I Sindone ora minacciano rivelazioni compromettenti

I Sindone ora minacciano rivelazioni compromettenti «Non intendiamo continuare in questa attesa» I Sindone ora minacciano rivelazioni compromettenti dalla redazione di new york NEW YORK — Nella speranza che sia ancora vivo, la famiglia Sindona si prepara a rivolgere un appello ai rapitori del finanziere, affinché gli restituiscano la libertà. Essa non esclude neppure di diramare una dichiarazione su alcuni retroscena della sua misteriosa scomparsa e sulle diverse responsabilità delle complesse vicende bancarie che lo hanno avuto per prota-1 gonista. Lo ha fatto capire la figlia di Sindona, Maria Lisa I in Magnoni. rispondendo ieri al telefono ai giornalisti. «Ci | stiamo consultando coi nostri avvocati — ha detto —. Non intendiamo continuare in questa attesa passiva degli eventi-. La famiglia, ha aggiunto, aveva contemplato l'iniziativa già la settimana passata, ma ne era stata dissuasa dall'Fbi e dalla polizia newyorchese. La figlia di Sindona non ha voluto precisare in che cosa consisterebbe la dichiarazione. E' possìbile però che la famiglia faccia nomi e muova delle accuse a personaggi molto in vista della finanza e della politica italiana e internazionale. Il caso Sindona, degenerato in un drammatico giallo con l'assassinio di Ambrosoli a Milano un mese fa, potrebbe perciò giungere presto a una svolta, che il finanziere ricompaia o no. Anche se l'Fbi e la polizia newyorchese conti-1 nuano a dubitarne, i familiari si dimostrano convinti chei no egli sia stato sequestrato. A differenza dei giorni scorsi, tuttavia, adesso parlano apertamente di sequestro non a scopo di ottenere un riscatto, ma per ucciderlo. Se la loro disperazione è autentica, li potrebbe portare a gesti clamorosi. Oltre l'Fbi e la polizia newyorchese, che chiedono il massimo riserbo per evitare intralci alle indagini, anche gli avvocati del finanziere socontrari all'iniziativa. A si, no ro rila a, aia il re he oa. norano, to nha o? a- ade ce co ne no, ohe dina siirarlica lo Marvin Frankel, lo stesso che annunciò la scomparsa di Sindona avvenuta il 2 agosto, e l'arrivo della minacciosa lettera di Giustizia proletaria il 9, insiste per un rinvio della dichiarazione. Nino, il figlio di Sindona che risiede e lavora a Chicago, ha asserito che -vi sono milioni di motivi per cui più di una persona eliminerebbe volentieri mio padre-. Egli ha dichiarato che il finanziere -si è creato nemici tra i potenti in Italia e in altri Paesi-, venendo al corrente dei loro segreti. | «£' ridicolo pensare che abbia simulato un sequestro per non presentarsi al processo a suo carico il 10 settembre ha proseguito —. JVon ha ragione di ■ scappare perché è innocente. Inoltre è quasi senza un soldo. Dove potrebbe andare?-. Nino j Sindona, che ha 31 anni, ha ! accostato la scomparsa del I padre all'assassinio di Ambrosoli, ricordando che nelle ultime settimane era stato più volte minacciato al telefono. Senza dirlo espressamente, e rovesciando la tesi comune, ha lasciato intendere che gli stessi potenti (mafiosi) potrebbero essere gli autori della fine del primo e della sparizione del secondo. Né Maria Lisa né Nino Sindona hanno saputo fornire informazioni sulla fantomatica «Giustizia proletaria», l'organizzazione terroristica di sinistra che avrebbe rapito il padre. Anche gli investigatori che propendono per l'ipotesi del sequestro dubitano che essa esista. La famiglia spera e gli investigatori credono che la telefonata di venerdì scorso all'Ansa, che minacciava -la fucilazione- del finanziere all'alba di sabato non abbia avuto seguito. La famiglia | confida che i terroristi stiano semplicemente usando la tattica delle Br e di analoghe formazioni in Italia, di acuire la tensione prima del confronto finale. Gli investigatori sospettano che si tratti di un diversivo, una simulazione. Coloro di essi che pensano al sequestro, escludono moventi politici, ne prospettano altri di «regolamento di conti». Contrariamente alle affermazioni di Nino Sindona, il finanziere non è senza un soldo. L'appartamento di sua proprietà al Pierre, pagato mezzo milione di dollari, gli costava in servizi oltre 2 milioni di lire al mese, ed egli stipendiava nel suo ufficio della Sesta Avenue tra dieci e dodici dipendenti. Nonostante l'incubo del processo, in cui avrebbe dovuto rispondere di 99 imputazioni, talune delle quali passibili di cinque anni sori carcere, conduceva una vi ta dispendiosa. Sindona potrebbe aver trovato rifugio in Canada, o più probabilmente in Messico, Panama o Argentina, dove hanno sede società da lui controllate. Carlo Bordoni, il suo ex braccio destro che il 10 settembre prossimo sarebbe stato il più importante testimone a suo carico, è diviso tra le due ipotesi del sequestro «per farlo tacere- e della fuga, ma ritiene più probabile la seconda. en are ite tto ra arsihe ua ni » »

Luoghi citati: Argentina, Canada, Chicago, Italia, Messico, Milano, New York, Panama