Solo mezzo mondo in piscina nella Coppa di nuoto a Tokyo di Cristiano Chiavegato

Solo mezzo mondo in piscina nella Coppa di nuoto a Tokyo Molti campioni assenti, gli italiani con la Felotti Solo mezzo mondo in piscina nella Coppa di nuoto a Tokyo L'atletica passa il «testimone» al nuoto. Dalle piste e pedane di Montreal, a Tokio per la prima Coppa del Mondo delle piscine. Le gare sono iniziate ieri con il balletto acquatico, dove il Giappone, paese ospitante (che ha avuto il gran merito di trovare sponsor per un miliardo e mezzo di lire per organizzare una manifestazione grandiosa) parte con i favori del pronostico. L'attesa però è tutta per le prove dello swimming che si disputeranno dall'I al 3 settembre, vale a dire da sabato a lunedi prossimi. Manifestazione grandiosa e valida tecnicamente — dicevamo — ma non una autentica Coppa del Mondo in quanto molti probabili protagonisti hanno rinunciato all'impegno. I motivi delle varie defezioni (mancherà la DDR al completo, l'Urss presenterà solo una for- mazione giovanile, gli Usa avranno la miglior formazione solo in campo femminile, la Germania Ovest ha declinato l'invito quasi al completo) sono molteplici. Preparazione olimpica, Universiadi, Giochi del Mediterraneo hanno un po' tarpato le ali a quella che poteva essere una rassegna completa. In quella che potrebbe essere dunque definita la Coppa di mezzo Mondo, non mancheranno però campioni di valore assoluto. A partire dalle «superstars» americane (Caulkins, Woodhead, Meagher) per finire alle fortissime nuotatrici australiane, passando attraverso una buona squadra svedese, ad alcuni dei migliori nuotatori su-' damericani, al Canada sempre in progressivo miglioramento. La formula della Coppa prevede 29 gare — 15 maschili e 14 femminili — con un atleta per ciascuna delle otto formazioni presenti: Usa, Urss, Canada, Svezia, Australasia, America Latina, Europa e Giappone. I punteggi saranno da 8 a 1 ed alla fine saranno stilate classifiche per squadra. Ovviamente non ci saranno batterie ma soltanto finali. La vecchia Europa, orfana della Germania Ovest, avrà nelle sue file nuotatori inglesi, spagnoli, polacchi, olandesi, norvegesi, danesi ed italiani. In realtà anche in questo caso si tratta di un «resto» della potenzialità del vecchio continente che però potrà difendersi abbastanza bene, anche se i favori del pronostico vanno alla compagine americana, Gli azzurri saranno cinque: Guarducci, Franceschi. Revelli, Quadri e Roberta Felotti. Marcello farà i 100 s.l. mentre tutti gli altri uomini parteciperanno soltanto alle staffette. Domenica la giovane milanese sarà impegnata sugli 800 stile libero. Dopo il record europeo dei 1500 ottenuto ai campionati italiani, la quindicenne Roberta Felotti sarà una delle atlete più attese anche se avrà la strada sbarrata dall'americana Lineham e dall'australiana Wickham. Il «fenomeno» Felotti che rinverdisce le glorie del nuoto femminile italiano (che si chiamano soprattutto Novella Calligaris) ha preso vita in quella che è oggi la maggior scuola nazionale del mezzofondo, cioè la San Donato Nuoto. Il merito maggiore della scoperta e della costruzione di questa campionessa in erba va a quello che nell'ambiente natatorio viene soprannominato il «fachiro», cioè all'allenatore Ermanno Patorno. Fisico asciutto, atteggiamento da asceta, ex istruttore di arti marziali presso la Legione straniera, il tecnico è un intransigente assertore della teoria secondo la quale più ci si allena, migliori sono i risultati. E Roberta, di chilometri in acqua ne ha macinati e ne continua a macinare parecchi tutti i giorni. Sotto la guida di questo ayatollah del nuoto è già arrivata al primato europeo. La convocazione a Tokio è un altro obiettivo raggiunto, un passaggio obbligato verso le Olimpiadi di Mosca. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Ermanno Patorno, Franceschi, Guarducci, Novella Calligaris, Revelli, Roberta Felotti, Wickham