Disincantate, senza emozioni le aspiranti a Miss Piemonte di Renato Rizzo

Disincantate, senza emozioni le aspiranti a Miss Piemonte Finiti i tempi delle lacrime e delle crisi di nervi Disincantate, senza emozioni le aspiranti a Miss Piemonte Erano nove: indossatrici, fotomodelle, comparse, ballerine - «Vi sentite donne-oggetto?». «No, ciascuna di noi aspira a un lavoro dove importante è il corpo. Farci conoscere è farci vedere» Forse Fellini ne avrebbe tratto uno dei suoi brani struggenti, pieni di ombre e di colori sfacciati, ritmati sulla musica, tanto allegra da sembrare triste, d'un valzer musette. Forse avrebbe saputo cogliere, e far diventare simbolo, il momento In cui il sorriso si piega in una smorfia e l'aria di sicurezza, ostentata come una bandiera, si incrina ed ingoffa in timidezza adolescenziale. Ma le nove ragazze che l'altra sera, al Club 84 di corso Massimo d'Azeglio, si sono contese il titolo di Miss Piemonte (e la possibilità di concorrere, la settimana prossima a Viareggio, a quello di Miss Italia), non avevano, come cinepresa puntata sul- le loro speranze ed 1 loro bikini, che gli occhi di quattrocento giovani e meno giovani spettatori. Un'enciclopedia di sguardi: intensi, allegri, scanzonati, sfottenti, derisori, interessati, superiori, annoiati, un po' «blasé», vivi, spenti, leggermente lubrichi. Loro, le candidate a quésto esame di cultura fisica, sono sfilate asettiche e un po' assenti. «Ma cosa pensate quando passate in costume da bagno e vi esponete al giudizio della gente?». Pronta e con insospettata ironia una delle ragazze risponde: • Che certe persone sono abbastanza stupide». «E la questione della donna-oggetto? Del porgersi in passerella all'applauso o al fischio di chi ha pagatoper vedervi ?». «Ognuna di noi ha, o vorrebbe avere, un lavoro dove è importante il corpo: indossatrice, fotomodella, comparsa cinematografica, ballerina. Questo concorso è un modo di farsi pubblicità: per noi farci conoscere é farci vedere». Ed eccole, 9 ragazze 9, dopo una lunga attesa in camerino, affrontare il giudizio della sala. Il fotografo Pepe, organizzatore della manifestazione, le chiama ad una ad una, l'orchestra getta un po' di miele e un po' di papri ka casalinga, il presentatore si scatena, la gente batte le mani, La festa scivola via alla buona all'insegna dei «ricchi premi e cotillons, -, fascia* d'oro per la misSi.è di obbligo l'abito scuro» di cui parla,una vecchia canzone. .-. -••' ..-.%-;•"•'••• «Chi di voi crede a queste manifestazioni, chi di voi affida ad un titolo di reginetta la realizzazione di un sogno? Per chi que- sta serata è una tappa determinante?». La'maggior parte delle concorrenti in lizza ha. o dice di avere, idee concrete: «Sono finiti i tempi in cui una Gina Lollobriglda o una Sophia Loren o una Lucia Bosé diventavano stelle dopo un titolo di Miss Italia. Per noi gli obiettivi sono più vicini: qualche fotoromanzo, un contratto per una televisione privata, una campagna pubblicitaria». La mancanza di illusioni delle ragazze annacqua, di conseguenza, le loro emozioni e soltanto qualcuna s'imbroncia dopo che la giuria (c'è il regista Corgnati con gli attori Pambieri e Moroni) ha scelto le tre vincitrici: Patrizia Coccia, 17 anni, indossatrice di Roma e soubrettina di Macario, è Miss Piemonte; Lia Tramontana, studentessa quindicenne, è «Ragazza in» e Loredana Mazza, 21 anni, è Miss Linea sprint dopo uno spareggio con una quarta concorrente. E' mezzanotte, l'ora in cui Cenerentola perde l'incantesimo e si ritrova, delusa, nelle sue vesti smesse. Ma non è, poi. cosi grave: buttato fuori il fiato che davanti ai giurati aveva consentito loro di stare «pancia in dentro e petto in fuori» come ad una parata, le 9 ragazze 9, lasciano in camerino fasce e bikini tigrati. Il lavoro è finito, adesso si abbandona la scena e ci si può divertire: vanno con i loro amici a concludere la serata in discoteca. Renato Rizzo *

Persone citate: Corgnati, Fellini, Lia Tramontana, Loredana Mazza, Macario, Pambieri, Patrizia Coccia, Pepe, Sophia Loren

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Viareggio