Affittasi solo con esame d'ammissione a referenziati, purché non meridionali
Affittasi solo con esame d'ammissione a referenziati, purché non meridionali Respinto negli annunci economici, il razzismo ricompare Affittasi solo con esame d'ammissione a referenziati, purché non meridionali Si risponde a un'inserzione e si incontra non il proprietario, ma un mediatore che pone le condizioni - Il caso di una promessa sposa calabrese, da dieci anni a Torino • Anche se ho due alloggi, cara signorina, per i meridionali non c'è niente da fare. Non li do». Una risposta umiliante, offensiva. Ottenuta in una telefonata ad un annuncio economico nel quale si offrivano alloggi in affitto. E' bastato pronunciare il propriocognome: Gioffrè. Maria Carmela Gioffrè. 22 anni, ragioniera. corso Regina Margherita 251. è venuta a La Stampa per sfogare la sua amarezza. «Sono 10 anni che abito a Torino. Ormai è la mia città, perché queste discriminazioni medioevali? Sono sempre stata rispettata sul lavoro ed ho sempre fatto altrettanto verso gli altri torinesi. Come devo fare?». Maria Carmela vuole sposarsi. Ma da due anni rimanda la data delle nozze perché non trova casa. «Eppure, tra me ed il mio fidanzato, che fa l'autista e guadagna bene — dice la ragazza — non abbiamo problemi economici rilevanti, possiamo pagare. Perché questa barriera? Possibile che noi meridionali dobbiamo essere giudicati sempre male, a priori? Dovunque ci sono buoniecattwi». Essere calabresi come Maria Carmela è forse un'infamia? Qualcuno pensa, evidentemente, di si. Abbiamo accompagnato la giovane dal gentiluomo che offre casa, ma non ai meridionali. Nega di essere un intermediario di alloggi. Dice che fa solo da «tramite» tra «ignoti» proprietari ed eventuali affittuari. L'incontro è in una villa patrizia (in disarmo) della collina, in via del Salino. L'uomo si chiama UgoCaffaratti. «Perché mi ha offesa?» chiede con serenità e fermezza la ragazza. Risposta: «Avete quello che vi meritate. Tutti i giorni voi rapite qualcuno e come trattate la gente noi facciamo altrettanto nei vostri confronti. Poi è inutile, ormai i due alloggi li ho già affittati. Stamattina ho sistemato tutto. E'inutile insistere». Carmela Gioffrè invece insi ste e cosi si viene a sapere che «un alloggio in corso Montecucco è già assegnato: ne rimane ancora uno in strada della Maddalena, verso Revigliasco». «Ma — precisa Caff aratti — ci sono difficoltà. La colpa non è mia. Io eseguo disposizioni: se fosse solo per me. tratterei la gente tutta allo stesso modo, ma i padroni di casa hanno delle esigenze. Vogliono referenze, poi ci sono condizioni particolari. Non so se vi conviene Cosi, scopriamo che le «referenze» dell'inquilino modello dovrebbero essere: non meridionale, almeno «dottore» o impiegato bancario, niente cani, tantomeno bambini; e, dulcis in fundo, essere legalmente sposati o almeno vicinissimi al matrimonio. Non è finita. Per dare un avvio alla trattativa occorre un «colloquio» con i proprietari. Una specie di esamino o giù di 11. Poi: «Sa, a volte negli alloggi ci sono dei mobili o quasi, per cui diventa indispensabile un avviamento "al contratto". Dei soldi, insomma». E cosi scopriamo che si pretendono sottobanco 2 milioni per ottenere (eventualmente) in affitto un alloggio di tre stanze a 110 mila lire al mese. • E' tutta colpa dell'equo canone — ci dice il nostro personaggio — se a Torino ci sono novemila alloggi sfitti. Comunque, se proprio insistete, vi do il 50 % delle possibilità. Però bisogna avere un appuntamento con i signori e poi loro decideranno». Maria Carmela ormai ha già deciso per conto suo. Se ne va salutando, senza aspettare le scuse del mediatore che del resto non pensa nemmeno a fargliele. Prima di lasciarlo, il cronista si qualifica. L'uomo diventa una statua di sale. «Ho rinviato il matrimonio a Natale — dice delusa la ragioniera salendo in auto —. Ogni mese abbiamo raggrannellato i soldi nella speranza di comprarcelo un alloggio. Ma non ce la faremomai». g. dolf. Maria Carmela Gioffrè
Persone citate: Carmela Gioffrè, Gioffrè, Maria Carmela
Luoghi citati: Torino
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