Un giovane accusato di violenza carnale dopo otto anni è riconosciuto innocente

Un giovane accusato di violenza carnale dopo otto anni è riconosciuto innocente Un giovane accusato di violenza carnale dopo otto anni è riconosciuto innocente Una sera di maggio di 8 anni fa.. Adalgisa, 17 anni, collaboratrice domestica, rientra a casa con notevole ritardo. Eccitata, rossa in volto, racconta alla padrona: «Quattro giovani mascherati mi hanno aggredita e violentata*. Alla polizia, il giorno dopo riferisce i particolari della disavventura. «Mi hanno costretta a salire su una vecchia "Fiat 1100" poi nella campagna di Orbassano hanno abusato di me*. Un racconto che non convince gli inquirenti: troppe crepe, molte incoerenze. La ragazza fornisce un'altra versione: «E' stato Franco ad aggredirmi, lui mi ha suggerito di raccontare i la frottola dei quattro scono- sciuti Il giorno dopo l'episodio è su tutti i giornali. Violenza carnale, ratto a fine di libidine, sono reati odiosi, infamanti per chi abusa, disonorevoli per chi subisce. Le vittime, donne e bambini, patiscono in questi casi una duplice aggressione: quella fisica del bruto e l'altra più sottile, psicologica ma non certo meno odiosa. Quella dei cosiddetti benpensanti di coloro che soprattutto quando si celebra il processo bollano le vittime a fuoco, imprimono loro un marchio con frasi tipo: «Se è accaduto, è perché se l'è voluto*. E il caso di Adalgisa sembrò ricalcare, al princìpio, episodi analoghi, era un altro anello della catena di violenze e soprusi subiti dalle donne. Costretta a salire sull'auto, portata nel prato, schiatte ggiata, violentata. Una storia cupa. Franco, l'amico «bruto», è accusato di violenza carnale e ratto a fine di libidine. Passano gli anni e con gli anni viene a galla lentamente la verità. La brutalità si dissolve, la prepotenza scompare. Nessuna violenza carnale. E' stata una bugia raccontata alla padrona per giustificare il rientro in ritardo, una bugia ripetuta alla polizia e al magistrato per non smentirsi, forse Adalgisa s'era un po' innamorata della favola inventata. «Sembrava quasi fiera dell'interesse suscitato intorno a lei. Era contenta delle notizie che i giornali pubblicavano sulla sua disavventura, se ne compiaceva con le amiche che le telefonavano*. Ammise la padrona davanti al magistrato. La conclusione è un po' triste per Adalgisa. Il bruto Franco è stato prosciolto in istruttoria (anche se sono stati necessari otto anni per arrivare alla verità), per la ragazza è scattata l'imputazione di calunnia. Un'ora d'amore, una bugia detta forse per scherzo, una conclusione amara. «Mi ha fatto salire sull'auto che è partita a tutta velocità senza fermarsi nemmeno ai semafori*. Una versione che non convinse il magistrato. Come poteva Franco guidare una macchina per la città con una donna che urlava, si dimenava, tentava di aprire la portiera? Anche perché Franco, il bruto, non è l'energumeno che si potrebbe immaginare. E' un tipo mingherlino rispetto ad Adalgisa, alta, robusta. «Abbiamo fatto l'amore, ma lei era d'accordo*. Tutto era cominciato con quell'ora d'amore, poi il rientro in ritardo, la necessità di trovare una giustificazione con la padrona, la prima bugia sui quat-. tro mascherati, la seconda su Franco avevano fatto il resto.

Luoghi citati: Adalgisa, Orbassano