Si sarebbe rifugiato in un Paese europeo di Giuseppe Fedi

Si sarebbe rifugiato in un Paese europeo Si sarebbe rifugiato in un Paese europeo L'Argentina adesso chiede aiuto per arrestare un «montonero» E' Mario Firmenich, leader del movimento armato - A Roma tempi brevi per l'estradizione - Forse già oggi la documentazione dei giudici di Catanzaro ROMA — L'ordine è tassativo: accelerare al massimo le procedure per la pratica di estradizione di Giovanni Ventura. Sensibilizzati dalle più alte cariche dello Stato, gli uffici competenti dei ministeri della Giustizia e degli Esteri marciano «a pieni giri». Porse già oggi, assicurano al primo dicastero, la Procura generale di Catanzaro farà pervenire la documentazione da allegare alla richiesta. Sii tratta di oltre seimila pagine,' tra cui figura la motivazione della sentenza per la strage di piazza Fontana, ognuna delle quali dovrà essere autenticata, prima di trasmettere tutto alla Farnesina. Malata di elefantiasi, una volta tanto la macchina burocratica italiana, si è messa in moto subito. Nessuno si culla in facili illusioni: portare Ventura in Italia non sarà facile né rapido. C'è un dubbio inquietante che si sovrappone ai complessi meccanismi di estradizione, alle battaglie procedurali annunciate dai difensori del neofascista trevigiano. Riguarda una frase pronunciata l'altra sera dal capo della polizia argentina. Ai cronisti sudamericani e di altri Paesi, il generale Sasiain ha detto: 'Auguro un successo pari a quello della nostra polizia nei confronti di Ventura alle polizie europee nella ricerca del delinquente sovversivo Mario Firmenich, il leader dei Montoneros». Che cosa nascondono le pa¬ role di Sasiain? Il semplice invito a collaborare alla cattura del terrorista? La richiesta di sapere dove si trovi? Oppure le autorità argentine, sospettando che il capo dei Montoneros sia nascosto magari in Italia vogliono arrivare ad uno scambio tra Ventura e Firmenich? Al di là del clamore delle suggestive ipotesi che può propiziare, l'ultimo interrogativo è quello che sembra essere, almeno per ora, il meno attendibile. Imprigionati in un ovvio mutismo, i nostri servizi di sicurezza rifiutano qualsiasi spiegazione. 'Firmenich? Mai sentito nominare*, ironizza un funzionario del Viminale. Poi si corregge e ammette che il giovane leader dei Montoneros è stato segnalato di passaggio in Italia «molto tempo fa*. Dell'organizzatore del sequestro e dell'uccisione dell'ex presidente argentino Aramburu — maggio 1970 — si sarebbero perse le tracce da mesi anche se, ultimamente, qualcuno ha assicurato di averlo visto a Managua, subito dopo la vittoria sandinista sulle truppe di Somoza, mentre altri sostengono che si sia recato in più occasioni, e anche recentemente, a Parigi. In molti sottolineano i buoni propositi dell'Argentina che «/orò il possibile per estradare Ventura* e aggiungono che l'aver rivendicato — com'è avvenuto — tutti i meriti della cattura del neofascista veneto non è che una con¬ ferma, sia pure indiretta, dello spirito di collaborazione del governo del generale Videla. Inutile tentare di forzare il muro di silenzio calato sul nome di Mario Firmenich. Trentun anni, prodotto del ceto medio impiegatizio di Buenos Aires, il terrorista più braccato dalle forze dell'ordine argentine è stato definito dallo scrittore sudamericano Gabriel Garcia Marquez «l'uomo più strano che abbia incontrato in vita mia*. «Da che nacque, nel 1948 — scrive Marquez — ha avuto ben poco tempo per dedicarsi a qualcosa d'altro che non fosse la guerra*. Prima del rapimento di Aramburu, aveva partecipato ad altre 17 operazioni terroristiche, ma il suo nome non lo conosceva nessuno. L'agguerrita organizzazione militare e soprattutto politica, cui Videla ha inferto duri colpi, torna cosi alla ribalta con il nome del suo leader legato — vedremo se a torto o a ragione — alla vicenda Ventura. Dei Montoneros, il braccio armato della gioventù peronista (prima di divenire i più fieri avversari dell'ultimo Perón), Firmenich ha detto: «Noi riconosciamo di aver sbagliato quando valutammo i Perón guida di un processo di transizione verso il socialismo. Ma diciamo anche che la sinistra non è mai riuscita a crearsi un'ampia base di consenso né a guadagnarsi i settori popolari. Non bisogna dimenticare che il peronismo è sorto storicamente sulla base delle carenze politiche dei partiti marxisti. Ferón divenne il Caudillo e ha guidato per trentanni le lotte del popolo argentino, perché ne interpretava i livelli di coscienza, le aspirazioni e le necessità. Per questo noi Montoneros diciamo di essere ancora e più che maiperonisti*. Ogni previsione sulle possibili ripercussioni del «caso Firmenich» nella vicenda dell'estradizione di Giovanni Ventura è al momento azzardata. E' auspicabile però che il nostro governo, consapevole degli ostacoli da superare per riottenere il neofascista trevigiano (nella migliore delle ipotesi, si dice a Roma, passeranno un paio di anni prima che sia riconsegnato alla giustizia italiana), si trovi pronto a fronteggiare anche questa eventualità nel migliore dei modi. In Italia Ventura, che avrebbe promesso di vuotare il sacco dei suoi segreti sulle oscure trame dell'eversione fascista, deve scontare una condanna per un delitto di rara ferocia e privo di ogni attenuante: i sedici morti di piazza Fontana. Giuseppe Fedi