Scarcerato il prof. Mutti accusato d'aver favorifo Freda nella sua latitanza

Scarcerato il prof. Mutti accusato d'aver favorifo Freda nella sua latitanza Scarcerato il prof. Mutti accusato d'aver favorifo Freda nella sua latitanza BOLOGNA — E' stato scarcerato, a quanto si è appreso ieri a Bologna, il prof. Claudio Mutti. l'insegnante di Parma arrestato il 14 maggio scorso nel quadro dell'inchiesta sul «Movimento rivoluzionario popolare». Già una ventina di giorni fa il nome dell'insegnante — che era detenuto a Roma — era uscito dal fascicolo giudiziario su questo movimento «nazimaoista», che ha firmato fra l'altro gli attentati al Campidoglio e al palazzo del Consiglio superiore della magistratura; Mutti era stato infatti prosciolto in istruttoria dall'accusa di ricostituzione del partito fascista. Adesso è tornato libero perché sono scaduti i termini del- ! la carcerazione preventiva del secondo reato contestatogli: aver favorito la latitanza di Franco Freda. condannato all'ergastolo — con Giovanni Ventura e Guido Giannettini — per la strage dì piazza Fontana e scomparso da Catanzaro dall'estate scorsa. La scarcerazione di Mutti è stata comunicata da uno dei suoi legali, il bolognese Marcantonio Bezicheri. difensore anche di Freda. Bezicheri e l'altro avvocato di Mutti. Angelo De Palma, di Parma, hanno chiesto due giorni fa. l'applicazione per il loro assistito dei termini della carcerazione preventiva, che per il favoreggiamento è di tre mesi. Giovedì il provvedimento è stato concesso dal giudice istruttore del tribunale di Roma. Luigi Gennaio. Mutti è uscito in serata dal carcere di Rebibbia ed è tornato subito a Parma, dove insegna lettere e filosofia all'istituto magistrale. Mutti, che ha 33 anni, era stato arrestato su ordine di cattura del sostituto procuratore di Rieti Giovanni Canzio, il primo ad occuparsi del -Movimento rivoluzionario popolare» e che ha poi trasmesso per competenza l'inchiesta ai colleghi romani. Secondo l'accusa. Mutti avrebbe «girato» a Franco Freda, favorendone la latitanza, i proventi della casa editrice di questi, la «Ar», che Mutti avrebbe diretto dopo l'arresto dell'amico. Mutti nega, aggiungendo che oltretutto la «Ar» non dava utili. Al centro di tutto, alcune lettere che i due si sono scambiati.

Luoghi citati: Bologna, Catanzaro, Parma, Rieti, Roma