Mentre l'inflazione ò in aumento 10 sviluppo interno perde colpi di Mario Salvatorelli

Mentre l'inflazione ò in aumento 10 sviluppo interno perde colpi Per Solustri il 1979 sarà peggio del previsto Mentre l'inflazione ò in aumento 10 sviluppo interno perde colpi 11 condirettore generale della Confindustria aggiorna le previsioni economiche - In un momento di gravi decisioni, il governo e il Parlamento si trovano in ferie ROMA — L'aumento del prodotto Interno lordo In Italia dovrebbe essere quest'anno del 3,9, al massimo del 4 per cento, rispetto al 1978, invece di quel 4,5 per cento previsto dal piano Pandolfi all'inizio dell'anno. L'inflazione, invece, potrebbe registrare a fine anno un rincaro del 16 per cento, anziché del 13-14, quale si prevedeva, nella peggiore delle ipotesi, qualche mese fa. L'occupazione, che avrebbe dovuto, e potuto, espandersi, sia pure di poco — intorno allo 0,1 per cento — subirà una contrazione finale, più o meno dello stesso ordine : lo 0,1 per cento in meno. Sono queste le più recenti previsioni della Confindustria, basate su quelle dell'Ocse — l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici del mondo occidentale — e sugli studi della stessa Confederazione generale degl'industriali privati italiani. Queste previsioni scaturiscono dall'aumento dei costi non solo del petrolio, ma an¬ che delle altre materie prime aventi mercato internazionale. Infatti, mentre il petrolio è rincarato, rispetto al 1978, del 40 per cento, le altre materie prime hanno registrato aumenti in media del 25 per cento. A queste cause di carattere internazionale si aggiungono, per l'Italia, i maggiori costi di produzione che scaturiscono dai nuovi contratti di lavoro: per i metalmeccanici, per i chimici, i grafici, i tessili, gli edili, gli addetti alla concia delle pelli. Alfredo Solustri, condirettore generale della Confindustria, nell'aggiornare le previsioni fatte all'inizio dell'anno, aggiunge un'osservazione. •Le aspettative italiane si devono calare in un contesto internazionale che ha subito, sia pure in diversa misura, analoghi impatti sull'economia, derivanti dai rincari del petrolio e delle materie prime. Quindi, tutti i Paesi cercano di difendersi dall'inflazione, implicita in questi rincari, adottando in molti casi politiche di conte¬ nimento dell'espansione economica». Quindi, le prospettive per l'Italia risultano condizionate da questo quadro internazionale? -Non c'è dubbio — risponde Solustri — che anche noi incontreremo maggiori difficoltà per le nostre esportazioni, e che dovremo cercare di contenere i consumi interni, per tenere a freno l'inflazione. Sono tutti problemi, questi, che richiedono, anzi avrebbero richiesto, programmi e decisioniimmediate». Che cosa ha impedito, invece, queste misure? « Vorrei fare un'annotazione irrispettosa nei confronti del Parlamento e, in parte, del governo. Eccola. Dopo che eravamo praticamente senza l'uno e senza l'altro da vari mesi, una volta ricostituitisi Parlamento e governo, si poteva pensare che per essi non dovesse esistere il problema delle ferie e del dopo-ferie. Invece, dopo il voto di fiducia, il nuovo Parlamento si è sciolto e abbiamo letto, con sorpresa, che le Commissioni sono state convocate per la metà di settembre, e che le aule verranno riconvocate a domicilio, non si sa ancora quando». Oltre alla crisi energetica, quali altri problemi urgenti attendevano di essere risolti? •La crisi energetica è, certamente, il problema più adatto a colpire la fantasia popolare. Ma ci sono anche gli altri prezzi amministrati, come quelli dei prodotti farmaceutici, del cemento, delle tariffe dei servizi pubblici, che attendono di essere definiti, se non si vuole far saltare gli equilibri economici delle imprese interessate». Inflazione, tariffe dei servizi pubblici, disavanzo dell'amministrazione pubblica allargata: sono tutti aspetti di uno stesso problema. O no? •Per cercare di ridurre l'inflazione, che deriva anche dal disavanzo della spesa pubblica, occorre operare in tre direzioni: pensioni, riforma sanitaria, tariffe dei servizi pubblici. Questo, anche per lasciare spazio alle spese pubbliche per investimenti che, in caso contrario, verrebbero completamente annullate dalla spesa pubblica corrente. Ma tutto ciò presuppone un Parlamento e un governo in piena attività, come, invece, non abbiamo». Vogliamo fare un accenno alla scala mobile dell'indennità di contingenza, attualmente al centro delle polemiche? •Noi, come Confindustria, seguiamo con estrema attenzione tutte le proposte che valgano a contenere l'effetto moltiplicativo della scala mobile sull'inflazione, e partecipiamo al dibattito. Ne è un esempio l'idea, lanciata recentemente dal nostro presidente, Guido Carli, di un accordo tra le parti sociali, per lo sviluppo economico e contro l'inflazione. Tutte le proposte possono essere utili per aprire un dibattito immediato, con la speranza di soluzioni che siano le più rapide possìbili. Occorre evitare che alle cause "esterne" d'inflazione si aggiunga l'effetto perverso, moltiplicativo, della scala mobile». Mario Salvatorelli

Persone citate: Alfredo Solustri, Guido Carli, Pandolfi, Solustri

Luoghi citati: Italia, Roma