L'Italia contro la Svezia pensando all'Olanda

L'Italia contro la Svezia pensando all'Olanda Oggi a Prosecco il via ai sedicesimi campionati europei di baseball L'Italia contro la Svezia pensando all'Olanda Qualche timore fra gli azzurri per l'assenza di alcuni giocatori-chiave e per il maltempo - I campi pesanti potrebbero favorire gli eterni rivali olandesi - 11 primo lancio della manifestazione toccherà al torinese Borghino DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE TRIESTE — Dario Borghino. 21 anni, lanciatore della Lawson's Torino, aprirà oggi la partita inaugurale dei XVI Campionati Europei di baseball : è un onore che non era mai. capitato ad un giovane. C'è sempre una prima volta ed è indubbio che Dario abbia meritato questo attestato di fiducia da parte del tecnico azzurro Guilizzoni. i cui problemi peraltro sembrano ingigantire col passare dei giorni. A parte le condizioni atmosferiche ideali per gli olandesi (vento e raffiche di pioggia: i diamanti di Prosecco e Ronchi ieri erano completamente allagati), vanno sottolineati i malanni di alcuni azzurri, a cominciare da Spica e Vandi per finire all'altro • baby» della squadra italiana, il torinese Costa. Spica sta meglio, ma il suo impiego resta ugualmente incerto al pari di Vandi che verrà tenuto probabilmente a riposo. Costa è reduce da un'infiammazione inguinale, accompagnata da qualche linea di febbre che l'ha messo fuori combattimento proprio in vista del match d'apertura con la Svezia. Sotto, dunque, con Borghino. figlio di un ingegnere torinese trasferitosi una ventina d'anni fa negli Stati Uniti, dove Dario crebbe •allevato» al baseball dalla madre. Raccontano che la signora Borghino abbia allenato il ragazzo per diversi anni fungendo da catcher nel'giardinetto della casetta di Los Angeles in cui risiedevano. . Non è una coincidenza pertanto che la famiglia Borghino appena rientrata a Torino abbia dato al baseball una presidentessa (la madre), quindi un campione come Dario e anche una campionessa, la sorella Betty, azzurra del softball. Proprio Betty scenderà in campo con la Nazionale italiana nel primo •europeo- dedicato alle donne in programma a Rogoredo qualche giorno dopo questi campionati maschili. Il primo ostacolo per l'Italia, cioè la Svezia, non dovrebbe riservare sorprese. Le ostilità vere e proprie cominceranno lunedi contro gli oranjes di Richar- dson. Ieri è arrivato dall'Olanda assieme ai nostri avversari anche l'osservatore della squadra azzurra, l'americano John Noce. Ha seguito gli olandesi in cinque partite ricevendone una buona impressione. «Ad ogni modo — ha commentato Noce — possiamo vincere i campionati. Gli olandesi mi sono sembrati debo- li proprio in attacco: in difesa possiedono due lanciatori formidabili come Ronnenberg e Volkerijk, mentre Urbanus probabilmente verrà utilizzato soltanto come interbase. L'unico problema riguarda gli azzurri: sono 'T^icf ^riferisce ai forfaits che hanno privato la nazionale dei migliori del campionato, a cominciare da Giorgio Castelli. Speriamo di non doverli rimpiangere troppo. Ronnenberg. la bestia nera del nostri attaccanti, si è creato un invidiabile repertorio di lanci militando negli Stati Uniti nelle file dei Royals di Kansas City: prima di passare al professionismo peraltro ci ha pensato due volte, dopodiché è rientrato in Olanda rinunciando cosi ai dollari e accontentandosi dello stipendio che gli passano la sua società e la federazione. Se l'Italia dovesse affrontare cinque Ronnenberg. naturalmente gli •europei, diventerebbero un argomento scottante: fortunatamente l'Olanda possiede soltanto questo -numero uno», mentre gli altri pitcher sembrano alla nostra portata. Il duello, dunque, è apertissimo, con la speranza che non piova. In questo caso potrebbe ripetersi l'ambiente di un altro campionato, quello di Parma, vinto appunto dall'Olanda su diamanti umidi e pesanti. Con Borghino in pedana è probabile che Guilizzoni utilizzi Rizzi ricevitore e Guzman in prima base: anche Di Marco, cioè l'alternativa del parmigiano, ha bisogno di riposo. In diamante Russo. Cortese e Mondano, mentre agli esterni Del Sardo. Ciccone e Perrone. oppure Spica. Una formazione dalla discreta potenza offensiva, abbastanza quadrata in difesa. Guilizzoni ovviamente non scopre le sue intenzioni: rispet ■ ta la tradizione secondo la quale nelle partite iniziali i tecnici confondono le carte. Anche perché causa il maltempo non ha potuto provare a fondo gli schemi essendo rimasto a quelli di Parma. Vorrà dire che li completerà in panchina a cominciare da oggi. Giorgio Gandolfi