I tedeschi allarmati per un «caso Seveso» di Tito Sansa

I tedeschi allarmati per un «caso Seveso» Micidiali nubi tossiche sprigionate da 17 industrie di Bonn I tedeschi allarmati per un «caso Seveso» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Un veleno mortifero, il tallio, esce dalle ciminiere di almeno 17 cementifici sparsi in diverse regioni della Germania federale. La scoperta è stata fatta dopo che nei dintorni di un cementificio a Lengenich. in Vestfalia, da un anno a questa parte gli abitanti avevano segnalato I un inespiabile deperimento degli alberi e delle coltivazioni, febbri e morie di animali da cortile. Il tallio, un elemento metallico bianco e molle, simile al piombo, è mescolato a scorie di ossido di ferro accumulate in un enorme deposito di 800 mila metri cubi presso Duisburg. Se ne servono i cementifici per la loro produzione, ignorando tuttavia la presenza del veleno. Era stato soltanto osservato dai chimici che dalle ciminiere usciva un fetore sgradevole e che la fiamma aveva un colore verdognolo anziché rossastro. Ma nessuno se ne era preoccupato. Fino al giugno dell'anno scorso, quando gli abitanti di Lengenich avevano lamentato la caduta delle foglie degli alberi. Biologi e chimici furono incaricati di fare un'analisi e in settembre dissero che non avevano trovato nulla, promettendo di continuare le ricerche in primavera. In aprile, quando nuovamente le ì piante deperirono, il responso ! fu ancora negativo. Il 12 luglio 1 poi cominciarono a morire le | pecore. I veterinari parlarono Idi mistero, anche perché le Icarogne furono fatte sparire a metà autopsia. Poi i conigli :persero il pelo, altre pecore ì creparono, la popolazione allarmata si rivolse al governo. Soltanto venerdì si scoper1 se il tallio nelle scorie di ossido di ferro impiegate dalla cementeria. E si scoperse dai registri di fornitura anche che le medesime scorie venivano vendute pure ad altri sedici stabilimenti in Vestfalia, in Renania, in Assia, nella Bassa Sassonia e nel BadenWuerttemberg, e che anche qui piante e animali morivajno. Ma nessuno aveva dato I l'allarme. In Germania ora si parla di i scandalo, di «Seveso tedesca». La popolazione è stata trano.uillizzata e informata che il pericolo non è immediato. Il tallio infatti non si trasmette attraverso le vie respiratorie ma entra nel corpo umano attraverso l'apparato digerente. Pertanto è stato ordinato di non mangiare verdure e frutta in un raggio di due chilometri intorno ai cementifici e di macellare tutti gli animali della zona. Inoltre è stato consigliato di non bere l'acqua in attesa di una risposta circa l'inquinamento delle falde acquifere. Lo scandalo del tallio, aggravato dal fatto che ci è rollato più di un anno per scoprirlo, segue quelli di pochi giorni fa scoperti in Assia e presso Amburgo, dove decine di migliaia di pesci morirono avvelenati dalle scorie di due stabilimenti chimici. Un esperto ha detto a un giornale che si tratta di una «parte infinitesimale di quello che sta accadendo». Ha riferito — per esempio — che in un grosso stabilimento chimico sul Meno, quando il vento soffia da occidente, enormi quantità di profumi vengono immesse nelle ciminiere affinché gli abitanti di Francoforte non si accorgano degli odori pestiferi che calano sulla città. Tito Sansa