Tirato a lucido ii « Vespucci» attracca a Osio e gli eleganti allievi fanno colpo sulle ragazze

Tirato a lucido ii « Vespucci» attracca a Osio e gli eleganti allievi fanno colpo sulle ragazze In ogni porto c'è sempre molto interesse e molta curiosità per la nostra nave-scuola Tirato a lucido ii « Vespucci» attracca a Osio e gli eleganti allievi fanno colpo sulle ragazze Non solo in Norvegia le belle figliole «guardano i marinai» e così si intrecciano amicizie talvolta durature: da Gand alcune fanciulle raggiungeranno in aereo il veliero a Brema - Ma ci sono anche i gruppi che rimangono a bordo e quelli che scendono a terra per le «visite comandate» a fabbriche di esplosivi e di prodotti elettronici DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE OSLO (Da bordo della nave-scuola «Vespucci») — La nave si offre agli occhi curiosi della gente. E' ormeggiata alla banchina Festnings, Ustikker 1, cioè primo molo, nella parte orientale di Oslo, in una insenatura chiamata Bjorvika. Il vento, l'altro giorno, ha tradito la «Vespucci»: ha soffiato da Nord a Sud. impossibile risalire il fiordo senza motore e per il comandante Andrea Corsini, velista appassionato, è stato un dolore più che unadelusione. S'era vista terra dopo quattro giorni di navigazione. Alle spalle gli uomini avevano lasciato Gand e i ricordi erano ancora freschi. Per mostrarsi ai norvegesi la nave si è «rifatta il trucco». Capita ogni volta che si tocca un porto. Le parti in ottone dove scorrono le cime o le gomene vengono lucidate fino a sembrare d'oro, l'ordine a bordo, costante quanto indispensabile, viene accentuato, diventa quasi una mania, anche se tutto segue una precisa logica. Gli uomini indossano la divisa «regolamentare»: giacca e pantaloni blu. bottoni d'oro. In mare vestivano gli indumenti di fatica, dal comandante ai nocchieri: maglione blu. jeans, scarpe da barca. Sarebbe inutile mettere abiti diversi: c'è da arrampicarsi sugli alberi, imbrogliare le vele, tirare le cime, lavare il ponte, fare le guardie, dirigere la navigazione dalla plancia. Cosi si ricevono le visite, ag- ghindati a festa, il sorriso sulle labbra e la voglia di ben figurare. E pochi di coloro che fanno coda in banchina per salire a bordo ricordano che anche questa è una nave militare. «Vieni in Marina, girerai il mondo», diceva accattivante un vecchio slogan. Le crociere, soprattutto quelle di studio con la «Vespucci» o con la «Palinuro», veliero sul quale sono imbarcati gli allievi sottufficiali, hanno un compito preciso: dare la possibilità di fare esperienze differenti. Sbarcare, però, non sempre significa essere liberi, poter impiegare come si vuole il tempo e l'«aggio». cioè l'indennità speciale che viene corrisposta ad ogni tappa. Chi va in franchigia sembra uno studente che ha marinato la scuola, e si ritiene anche fortunato, benché a turno la libera uscita tocchi a, tutti. Gli altri rimangono legati a programmi rigidi, spesso preparati dagli addetti militari presso i vari Paesi. La nave, è ovvio, non viene abbandonata. Una parte dell'equipaggio e del gruppo allievi rimane a bordo per sbrigare il lavoro normale; un'altra gode della libera uscita; la terza viene inserita nelle «comandate». Sono, queste, escursioni e visite alle quali è possibile sottrarsi soltanto per rimanere a bordo a lavorare. C'è stata visita a Oslo, ieri. In sessanta, guidati dal tenente di vascello Danilo Marconi, sono saliti sui pullman per un tour «comandato» della città. Il programma nei prossimi giorni sarà meno brillante. Qualcuno dovrà visitare la fabbrica di munizioni Ranfoss, considerata fra le maggiori del Paese, qualche altro, soprattutto dei corpi tecnici, getterà lo sguardo su quanto i norvegesi vorranno mostrare della Vapen Fabrik, un'industria di componenti elettronici A veder partire marò e allievi imbronciati, e quelli liberi, sorridenti, è rimasto il tenente di vascello Raffaele Tizzoni, che è d'ispezione. Toccare terra vuol dire anche aver la possibilità di comunicare con casa. Da bordo della «Vespucci» si può telefonare, è vero, ma in mare esistono problemi tecnici considerevo li. La nave si mette in lista d'attesa con altri piroscafi in navigazione per comunicare con «Roma radio», da dove poi, vien fatto il collegamento telefonico. A volte si aspetta per ore. Cosi, appena gettata l'ancora, marinai e allievi liberi da incarichi sciamano verso la prima mèta. Al numero 13 di Kongens Gate, sede dei telefoni di Stato, l'altro giorno c'è stata ressa e. a fine serata, gli impiegati dell'accettazione prenotazioni avevano imparato dell'italiano l'essenziale. Ancora una tappa obbligata: la posta, in via Prinsens Gate. Poi alla scoperta della città, ognuno per proprio conto. Musei e raccolte d'arte pe rò non paiono avere un'at trattiva particolare sui giovanotti della «Vespucci»: forse anche per questo qualcuno considera utili le «comandate». Un rito, invece, rimane sempre lo stesso. Si cercano le ragazze. Nascono amicizie di un giorno ma, anche, altre più salde. E c'è chi non reggerà, poi, alla separazione. Da Gand, per un nuovo incontro partiranno a giorni alcune fanciulle con destinazione Brema, dove la nave getterà l'ancora il 5 settembre. Per gli ufficiali il discorso è diverso: alcuni di loro son stati raggiunti in volo charter a Oslo dalle mogli. A bordo qualcuno dice che anche questo è un segno del tempo che passa. Vincenzo Tessandori Scetticismo su una telefonata stata una donna con voce molto ansante. Sulla veridicità della telefonata vengono avanzati molti dubbi anche se l'ipotesi non è scartata completamente dagli investigatori. Come si ricorderà al momento del sequestro i rapitori invitarono i familiari del bambino a preparare due miliardi. A parte questa telefonata, a quattro giorni dal rapimento di Guido Freddi, il tredicenne figlio di un ingegnere romano trasferitosi da due anni in Umbria con la moglie belga e altri tre figli, non ci sono elementi nuovi. Ieri sono state fatte vaste battute sui monti Sibillini. Le ricerche si sono estese alle province di Macerata e Rieti. In un casolare è stato trovato un giaciglio, è scattato l'allarme, ma successivamente è risultato che era stato preparato da alcuni pastori. In giornata il magistrato ha nuovamente ascoltato il padre del rapito. L'ingegner Freddi è rimasto a colloquio con il Sostituto Procuratore, incaricato delle indagini, per quasi quattro ore. Gli sono state chieste informazioni sui quattro rapitori, su episodi avvenuti negli ultimi giorni che possano averlo insospettito, sui suoi rapporti di lavoro. Per ora la famiglia nega di aver avuto qualsiasi contatto con i rapitori.

Luoghi citati: Macerata, Norvegia, Oslo, Rieti, Roma, Umbria