L'India dominata dalle nuove caste di Mimmo Candito

L'India dominata dalle nuove caste Scontro per le elezioni anticipate L'India dominata dalle nuove caste DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOMBAY —La vecchia casa del Mahatma Gandhi, in un quartiere di palazzine basse, perdute nel grigiore umido del monsone, è ora trasformata in museo. E' una casa di legno e mattoni a due piani, con una biblioteca scura e polverosa, frequentata da bimbi severi, silenziosissimi. Di sopra, in una sala senza luce, una sequela d'altarini popolata da pupazzetti dipinti racconta il lungo itinerario politico del Mahatma. C'è il viaggio avventuroso in Sudafrica, la guerra del sale e delle stoffe d'importazione, l'incontro e l'amicizia di Tagore. la missione a Londra, accanto a un re severo e i dignitari con le faccine di terracotta stinta. Ma la scena centrale di questa candida ..via crucis» hindù illustra la lotta per la soppressione delle caste. Sono passati cinquant'anni, però la storia dell'India resta ancora tutta all'ombra di quel diorama di colori naif. Tanto che anche lo scontro elettorale ormai deciso per la prima settimana di dicembre ne è segnato profondamente, assai oltre i motivi ideologici o politici di conflitto tra i maggiori protagonisti. Tutti prevedono un forte guadagno d'Indirà Gandhi, che si è battuta a lungo in aiuto delle caste più basse: ma il suo ritorno alla lotta politica non fa passare in secondo piano il confronto tra i leader che oggi guidano i due schieramenti maggioritari in Parlamento. Charan Singh e Jagjivan Ram. Perché Singh significa l'emergere alla guida del Paese delle caste intermedie, e Ram è la voce e l'anima stessa, dei paria, i 150 milioni d'«intoccabili» senza diritti e senza storia. Tradizionalmente, la vita politica indiana e il controllo della sua burocrazia erano affare riservato delle caste maggiori, proprietarie di latifondi immensi e con un dominio ancora oggi schiavistico su milioni di contadini. La «rivoluzione verde», che ha intaccato solo marginalmente la grande proprietà terriera, ha tuttavia canalizzato verso la campagna un forte flusso di capitali, contribuendo a far crescere nel corso degli anni la ricchezza e il peso sociale dei piccoli proprietari di terre, i kulak del Nord e della fascia centrale indofona. Singh è un kulak della casta Jat. 15 milioni di persone con un reddito piti che raddoppiato nell'ultimo decennio e un'influenza politica sempre piU forte: la sua nomina a premier è apparsa ora come la sanzione di questa influenza, e un ritorno dello sviluppo del Paese alla ..centralità» della, campagna. Il processo si svolge non senza aspri contrasti sociali. Charan Singh impone una tassa sul dentifricio e sul sapone perché, dice, sono prodotti usati esclusivamente «nella citta», e il ministro dell'Industria Fernandes prepara un piano che tende a incrementare la formazione d'un tessuto di piccole aziende manufatturiere «in ogni villaggio» : c'è quasi il recupero utopico di principi economici che furono cari alla Cina di Mao. ma le violenze e le tensioni che muovono dalle città risentono del malumore di queste scelte e s'infiammano aspramente in manifestazioni rabbiose, segnate ogni volta da decine di morti. Gli scioperi della polizia, dei postini, dei bancari, degli impiegati statali di terza e quarta classe — che hanno bloccalo la vita dell'India per mesi interi — vanno ormai assumendo una caratteristica inquietante, dove la lotta per un aumento salariale si trasforma in modo sempre più consapevole nella richiesta di maggior potere. La rivendicazione parte dalle caste più basse e muove verso una redistribuzione dei ruoli, senza però intaccare la logica induista della casta, anzi riaffermandola come lo strumento della identità sociale di ciascuno. In un Paese di quattrocento milioni di elettori, la forza numerica delle caste intermedie conta assai più di quella delle caste alte e di quelle inferiori: non v'è dubbio perciò che Charan Singh tenti di realizzare un programma elettorale clic favorisca un'alleanza tra la classe media delle campagne e una parte almeno della piccola borghesia delle città. Il progetto è molto piU complesso dell'immagine che se ne ha. proprio perché la sovrastruttura psicologica delle caste conta piti dei rapporti e delle gerarchie sociali: tuttav ia ha un elemento possibile di unificazione: la lotta con: ni gli «intoccabili». Al tempo dell'Indipendenza il governo di Nehru aveva riservato ai paria una quota dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione: era un modo di pagare un tributo ideale alla lotta del Muliutniu. ma ignorava («e danneggiava») una serie di gruppi siciali e di caste intermedie come gli Jat. o anche i Kurmi. i Bhumihar. gli Yadav. gli Ahir. Durante l'ultima campagna elettorale, lo Janata Front aveva tentato di cavalcare le tensioni che si stavano sviluppando all'interno delle classi medie urbane: ma poi Desai non aveva più mantenuto l'impegno a riservare anche a costoro una parte di posti di lavoro nella burocrazia federale. Ora la crisi esplode. Ci sono stati sabotaggi, deragliamenti di treni, incendi di bus. assalti a scuole e università. E' una nuova guerra contro gii «intoccabili», una guerra della povertà. Jagjivan Ram. con i suoi 207 deputati di oggi, ha la maggior forza in Parlamento: e tenta di guadagnarsi i 70 seggi che gli mancano per avere la maggioranza assoluta. Se ci riuscirà, sarà il primo «intoccabile» a diventare capo di governo, innescando un processo di trasformazioni sociali che certamente apriranno fasi drammatiche per la vita dell'India. Nessuno può dire ancora se ce la farà, anche se già molli sostengono che il presidente Reddy non gli ha conferito l'incarico —dopo le dimissioni di Dingh — «proprio perche lui è un intoccabile». Resta comunque che anche questa candidatura è il segno d'un cambiare profondo dei tempi; eterna e immutabile nella sua immagine. l'India è invece dentro un profondo processo di trasformazione, che scuote le certezze secolari della sua società. Le tensioni che la pervadono paiono il segno d'una crescita, almeno fin'oggi. Mimmo Candito

Luoghi citati: Cina, Front, India, Londra, Sudafrica