Dal Veneto nero

Dal Veneto nero Dal Veneto nero Marco Barnabò. 40 anni, veneziano d'origine, era titolare fino ad alcuni mesi or sono di aziende agricole nel Trevigiano, in particolare nella zona collinare del Montello e ad Arcade. Circa sei mesi fa avrebbe venduto gran parte dei suoi possedimenti, mantenendo soltanto una piccola fattoria con vigneto ad Arcade, per trasferirsi in Costa Rica con i tre figli. Alla base di questa decisione sarebbero alcune divergenze con la moglie, dalla quale si sarebbe poi separato. Secondo la cognata, Patrizia Barnabò, Marco non possiede piantagioni di caffè né imprese edili in Costa Rica, anzi avrebbe cercato un impiego come dipendente presso qualche fattoria. Marco Barnabò era già stato coinvolto in precedenza, sia pure marginalmente, nella vicenda della strage di piazza Fontana. Ai tempi dell'arresto di Giovanni Ventura, infatti, era stato interrogato dai magistrati che si occupavano del caso come ex compagno di collegio e conoscente del librario di Castelfranco Veneto. A suo carico, comunque, non era stato preso alcun provvedimento. Abita a Venezia in una casa sul Canal Grande con i genitori. La sorella. Francesca, è moglie separata dell'on. Gianni De Michelis, della direzione centrale del psi. Il nonno Marco Barnabò senior fu uno degli iniziatori dell'attività a Porto Marghera. Piero Loredan dei conti di Venegazzù. un paesino del Trevigiano, era entrato nell'inchiesta giudiziaria sulla cellula eversiva veneta come finanziatore dell'attività di editore di Giovanni Ventura. Prima il «superteste» Giudo Lorenzon. poi l'ex comandante partigiano Alberto Sartori, avevano riferito come il conte aveva aiutato Ventura nell'autunno del '69 a costituire la sua casa editrice, la Litopress. Lo stesso Loredan aveva confermato di avere preso contatto alla fine degli Anni 60 con elementi provenienti dalla guerra partigiana per dare vita a un gruppo politico culturale, cui doveva partecipare anche Ventura da lui presentato a Sartori come ex estremista di destra in crisi ideologica. L'accusa sosteneva anche che Loredan e Ventura mostrarono a Sartori documenti di provenienza dei servizi segreti, verosimilmente forniti da Guido Giannettini. Denunciato per associazione sovversiva (reato dichiarato estinto per prescrizione al processo di Catanzaro) Loredan vendette per un miliardo e duecento milioni (in scellini austriaci) la sua tenuta nel Veneto e ne comperò un'altra in Argentina, sulla penisola di Pen Valdes. Mai sposatosi, il conte Loredan viveva a Venegazzù con la vecchia madre e una governante: in paese ricordano ancora quando passeggiava con il falcone sulla spalla, i capelli rossicci incolti, il viso rubizzo da buon bevitore.

Luoghi citati: Arcade, Argentina, Castelfranco Veneto, Catanzaro, Costa Rica, Veneto, Venezia