Falliti contatti Usa-palestinesi Gli israeliani si irrigidiscono di Ennio Caretto
Falliti contatti Usa-palestinesi Gli israeliani si irrigidiscono Young ha incontrato l'osservatore dell'Olp alle Nazioni Unite Falliti contatti Usa-palestinesi Gli israeliani si irrigidiscono Inutile tentativo di portare ai negoziati l'Organizzazione, la cui presenza è comunque rifiutata da Gerusalemme - Washington teme di essere scavalcata dalla Cee, che riconoscerebbe uno «Stato sovrano» in un accordo con l'Opec dal nostro corrispondente NEW YORK — Gli Stati : Uniti e l'Organizzazione perila liberazione della Palestina : hr—io preso direttamente ! co. tto per la prima volta al-1 l'inizio del mese: l'ambascia- tore americano all'Onu, ; Young, ha avuto un breve colloquio con l'oi <;rvatore dell'Olp all'Onu. Zehdi Labib Terzi, nella residenza dei delegato del Kuwait, Abdallah Yaccoub Bishara. Contatti indiretti hanno inoltre avuto luogo tramite il austriaco Bruno l'ex cancelliere tedesco Willy Brandt nei loro incontri col leader palestinese Arafat. Ma gli Stati Uniti non sono riusciti a convincere L'Organizzazione a partecipare ai negoziati tra Egitto e Israele per un'autonomia limitata dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza. I contatti, anzi, hanno provocato una rottura, che gli osservatori non escludono sia temporanea, ma che aggrava per ora la crisi mediorientale. Questi retroscena, svelati in parte dalla rivista News- \ week, in parte dall'Olp, in parte dal Dipartimento di : Stato americano, hanno ori- j ginato la scorsa settimana j l'incontro alla Casa Bianca | \ i I cancelliere ! Kreisky e j tra il presidente Carter e l'ambasciatore israeliano a Washington, Ephraim Evron. e la visita, prevista per domani o giovedì, del vicepremier yigael Yadin. La missione di quest'ultimo è «di emergento», come ha ammesso un portavoce americano: Yadin ribadirà a categorico rifiuto di Israele di accettare tratta tive con l'Olp, e chiederà ga ranzie agli Stati Uniti «sui l'autorevole rivista Business Week, la quale afferma che il Kuwait, l'Arabia Saudita, il Qatar, Bahrain, l'Iraq e gli Emirati arabi, che insieme producono le metà del petro l'osservanza degli impegni as sunti a Camp David-. Nel ti more che la crisi precipiti, Carter ha deciso di mandare venerdì in Medio Oriente il suo negoziatore Robert Strauss, che insieme col se gretario di Stato Vance par teciperà alle discussioni con Yadin. Vi è il pericolo che i negoziati tra Egitto e Israele s'interrompano. Il nervosismo degli Stati Uniti dopo il fallimento della loro mediazione è alimentato dalle voci secondo le quali la Cee contemplerebbe il riconoscimento del diritto dei palestinesi a costituirsi in uno Staio sovrano nell'ambito di un importante accordo politico, economico ed energetico con alcuni Paesi dell'Opec. Le voci sono state raccolte dal- Ho del cartello, hanno proposto ai Nove un accordo ventennale di collaborazione. In cambio del greggio, la Cee fornirebbe loro tecnologie e armi. I sei Paesi arabi si sgancerebbero anche dal dollaro, naturalmente a lunga scadenza, per transare nell'ambito del nuovo Sistema monetario europeo. Ispiratore dell'accordo sarebbe il presidente francese. La posizione americana è stata solennemente ribadita ieri da Strauss in un discorso all'Ordine degli avvocati a Washington. .E' falso che gli Stati Uniti non vogliano più garantire la sicurezza e il futuro di Israele — ha dichiarato il negoziatore —. Ma è anche falso che gli Stati Uniti non vogliano riconoscere i legittimi diritti dei palestinesi. Quel popolo deve partecipare alle trattative sul suo avvenire. Gli Stati Uniti si stanno adoprando perché ottenga un tipo di autonomia che soddisfi gli interessi di tutte le parti coinvolte-. Strauss ha spiegato che la base di un'intesa deve collocarsi nell'ambito delle vecchie risoluzioni dell'Onucioè l'Olp deve riconoscere -il diritto di Israele alla sopravvivenza-, e Israele deve riconoscere «i legittimi interessidell'Olp. Carter in persona aveva insistito su questa distinzione in un'Intervista con un gruppo di direttori di giornali americani alla Casa Bianca sabato sera. «Sono contrario alla creazione di uno Stato palestinese separato —aveva detto — che non tornerebbe utile a nessuno, né ai palestinesi, né agli israeliani, né ai Paesi arabi. Una soluzione negoziata deve essere diretta alla ricerca di una autonomia ma nel quadro di una presenza politico-militare israeliana'. Il presidente aveva fatto capire che il suo tentativo di fare approvare all'Olp le vecchie risoluzioni dell'Onu era finito nel nulla. Domenica mattina, l'ex segretario di Stato Kissinger, parlando alla televisione, aveva criticato Israele -per la sua mancanza di fiducia negli Stati Uniti-, asserendo che il suo Paese «non aveva cambiato rotta-. Ma aveva definito i tentativi di Carter «un errore: Israele e Olp non possono negoziare insieme-. E' difficile che gli Stati Uniti possano far prevalere il loro punto di vista su interlocutori che non usano lo stesso linguaggio; inoltre sono esposti al ricatto petrolifero: Arabia Saudita e Kuwait hanno concesso tempo per giungere a una soluzione, ma se il problema palestinese restasse insoluto sarebbero pronti a ricorrere a un embargo delle forniture di greggio. E' una prospettiva inquietante. I prossimi dieci giorni saranno cruciali. Il 23 agosto si dibatterà infatti all'Onu un emendamento alle vecchie risoluzioni. Il Kuwait chiederà che venga riconosciuto il diritto dei palestinesi a costituirsi in uno Stato sovrano, gli Stati Uniti opporranno il veto, e avanzeranno un'altra proposta: che sia riconosciuta la loro aspirazione «a diritti legittimi-, l'evasiva formula di Camp David, un anno fa. Ennio Caretto
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