Il pci annuncia «lotte forti» Nella dc si teme il congresso di Adalberto Minucci

Il pci annuncia «lotte forti» Nella dc si teme il congresso Ancora commenti sull'articolo di Berlinguer Il pci annuncia «lotte forti» Nella dc si teme il congresso ROMA — E' tutta del partito comunista, questa settimana politica. Stamane l'Unità pubblica un editoriale del responsabile del settore stampa e propaganda del pei. Adalberto Minucci. che fa il punto e risponde alle reazioni e ai commenti seguiti all'articolo, reso noto martedì, con cui Berlinguer ha rilanciato la linea del compromesso storico. Ieri, il sen. Libertini, del comitato centrale del partito, aveva annunciato una ripresa dell'iniziativa del pei promettendo «lotteforti e incisive». Punto centrale dell'articolo di Minucci. come lo era in quello del segretario comunista, il ruolo centrale che la classe operaia deve assumere nella nostra società travaglia¬ ta da una crisi che esige «trasformazioni profonde— di "tipo socialista" — delle strutture economiche e degli assetti sociali». Gli altri partiti, afferma Minucci, non sono riusciti, de inclusa («se si prescinde dalle intuizioni troppo spesso dimenticate dcll'on. Moro»), a elaborare un'idea coerente della crisi, e quando hanno pensato di poter governare senza il pei hanno dato «ima nuova prova di impotenza». In risposta a affermazioni varie di Cicchitto. Manca e Martelli, il psi viene accusato di «una polemica esclusiva e talvolta inaccettabile» contro il pei. Anche Libertini si è rifatto ai commenti all'editoriale di Berlinguer, che sono stati quasi unicamente negativi. Ma si erano distaccati i democristiani dell'area zaccagniniana (prima Pisanu. poi Galloni, poi Granelli) individuando nella riproposta di Berlinguer il terreno per una discussione fertile. Così facendo, si erano tirati addosso da varie zone politiche (non esclusa, tutt'altro. la stessa de) l'accusa di aver stretto volentieri la mano tesa porta dal segretario comunista Bene, l'articolo di Berlinguer era proprio questo: «Un aiuto per il gruppo che nella de. intorno a Zaccagnini. si batte contro l'offensiva dei gruppi più conservatori». Lo afferma Libertini, che subito aggiunge: «Ma questa interpretazione da sola è davvero riduttiva, e non mi sembra colga il centro delle nostre posizioni». A questo punto, il parlamentare del pei ricorda che tale «centro» è la necessità di un nuovo corso politico e so¬ ciale. «incentrato su di un ruolo decisivo della classe operaia, sulle riforme, sulla programmazione». Nel frattempo, dagli altri partiti continuano a giungere segnali più o meno marcati ma unanimi di chiusura. Dall'interno della de. se ne occupano Speranza e Manfredi Bosco. «L'amico Granelli — dice il primo — arriva a considerare Berlinguer un moroteo. Forse i politici italiani non hanno il senso dell'umorismo». Il secondo invita il proprio partito a «spostare le polemiche politiche dal misero terreno delle manovre e delle ripicche a quello sostanziale dei problemi reali». Il dibattito è utile, dice Manfredi Bosco, ma evitando «sterili e artificiose contrapposizioni interne». E lancia la proposta, per raggiungere una maggiore unità del parti| to. di riflettere «sull'opportuS nità di rivedere il metodo delj l'elezione diretta del segreta! rio politico, che per sua natura comporta l'automatica for1 inazione di schieramenti con: frapposti». f. m.

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