Khomeini, come lo Scià chiude il pc dell'Iran
Khomeini, come lo Scià chiude il pc dell'Iran Sigillata la sede della capitale Khomeini, come lo Scià chiude il pc dell'Iran Diciotto militanti curdi giustiziati a Paveh e Kermanshah - Soppresse 44 pubblicazioni, espulsi altri cinque giornalisti stranieri TEHERAN — Poche ore dopo la chiusura dei due giornali del partito comunista iraniano Tudeh. il governo di Teheran ha deciso di chiudere anche la sede del partito. L'altra notte un reparto di guardie della rivoluzione ha apposto i sigilli all'edificio, vicino all'università, senza incontrare resistenza. La decisione era prevista, dopo le violente dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da Khomeini contro le sinistre, tanto che nel pomeriggio i militanti del Tudeh avevano sgomberato le sede. Quando i pasdar sono arrivati, nei locali non c'era nessuno. Secondo alcune fonti, lunedì si era svolta una riunione al vertice per decidere se il partito dovesse tornare nella clandestinità, dopo gli attacchi verbali dell'imam e gli assalti armati delle guardie della rivoluzione alle sedi del Tudeh in tutto il Paese. Nulla si sa del segretario generale del partito. Nureddin Kianuri. e degli altri dirigenti. Resta tesa la situazione a Paveh. la città teatro di una sanguinosa rivolta la settimana scorsa e riconquistata domenica, e in tutto il Kurdistan. Mentre nuove unità dell'esercito continuano ad af¬ fluire nella regione, e migliaia di guardie della rivoluzione chiudono le sedi del Partito democratico del Kurdistan iraniano e ne arrestano i simpatizzanti, ieri il tribunale islamico di Paveh, presieduto dal delegato speciale di Khomeini, ayatollah Sadegh Khalkhali, ha ordinato l'esecuzione di 13 guerriglieri, accusati di -corruzione sulla Terra e opposizione a Dio e al suo profeta». Altri 5 ribelli sono stati fucilati a Kermanshah, capoluogo del Kurdistan. Sono già 25 i giustiziati dopo la riconquista del Kurdistan da parte dell'esercito regolare. La repressione ha colpito anche il Khuzestan, altra regione teatro di sanguinose rivolte per l'autonomia: due militanti di un'organizzazione separatista araba sono stati condannati ieri, colpevoli di aver incitato alla rivolta. Si inasprisce intanto la censura sulla stampa. Ieri il sottosegretario all'Orientamento, Mehdi Momken, ha annunciato che, dopo l'entrata in vigore della nuova legge sull'informazione, dieci giorni fa, sono state chiuse in tutto 44 pubblicazioni. Il direttore della divisione per la stampa estera dello stesso ministero. Ali Behzadnia, ha notificato l'ordine di espulsione al corrispondente della British Broadcasting Corporation (Bbc) Tony Mason, a quello del Financial Times. Andrew Whitley, a due giornalisti della Germania Ovest che svolgevano un'inchiesta nell'interno del Paese, e all'inviato del settimanale francese L'Express. Jerome Dumoulin. Altri giornalisti stranieri erano stati espulsi dall'Iran in luglio ed in agosto. Il Tudeh (che significa masse), filosovietico, venne fondato nel 1941, durante l'occupazione delle truppe russe e britanniche. Nel 1944 si presentò alle elezioni, ottenendo un quinto dei suffragi e nove seggi; tra il '45 e il '46 fu animatore della rivolta nell'Azerbaigian e nel Kurdistan. Nel giugno del '46 all'Azerbaigian venne accordata l'autonomia, ma il successo fu effimero: nel dicembre dello stesso anno la regione venne occupata, il partito costretto alla clandestinità. Con il leader nazionalista Mossadeq, il Tudeh tornò alla ribalta ma il «contraccolpo di Stato» di Reza Pahlavi lo relegò definitivamente ai margini della vita politica. Nella clandestinità il partito si riorganizzò, si infiltrò in molti settori vitali del Paese, tra i quali persino l'esercito dello Scià, senza però assumere un ruolo determinante. Importante è stata la sua azione durante la rivoluzione khomeinista. soprattutto negli scioperi che portarono alla paralisi dell'Iran e alla partenza del monarca. Con la vittoria della rivoluzione islamica, i dirigenti del Tudeh tornarono in patria, reclamando la legittimazione del partito, appoggiando il premier Bazargan e prendendo le distanze dai Fedayn e dai Mujahidin del popolo, che si organizzavano in bande armate praticamente autonome dal governo proponendo — sono parole del segretario Kianuri — -l'organizzazione di tutti i distaccamenti armati del popolo». In una dichiarazione alla televisione ungherese, in febbraio, Kianuri parlò di Khomeini come di -una delle più notevoli personalità antimperialiste della storia contemporanea» e comedi un -progressista». Ma l'involuzione clericale della rivoluzione iraniana, il deterioramento dei rapporti con l'Urss ha vanificato una volta di più le speranze del Tudeh: nei suoi confronti, l'atteggiamento di Khomeini è stato sempre equivoco, per culminare negli attacchi dei giorni scorsi e nei provvedimenti di lunedì. e. st.
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