Tutti guariti con l'offerta di una sigaretta un massaggio, qualche boccata di ossigeno

Tutti guariti con l'offerta di una sigaretta un massaggio, qualche boccata di ossigeno Giornata tranquilla anche alle Molinette, centro nevralgico dell'assistenza Tutti guariti con l'offerta di una sigaretta un massaggio, qualche boccata di ossigeno Abbiamo trascorso ventiquattr'ore al pronto soccorso - Un solo caso grave: una bimbetta caduta da un muricciolo - Per il resto, soltanto piccoli incidenti e qualche guaio dovuto al caldo o alla paura di sentirsi troppo soli Può accadere di tutto il giorno di ferragosto. Un nonnino. 75 anni compiuti, si è presentato in serata al pronto soccorso delle Molinette. Bianco in volto per il dolore, la voce fievole per l'imbarazzo: «Ho portato i nipoti alla Pellerina, per far passare loro qualche ora al sole. Ci siamo messi a giocare al pallone. Ho corso, senza avere riguardo per la mia età. E tutto è andato bene. Però adesso ho un forte dolore alla schiena, non riesco neppure a muovermi. Sono venuto da solo, per non allarmare i parenti». I medici gli hanno praticato un massaggio, mezz'ora circa di cure, poi lo hanno dimesso. «Starò più attento il prossimo anno», ha detto allontanandosi sorridendo. Ferragosto al pronto soccorso delle Molinette, uno dei centri nevralgici della nostra struttura ospedaliera, può dare il polso della città. Una Torino deserta, per le vie ; sernideserta nei bar e nei locali pubblici. Ma piena di piccoli drammi, nelle case in ombra per le persiane abbassate o le tende accostate a difesa dai raggi del sole. Una donna di 54 anni, vedova da sei anni, rimasta sola nel grande palazzo di corso Cosenza: un'improvvisa colica, dolori lancinanti. Ha avuto la forza di comporre il numero della guardia medica, ha aperto l'uscio di casa ed è stramazzata a terra. L'hanno soccorsa, ricoverata poi alle Molinette: «E' tremendo sentirsi soli, abbandonati. Nessun vicino, la grande casa deserta. Tutti in vacanza. E tu sola, a soffrire, senza avere il conforto di una voce, di una mano amica». La mattinata, alle Molinette. è trascorsa lenta, senza casi gravi. Medici e infermieri: «E' sempre cosi, nei giorni di festa. Nelle prime ore non accade nulla. Poi, nel pomeriggio, soprattutto la sera, arrivano i primi casi. Incidenti stradali, qualche contusione o caduta accidentale». Alle 10 una sirena della Croce rossa ha interrotto il silenzio. L'ambulanza trasportava Sil¬ vana Lanzar, 30 anni, via Moretta 53. «Ero al campeggio di corso Moncalieri 22. Sono stata assalita da un piccolo cane» ha detto ai medici. Nulla di grave, una ferita superficiale alla mano sinistra, guaribile in 5 giorni. «E'incredibile — ha aggiunto —. Era grande quanto un gatto. Girava con fare impaurito. L'ho avvicinato, per accarezzarlo Volevo dargli qualcosa da mangiare. E quello, per tutta riconoscenza, mi ha morsicata. Poi è scappato di gran corsa, abbaiandonervoso». Poco dopo sono arrivati quattro feriti, per un incidente stradale in via San Vincenzo. Un'auto, una «A 112». si era scontrata con una «131». Sulla «A 112» c'erano quattro persone, erano rimaste tutte contuse. Guidava Alberto Giordano. 