partito il leader comu nista impone di nuovo al pei e tenta di imporre alle altre forze politiche la linea del compromesso storico e della cosiddetta austerità». E conclude: «Escludendo la possibilità di un governo delle sinistre unite». Ecco la novità: dunque, il psdi sarebbe disponibile per una simile soluzione? O anch'esso, come già il pri. si avvia a un dibattito interno circa i rapporti con i partiti di sinistra in genere e i comunisti in particolare? Un'altra battaglia in vista per il pei è quella coi radicali. Questi hanno chiesto la con- vocazione straordinaria del Parlamento per discutere misure straordinarie per la lotta alla fame nel mondo. Occorrono 210 firme di deputati, quelle dei comunisti sarebbero 201 e risolverebbero il problema. Ieri mattina l'on. Trombadori aveva dato la sua personale adesione, ma nel ; pomeriggio il capogruppo dei ; deputati pei, Di Giulio, ha | detto no. I comunisti sono fa1 vorevoli a una discussione \ globale, e perchè essa avven ga al più presto auspicano un I accordo tra le forze democra1 tiche. ..Afa pensiamo si debba- ino evitare iniziative improi>insate e di sapore demagogico come quella dei radicali». I radicali ci sono rimasti ! male: dal silenzio con cui CicI ciomessere ha accolto al telefono la notizia si capisce che non se l'aspettavano. Ma si rendono conto che il pei è la loro unica possibilità di otte- nere la convocazione straordinaria, e perciò la risposta è I stata «soffice... tutt'altro che i in stile pannelliano: «Non possiamo credere che quella di Di Giulio sia la risposta defi' nitiva alla nostra iniziativa. I Domani (oggi, n.d.r.) chiedere! mo un incontro con la segreteria del pei e la presidenza del I gruppo fiduciosi che eventuali \ equivoci vengano superati». Ma le speranze sono scarse. Franco Mimmi

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