«Merito solo la morte» scrive l'uomo che strangolò lo scolaro

«Merito solo la morte» scrive l'uomo che strangolò lo scolaro Il bruto di Cremona aveva già ucciso un bambino «Merito solo la morte» scrive l'uomo che strangolò lo scolaro Aveva attirato la sua vittima, otto anni, in un edificio deserto CREMONA — Il custode Giulio Collalto. ventiseienne. arrestato sotto l'accusa di aver violentato e ucciso uno scolaro di otto anni. Luca Antoniazzi, è stato interrogato ieri mattina, dal magistrato, nel carcere di Cremona. Il giovane è rinchiuso in una cella singola. Il riserbo che circonda questa parte dell'inchiesta non consente indiscrezioni sull'interrogatorio. Si sa, tuttavia, che il giudice ha mostrato a Collalto il testo della sua confessione. Venerdì sera verso le 18. dopo una giornata di sfibranti interrogatori, il custode aveva chiesto ai carabinieri carta e penna e. nel giro di mezz'ora, aveva descritto con terribile minuzia il suo crimine. Non si sa. però, se Collalto ha confermato questa confessione. , La confessione di Collalto. a quanto si sa, occupa dieci fogli di carta da lettera; scritta con una biro, in calligrafia minuta e chiarissima. In primo luogo, l'assassino. Collalto, magro, media statura, occhiali da miope, è originario di Roma e orfano. Colpito fin dall'infanzia da turbe epilettiche, i suoi genitori lo avevano affidato per una dozzina d'anni al collegio-lager di Diletta Pagliuca: di là era uscito negli Anni Settanta pensava che una vera vita ta- ì miliare — che In realtà Giulio | non aveva mai conosciuto — ; avrebbe corretto e guarito il i giovane. A quanto pare, la fa-1 miglia Decisi gli aveva trovato un posto all'oratorio «Sant'Abbondio», di via Araldi Erizzo: di 11, però, era stato allontanato A grandi linee, nella confessione che comincia con le parole: «Io merito soltanto la morte, null'altro che la morte», il delitto è cosi ricostruito. Il pomeriggio di Ferragosto Collalto incontra Luca Antoniazzi ai giardini pubblici di via Trento e Trieste. Lo scolaro è appena uscito di casa dopo aver chiesto il permesso ai genitori, il padre. Giovanni. 33 anni, impiegato alla Banca Nazionale del Lavoro a Crema, e la madre, Roberta Melani. da tre mesi mamma di un'altra figlia: Ilaria. Collalto avvicina Luca e lo convince a seguirlo nel vecchio ospedale Collalto aggredisce il piccolo all'improvviso, mentre si trovano in una delle grandi sale deserte dell'edificio abbandonato: lo uccide strangolandolo e soffocandolo. Poi ne getta il corpo sotto un montacarichi in disuso e se ne va dal locale, strappando la maniglia della porta in modo che. per qualche tempo, nes1 suno possa entrare. con l'etichetta di «seminfermo di mente». L'anno scorso, a Milano, era stato processato con l'accusa di aver ucciso, il 10 febbraio '76. un bimbo di dieci anni, Roberto Auglia, col quale divideva lunghe ore di solitudine. Il tribunale gli aveva inflitto sei anni di carcere (e altri tre da trascorrere in una casa di cura per malati mentali) concedendogli quasi subito la libertà condizionata. I giudici milanesi, in realtà. 10 avevano «affidato» a una famiglia cremonese, quella di Carlo Antonio Decisi, via Manzoni, che con la moglie fa 11 custode di un centro di recupero per ragazzi difficili. Probabilmente il tribunale

Persone citate: Diletta Pagliuca, Luca Antoniazzi, Roberta Melani, Roberto Auglia

Luoghi citati: Crema, Cremona, Milano, Roma, Trieste