Cavalli e uomini di Garelli
Cavalli e uomini di Garelli Cavalli e uomini di Garelli BEINASCO — Ad un passo dal non convenzionale monumento ai Caduti eretto in lamiera saldata da Franco Garelli, come se fin da allora egli avesse intuito la vocazione industriale della zona, adottandone gli elementi linguistici, nello studio dell'artista — trasformato dopo la sua morte in «museo privato» (e aperto in questo periodo il giovedì sera dalle 21 alle 24) — è attualmente allestita una mostra con una scelta di opere sue datate tra il 1948 e il '54. Si tratta d'un quinquennio abbondante, fondamentale per lo sviluppo della personalità di Garelli, ormai quarantenne. Vi si vide, infatti, la maniera tutta sua con cui s'appropriò dell'esperienza posteubista di Picasso e quell'accanita ricerca di essenzialità che attraverso un disegno rigoroso, ma pieno di estro, doveva ricondurlo alla scultura, suo vecchio amore. Sono del '48 anche due suites di otto litografie ciascuna, pubblicate da Carlo Cardazzo nelle edizioni della Galleria del Cavallino (Stagione del cavallo e Caso di uomo): pagine nelle quali si sente molto bene come Garelli abbia continuato a puntare su un proprio archetipo umano; anche quando gli toccò di ricostruirne la figura con scarti di trafileria, rottami, residui dell'usato/ prima di passare alle materie plastiche Una Testa di cavallo e una Donna vista di fronte dipinte quasi in monocromo verso il 1948, testimoniano l'interesse dell'artista per la composizione della figura sulla quale innestò poi una nuova esperienza di ispirazione classica che lo condusse ad approfondire spirito e tecnica della pittura vascolare antica, greca ed etrusca. Di qui, una feconda messe di disegni e graffiti, terrecotte e ceramiche: composizioni con uomini e cavalli dove la stilizzazione grafica raggiunge la più alta essenzialità ed una acutezza di visione appena sottesa da una sospetta ironia. Sovente i disegni sono a coppie o in piccole serie, quasi «momenti» d'una ricerca che si sviluppa nel tempo, incalzando. Nany Antola, amorosa custode e instancabile valorizzatrice dell'opera di Garelli, ricorda ancora la «straordinaria velocità» con cui nascevano quelle immagini cariche alenerei». .
Persone citate: Antola, Carlo Cardazzo, Cavalli, Franco Garelli, Garelli, Picasso
Luoghi citati: Beinasco
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