Un piano ripiego

Un piano ripiego Un piano ripiego DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Da 24 ore, frenetiche consultazioni sono in corso tra gli Stati Uniti, il Medio Oriente e qui all'Onu per il rinvio del dibattito di oggi sulla Palestina al Consiglio di sicurezza. Al momento in cui scriviamo, se ne ignora l'esito. La mozione del Kuwait, che prevedeva la costituzione dei palestinesi in uno «Stato separato» è stata sostituita da un'altra, più vaga, della Nigeria. Ma se essa fosse presentata, gli Stati Uniti sarebbero egualmente costretti a opporvi il veto. La mozione sancisce infatti «gli inalienabili diritti dei palestinesi all'autodeterminazione, all'indipendensa nazionale e alla sovranità nella Palestina». Gli Stati Uniti sono tenuti, in base agli accordi di Camp David con Israele, a impedire la formazione di una entità separata e sovrana della Palestina. Al tempo stesso, nella consapevolezza che la crisi mediorientale non potrà essere mai risolta stabilmente senza la partecipazione palestinese, essi mirano ad avviare un dialogo costruttivo con l'Olp. La settimana scorsa, gli Stati Uniti hanno sottoposto a Begin una mozione di compromesso per il dibattito all'Onu, intesa a riconoscere taluni diritti dei palestinesi ma non un loro Stato, in cambio del riconoscimento da parte Ennio Caretto ' (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Begin, Ennio Caretto