Per Ferrari c'è soltanto un esile filo di speranza di Giorgio Viglino

Per Ferrari c'è soltanto un esile filo di speranza Per Ferrari c'è soltanto un esile filo di speranza Necessari un successo a Le Mans, ultima prova delle 500, e un non piazzamento di Roberta nei primi dieci - Situazione nelle altre classi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SILVERSTONE — Questi inglesi bizzarri e tradizionalisti, approssimativi dietro una facciata di perfezione, hanno ottenuto l'ennesimo successo domenica con una serie di gare motociclistiche eccezionali. Merito dei piloti senz'altro, ma soprattutto dell'impianto, di questo circuito un po' banale ricavato dalle piste di un vecchio aeroporto, che riesce però ad esaltare al massimo le doti del binomio macchina-pilota. A tutto questo aggiungiamo la perfetta tecnica di ripresa tv ed ecco completato il successo, e prenotato il posto in calendario per il prossimo anno, sia in caso di mondiale Firn, tradizionale, sia in quello di « World SerieS' della neonata associazione piloti. La -rivolta- dei veri professionisti del motociclismo resta il fatto più importante del meeting inglese, superiore agli accadimenti sportivi che pure hanno, visto assegnare il primo titolo dell'anno a Korfc Balllngton, il successo sofferto di Nieto, la battaglia nelle 350, e la corrida vinta da Roberts su Sheene. E' difficile prevedere come andrà a finire, ma soltanto per il legame ancora piuttosto labile tra i diversi protagonisti. Al momento in cui il manager della nuova associazione troverà il contratto che garantisca dodici gran premi per un ammontare totale di due milioni e mezzo di dollari (circa 2 miliardi e 250 milioni di lire) il gioco è fatto. Sembrano cifre spropositate; ma nello sport professionistico un milione di dollari viene regolarmente guadagnato in un anno tra premi e contratti diversi da almeno quindici golfisti, quattro o cinque tennisti, una mezza dozzina di professionisti del baseball, qualche campione di football americano. I due miliardi e mezzo delle moto vanno suddivisi fra i quaranta partecipanti al Super-Circus e la cifra che ne risulta non è certo altissima. Lo sport dal canto suo è in grado di autofinanziarsi; oltre che essere ottimo veicolo promozionale: basta pensare che una gara come quella inglese, con circa 120. mila spettatori, ha fruttato più di seicentomila sterline (oltre un milardo e 100 milioni di lire): al netto di tutte le spese e tasse rimangono 400 mila sterline pure. L'appuntamento per la definizione delle « World Series- è per dicembre. Nel frattempo si tenterà anche un accordo con la Firn e i suoi vecchi caporioni. Chissà che non vada in porto, grazie al ruolo da intermediario che si è assunto lo svizzero Brenni, un tecnico vero cui i panni federali vanno piuttosto stretti. Le gare proseguono con un appuntamento a breve scadenza, in Cecoslovacchia, dove mancheranno i protagonisti delle 500, ai quali è stato risparmiato il circuito più pericoloso del giro mondiale, quasi che con una 350 si corressero molti meno rischi. A Brno ci sarà battaglia soltanto proprio nella categoria superio-' re, dove il titolo resta ancori in ballottaggio tra i due piloti Kawasaki, Ballington e Hansford, e il francese Fernandez con la migliore Yamaha privata. Per 250 e 125 il casco iridato è già stato assegnato, a Ballington appunto e ad Angel Nieto, ma c'è chi vuole rifarsi delle delusioni recenti o lontane, davanti a tutti Graziano Rossi che ha perso nel modo più incredibile il suo quarto gran premio, cadendo a tre curve dalla fine a causa di una gomma consumata in modo anomalo. La chiusura del mondiale e invece prevista sul classico circuito francese di Le Mans, al primo week-end di settembre, dove per l'ultima volta si affronteranno i fuoriclasse della 500 con la possibilità teorica per Ferrari di agguantare per la coda il titolo mondiale: ci vorrebbe una vittoria dell'italiano e il contemporaneo ritiro o non piazzamento fra i primi dieci di Roberts. Ferrari ha detto chiaramente che arrossirebbe ad aggiudicarsi il mondiale su una disavventura altrui, ma ha anche promesso: «Finalmente potrò correre per vincere, senza troppe tattiche. E' un impegno che prendo». E lui è tipo da mantenere gli impegni. Giorgio Viglino

Persone citate: Angel Nieto, Fernandez, Graziano Rossi, Kawasaki, Nieto, Sheene

Luoghi citati: Cecoslovacchia