Per ora escluso il raddoppio dell autostrada Tonno-Savona

Per ora escluso il raddoppio dell autostrada Tonno-Savona Compiuto il sopralluogo del ministro dei Lavori Pubblici Nicolazzi Per ora escluso il raddoppio dell autostrada Tonno-Savona La legge vieta la costruzione di nuove autostrade - Nominata una commissione che dovrà vagliare le misure di emergenza da attuare subito per diminuire la pericolosità dell'arteria TORINO — L'autostrada" Torino-Savona resta tale e quale: il tanto sospirato raddoppio non si farà (per ora). Per evitare, o almeno ridurre, il tragico tributo di vite umane pagato sinora (539 morti in diciannove anni di esercizio) verranno adottate drastiche misure verso gli automobilisti: riduzione della velocità, maggior controllo da parte della polizia stradale. Misure necessarie, siamo tutti d'accordo: l'autostrada, nel tratto da Ceva ad Altare, si inerpica sulla montagna con una serie di curve tortuose che rendono pericolosa la circolazione. E' ovvio che su una simile arteria non si può guidare in maniera spericolf.ta, la velocità va contenuta entro limiti di prudenza. Ma ci sembra eccessivo penalizzare soltanto gli utenti (che pagano il salatissimo pedaggio per servirsi dell'autostrada) invece di attuare quei provvedimenti che potrebbero ridurre i rischi consentendo di viaggiare in maniera tranquilla e confortevole, senza ridursi al passo della lumaca. Purtroppo, dalla riunione tenuta ieri mattina nel palazzo della Regione in piazza Castello, presenti il ministro dei lavori pubblici Nicolazzi, il presidente della giunta regionale Viglione, il presidente della Provincia Salvetti, l'avv. Giovanni Agnelli (l'autostrada è per il 71 per cento di proprietà della Fiat), il sindaco Novelli, il presidente della Provincia di Cuneo, Falco e numerosi parlamentari piemontesi, non sono emerse altre soluzioni e l'ottimismo seguito nei giorni scorsi alle dichiarazioni di Viglione («La situazione non è più accettabile, non possiamo aspettare ancora, continuando a piangere i morti») è andato deluso. Il raddoppio, unica, logica soluzione, non si farà perché, lo ha spiegato il ministro, mancano gli strumenti legislativi per farlo. La legge del 1975. infatti, vieta la costruzione di nuove autostrade e qualunque lavoro di ingrandimento di quelle già esistenti. «Inutile ipotizzare questa possibilità almeno per ora — ha detto l'on. Nicolazzi — questo non significa che l'autostrada non verrà mai raddoppiata: io mi impe¬ gno a preparare già entro settembre un disegno di legge per modificare quanto stabilito dall'attuale legge, ma occorrerà che tutte le forze politiche siano d'accordo». Il raddoppio, dunque, è «soltanto» rinviato, non escluso. Anche se bisogna fare i conti con i quattrini. Per raddoppiare il tratto montano dell'autostrada, la spesa prevista si aggira sui 250 miliardi. «La società ha già fatto sapere che non è in grado di affrontare questo onere — ha detto il ministro — bisognerà trovare i finanziamenti». Per adesso si cercherà, dunque, di tamponare in qualche modo la situazione, risolvendo i problemi più urgenti. A tale scopo è stato deciso di nominare una commissione di studi, di cui faranno parte rappresentanti delle Regioni Piemonte e Liguria, della Provincia di Torino, dell'Anas e della Fiat, per esaminare il problema e trovare le soluzioni Soluzioni che dovrebbero essere di tre tipi: a breve, medio e lungo termine. Il primo provvedimento sarà quello relativo alla sicurezza, ricorrendo ad una migliore segnaletica (oggi esiste soltanto una segnaletica di tipo orizzontale, poco visibile), istituendo nuovi, rigorosi limiti di velocità e facendo esercitare un più attento e assiduo controllo da parte della polizia stradale. Il secondo dovrebbe consistere nella realizzazione dei ..raddoppi facili» (legge permettendo). Consisterebbe nella cessione alla società autostradale da parte della Fiat del tratto già esistente della doppia corsia fra Carmagnola e Marene, ora utilizzato dalla casa automobilistica come pista di collaudo. L'avv. Agnelli ha detto che la società è disposta a rinunciare a questo tratto, a condizione che venga autorizzata la costruzione di una nuova pista nel comprensorio della Mandria. Il terzo e ultimo provvedimento riguarderebbe il raddoppio dei tratti montani e dei viadotti che, considerati le difficoltà e i costi elevati dei lavori, richiederà un esame più approfondito e lunghi tempi di realizzazione. Su questo programma di lavori si sono dichiarati tutti d'accordo. Al termine della riunione, il ministro Nicolazzi, accompagnato dalle autorità regio-.; nali e provinciali, ha effettua to un sopralluogo lungo l'autostrada, raggiungendo infine Savona, dove si è incontrato col presidente della giunta regionale Magliotto, che ha ribadito la necessità di provvedere al più presto alla sistemazione dell'autostrada, «di vitale importanza per tutta la Riviera di Ponente» e delle altre vie di comunicazione. Entro poche settimane la commissione - di studio dovrebbe già fornire le prime indicazioni in merito al problema della sicurezza: si prevedono anche interventi diretti sull'arteria, con la modifica di alcune curve e lievi correzioni del tracciato nei tratti più pericolosi. Non è neppure escluso che in certi tratti, i cosiddetti «punti neri», venga soppressa la terza corsia e l'arteria venga divisa in due. come una qualsiasi strada statale. «In questo caso — sostengono i tecnici — si ridurrebbero i pericoli perché gli automobilisti sarebbero psicologicamente portati ad una maggiore prudenza». Sorge spontanea una domanda: è logico, a questo punto, far pagare il pedaggio su un'arteria che di autostrada conserverebbe soltanto il nome? f. for.

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli, Magliotto, Nicolazzi, Salvetti, Viglione