36 anni, via Ormea 17 bis; accanto il fratello, dietro due amiche. « Volevamo andare appena fuori Torino, per il pranzo. Siamo bloccati in città per dei lavori, questa mattina ci siamo detti: "Almeno oggi dimentichiamo il lavoro, andiamo un po' a spasso". E cosi abbiamo fatto. Due-tre chilometri e abbiamo subito avuto un incidente. Ciao week-end, passeremo il giorno qui in corsia». Medici e infermieri hanno sorriso: «Be', almeno questi non si sono arrabbiati troppo per l'incidente. Spesso arrivano automobilisti che sono sgarbati persino con noi, die pure li curiamo, li medichiamo. Hanno fretta; se le ferite sono lievi, contusioni da pochi giorni, vogliono andarsene subito. Hanno fretta, maledettamente fretta. Quasi sempre». Alle Molinette c'è anche il servizio psichiatrico (due infermieri e due medici). Hanno avuto sei casi, in tutto il giorno. Nessuno grave, serio; tutti risolti con la somministrazione di calmanti. L'infermiere Renzo Bonetto: «Pare che oggi, ferragosto, anche la follia sia andata in vacanza. In media abbiamo 17-20 visite». Alle 12 una «volante» della polizia ha accompagnato un anziano «barbone», raccolto lungo il Po. Aveva una crisi di nervi, forse il caldo, forse la solitudine. Si era messo a gridare e a cantare per il corso, completamente deserto. La pattuglia della «mobile», che passava per caso, lo ha soccorso. E prudenzialmente lo ha accompagnato alle Molinette. Un'iniezione di Valium, due ore in osservazione, poi è stato dimesso. «Forse la sua crisi era dovuta alla solitudine. Per due ore è rimasto con noi, abbiamo fumato assieme una sigaretta, chiacchierato. Quando è stato dimesso, era più tranquillo, più sereno. Chissà dove è finito» si chiedeva nel pomeriggio un medico. Una lunga pausa, senza alcun intervento, dalle 12 alle 14. Tutto calmo, nei due pronto soccorsi, di chirurgia e di medicina, per i 7 medici, la strumentista, l'anestesista e i 12 infermieri che prestavano servizio. Alle 14.15 il caso più drammatico, in apparenza almeno. Una ragazza di 21 anni intossicata dal gas. Stava facendo il bagno in casa, forse lo scaldabagno era difettoso, si è sentita male. «E'arrivata qui da noi che sembrava gravissima. Poi, dopo pochi minuti e qualche boccata di ossigeno, si è ripresa. L'abbiamo potuta dimettere dopo un'ora. Perfettamente in forma». Al pronto soccorso di medici na, nel pomeriggio, diciotto «interventi», 12 persone ricoverate. «Ma alcune, otto o nove, giungevano da altri ospedali, della "cintura " o della provincia, dove erano già degenti. Casi gravi, alcuni bisognosi di interventi. Tutto già programmato, si era fatto libero il posto in questo o quel reparto. E gli ammalati sono stati trasportati per continuare qui da da noi le cure». Alle 18 il caso più grave della giornata. Arrivava dall'ospedale di Asti una bimba di 5 anni, Rosella Albanese, abitante ad Asti, in via Secondo Pia 28. Era in vacanza, con i genitori, a Callianetto. Stava giocando su un muricciolo, alto tre metri. E' caduta, battendo malamente la testa. E' stata ricoverata per un grave trauma e una frattura al capo. «Probabilmente verrà operata nei prossimi giorni», com¬ mentavano gli infermieri mentre la accompagnavano in reparto. A mezzanotte, medici, infermieri, erano ancora lì, volti affaticati, l'ennesima sigaretta o tazzina del caffè in mano. La giornata di ferragosto stava chiudendosi, complessivamente «senza casi gravi, almeno per fortuna. Speriamo bene per le prossimeore». Il giorno di ferragosto la città era deserta, ma dopo mezzanotte, all'uscita delle autostrade, le prime code. Già da due ore, lungo le strade della provincia, verso Torino, gli agenti della polizia stradale segnalavano qualche «intoppo». Una parte dei torinesi stava rientrando. Ancora poche ore e qualche finestra si sarebbe riaperta, sulla città addormentata.

Persone citate: Alberto Giordano, Casi, Renzo Bonetto, Rosella Albanese

Luoghi citati: Asti, Torino