Tappeti in clinica

Tappeti in clinica Saper spendere Tappeti in clinica Tornano quasi nuovi con un buon lavaggio, frange rifatte, gommatura o antiscivolo Recuperare un vecchio, ma onesto tappeto, di buona qualità e di discreto valore, è impresa che richiede l'abilità e l'esperienza di un chirurgo. I problemi sono tanti, diversi secondo le necessità dei lettori che ci scrivono. C'è chi vuole «un buon lavaggio con trattamento antitarmico al ritorno dalla vacanza» come Giuseppina; chi non può «più sopportare le vecchie frange sciupate e desidera rifarle nuove»: chi insiste per una «gommatura alla parte inferiore del tappeto che ha perso la sua rigidezza» come Enrico B. e infine Rina che ha «assolutamente bisogno di rendere antiscivolo un tappeto la cui posizione in casa è di fronte alla vasca da bagno, con rischio di brutte cadute per chi ha l'avventura di camminarcisopra». iri; La soluzione è una specie di «clinica» dove il «primario» sostiene di avere rimedio a tutto: «/ tappeti sono la mia specialità, il mio amore: qualunque sia la loro malattia, io prometto guarigione». Non sembrano promesse infondate. Il lavaggio è eseguito «con macchinari Inglesi» che provvedono anche al trattamento antitarme garantito. Il «primario» assicura il perfetto risultato anche per tappeti antichi, precisando: «£' chiaro che se hanno una riparazione fatta male, viene fuori il buco: se invece è ben fatta, non c'è alcun pericolo». L'operazione costa 2500-3000 lire al chilo. Anche le frange possono essere rifatte nuove, in lana pettinata. Nessun timore per il colore; il riparatore riuscirà a creare le nuances più simili all'originale. Il prezzo è di 8 mila lire al metro lineare. Più costosi i due ultimi trattamenti. La rigommatura dei tappeti è possibile; dà rigidezza al tappeto, costituisce in pratica una protezione. Resiste all'acqua, resta morbido ma saldo al pavimento. Per rendere antiscivolo un tappeto si usa autentico «lattice di gomma» proveniente dalla Malesia, un appretto che assicura un risultato più che soddisfacente. Il costo si aggira sulle 12 mila lire il metro quadro. Ai lettori che ce ne faranno richiesta scrina invieremo privatamente l'indirizzo dell'artigiano «primario». Troppe discussioni per l'antenna tv Il prof. Roberto Russo da Savona scrive; «Sono proprietario di un alloggio in uno stabile dotalo di antenna tv centralizzata, fatta installare dal costruttore. La ricezione è sempre stata carente per i programmi stranieri. Un condomino ha fatto installare un'antenna sul suo balcone senza chiedere autorizzazione al¬ l'amministratore. Ora la maggioranza dei condomini ha votato per il rifacimento completo dell'impianto per canali nazionali e tv private. Quello con antenna abusiva è d'accordo soltanto per i canali nazionali e considera gli altri spese voluttuarie. £' vero che possiamo chiedere la rimozione della sua antenna perché antiestetica?». irir Quirino Laratti risponde: ..E' necessario precisare che l'obbligatorietà della concessione di installazione di antenne televisive in base alla legge italiana riguarda solo i canali nazionali e non le trasmittenti estere o private. A questo punto il condomino dissenziente può sottrarsi all'obbligo del pagamento per le tv private, mentre il condominio (cioè l'assemblea dei condomini) può vietargli l'installazione di antenna televisiva per la ricezione di trasmittenti estere o private». ir Giovanna Alasia di Sommariva Bosco dà il prezioso suggerimento richiesto da Olga: quanto succo di limone si deve aggiungere alla marmellata al posto della pectina? «lo la preparo da anni in questo modo: un chilo di trutta, lavata, snocciolata, pelata: 700 gr. di zucchero: un limone ben sugoso o uno e mezzo se è piccolo, in tutto 30 gr. di succo per ogni chilo di frutta. Mettere tutto a freddo nella pentola e cuocere a fuoco basso per due ore o due ore e un quarto togliendo via via la schiuma che si forma. Mettere la marmellata ancora bollente nei vasi di vetro che devono essere perfettamente puliti, asciutti, e coprirla con uno strofinaccio pulito. Lasciare raffreddare per 24 ore e chiudere I barattoli coprendo prima l'imboccatura del vasetto con un disco di stagnola bagnato di alcol oa liquori. Il disco deve aderire alla marmellata. ir «lo ho risolto — scrive Piera Magenta — // problema dei punti neri sul pavimento di marmo chiaro del quale si lamentava una lettrice. Con una spugna morbida d'acciaio inossidabile' pulisco il pavimento senza alcuna paura che questo di righi. Quindi lavo con acqua calda ed alcol: alla fine passo la cera liquida adoperando due parti di cera ed una di alcol con uno strofinaccio umido ». ir Claudia Grande sostiene che si può riutilizzare l'olio d'oliva rancido: «Basta far scaldare l'olio in una padella larga a fiamma molto bassa con una fetta di pane, mezza cipolla, qualche foglia di salvia e di alloro. Non appena Il pane apparirà ben cotto, si lasci raffreddare l'olio, si tolgano cipolle e foglie e si adoperi pure il condimento, ormai privo di odori sgradevoli». Simonetta

Persone citate: Giovanna Alasia, Piera Magenta, Quirino Laratti, Roberto Russo, Sommariva Bosco

Luoghi citati: Malesia, Savona