Freda riportato in Italia di Sandra Bonsanti

Freda riportato in Italia Freda riportato in Italia (Segue dalla 1 ' pagina) stenza»; segno che per la cattura del «latitante italiano» (come l'hanno chiamato a San José) era stato mobilitato un considerevole numero di agenti. La consegna alla polizia italiana è aiwenuta con una procedura che non ha precedenti. Accusato di «immigrazione illecita... Preda è stato dichiarato indesiderabile ed «espulso» dal Costa Rica. L'espulsione era però strettamente connessa alla consegna alle autorità italiane «per decisione del capo della polizia... come ha precisato Coronas. Per riconsegnare all'Italia Franco Preda, che sì nascondeva anche co! nome di Mario Versaci, è stata invece del tutto ignorata una convenzione stabilita nel 1973 fra il nostro Paese e il Costa Rica per la reciproca estradizione di criminali. E' accaduto cosi che, mentre il detenuto Freda percorreva in auto sottopoderosa scorta il tragitto tra il commissariato di polizia e l'aeroporto verso l'Hercules C-130 dell'aviazione militare italiana appena giunto da Pisa, in Italia stavano già uscendo le prime edizioni dei giornali .con i titoli del suo arresto e della sua restituzione alla nostra polizia. Infatti, le smenti\te die per tutta la giornata di [ieri erano arrivate dal Viminale non erano riuscite a bloccare le roci e le conferme precise che arrivavano dall'America Centrale. Il ministro Rognoni si è «scusato» con i giornalisti: «Sono stato costretto la smentire: dovevo tutelare un'operazione difficile». ! All'arresto di Freda si è dunque giunti (questa è almeno la versione data da Coronas) in seguito a un numero di telefono fornito dalla questura di Catanzaro. Doveva essere un numero e basta, dal quale era difficile risalire al Paese :ui doveva riferirsi. E questo sarebbe confermato dal fatto '?he Potuto e De Luca, partiti per l'America Centrale, non si diressero subito in Costa Rica. Fecero prima tappa nel Nicaragua e a El Salvador. Solo al loro arrivo a San José poterono constatare che la loro ri¬ cerca era finita: il numero era quello dell'alloggio dove Freda inveva da maggio. La versione ufficiale ha fatto nascere i soliti interrogativi: non è escluso che essa sia stata fornita per proteggere il vero informatore che ha portato polizia italiana e del Costa Rica sulle tracce di Freda. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Subito dopo l'arresto è scattato il piano per mandarlo a recuperare: la sera di martedì 21, mentre il Viminale definiva «prive di fonda! mento» le notizie della cattu\ra, decollava da Pisa l'Hercu\les messo a disposizione dal ministero della Difesa. A bor\do c'erano due equipaggi completi, più due funzionari dell'Interpol e due dell'Ucigos. A San José, intanto, anche l'ambasciata italiana negava l'ar¬ resto di Freda. Ma da Pisa qualcosa di più preciso arrivava ai giornali il giorno dopo. Si diceva' siamo andati a riprendere Freda sottobanco. Sono già arrivate le prime proteste degli avvocati di Freda. Marcantonio Bezicherf', da Bologna, ha fatto sapere che, se le cose sono andate come annunciato, «si tratterebbe di una violazione gravissima del diritto delle genti e delle civiltà giuridiche che regolano i rapporti fra Stati cosiddetti civili... Non si tratta né di un'estradizione né di un'espulsione ma al limite di un sequestro di persona». Bezicheri non ha escluso un ricorso alla Commissione europea dei diritti dell'uomo oppure al Comitatodell'Onuperla tutela dei diritti civili. Sandra Bonsanti