Liberi dopo un mese i coniugi rapiti in Sardegna: pagati i 4 miliardi?

Liberi dopo un mese i coniugi rapiti in Sardegna: pagati i 4 miliardi? Sono l'industriale Roberto Pancirolli e la giovane figlia del «re dei bulloni» Liberi dopo un mese i coniugi rapiti in Sardegna: pagati i 4 miliardi? Di notte, nelle campagne di Nuoro - Erano stati sequestrati il 13 luglio, davanti alla loro villa di Porto Taverna - La moglie, 32 anni, è stata colta da malore sull'aereo che la riportava a Milano: ora sta bene NUORO — L'industriale milanese Roberto Pancirolli, 33 anni, e la moglie Ornella Fontana, trentaduenne, abitanti a Monza in via Palestrina 24 — che erano stati rapiti in Sardegna nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 luglio — sono tornati liberi in queste ultime ore, dopo 28 giorni di prigionìa, nelle campagne tra Nuoro e Siniscola. Ornella Fontana è figlia di Walter Fontana, un industriale lombardo noto come «il re dei bulloni» e di recente eletto presidente degli industriali monzesi. Ornella Fontana Pancirolli è stata liberata poco dopo runa del mattino di ieri nelle campagne di Lula, a una trentina di chilometri da Nuoro. Il marito, Roberto, era stato liberato la notte del 7 agosto nel Nuorese e tenuto nascosto dai familiari per non creare ostacoli alle trattative per la liberazione della moglie, con la quale è sposato da sette anni. I coniugi Pancirolli, subito dopo la liberazione, hanno avvertito i carabinieri di San Teodoro. 'Erano affaticati, con i volti tirati — ha detto il capitano Viola, comandante della compagnia dei carabinieri di Siniscola — ma mi sono sembrati in buone condizioni'. Ad abbracciare Ornella Fontana e il marito, nella villa di Porto Taverna, c'erano — oltre al padre e la madre — la sorella, i nonni e altri parenti. La giovane sposa non ha saputo controllare la sua gioia e ripetutamente è scoppiata in lacrime. 'Voglio riabbracciare mio figlio Luca — ha detto più volte — anche perché ho temuto di non poterlo più rivedere*. Per questo, impegnandosi a rientrare in Sardegna entro pochi giorni per mettersi a disposizione del magistrato, la donna ha ottenuto il permesso di partire subito per Milano. Con lei sono partiti il marito, il padre e la madre. Durante il viaggio in aereo Ornella Fontana è stata colta da malore ma le sue condizioni risultano buone. Nelle trattative, condotte da Walter Fontana, è stata consegnata ai banditi una ingente somma (si parla di quattro miliardi). Il sequestro dei coniugi — il primo del genere nella storia del banditismo sardo — era avvenuto all'una di notte a Porto Taverna, presso Olbia. Pancirolli e sua moglie rientrano a casa in compagnia di alcuni amici, Luigi, cugino di Ornella, con la moglie Jone Giachetti, e Attilio Biscottini con la moglie Annalisa Gannassa. Viaggiano su un pulmino Volkswagen provenienti da Porto Cervo, dove hanno trascorso la serata. A pochi metri da villa Fontana il pilota del pulmino è costretto a una brusca frenata: sulla strada c'è uno sbarramento di pietre, segnale inequivocabile di pericolo. Pancirolli (è lui che guida) tenta di invertire la marcia ma senza fortuna. Dal buio sbucano i banditi, mascherati e armati di mitra. I passeggeri del pulmino scendono. 'Chi è Ornella Fontana?» domanda uno dei malviventi. La signora si fa avanti e viene fatta risalire sul pulmino. Chiede ai banditi di essere accompagnata dal marito, e costoro acconsentono. Prima di allontanarsi col Volkswagen dei Pancirolli, i banditi — descritti come gentili e comandati da un uomo alto e prestante che parlava molto correttamente l'italiano — ordinano agli amici dei coniugi di non dare l'allarme prima che faccia giorno. «Per mettervi in contatto con noi — aggiungono i sequestratori — usate le inserzioni sui giornali. Ricordatevi che chi non ha seguito la nostre istruzioni non è ritornato a casa-. Questo è l'ultimo avvertimento. Qualche ora dopo il sequestro arriva all'agenzia Spi, che gestisce la pubblicità sui due quotidiani sardi, una strana telefonata. Un sedicente esponente delle «Brigate rosse, rivendica il sequestro, che spiega come gesto politico. Ma non è credibile. Si tratta di fuorilegge comuni che vogliono solo quattrini e ne vogliono molti. II padre di Ornella Fontana, accorso da Veduggio (Milano) dov'è titolare della «Fontana Luigi S.p.A.», una grossa azienda che produce bulloni e viti, gestisce le trattative, aiutato da don Francesco Pala, parroco di San Teodoro, di cui è amico fraterno. L'industriale ha fretta di concludere subito ma i contatti devono comunque seguire un «iter» obbligatorio e non possono iniziare prima che i due ostaggi siano al sicuro. Cosi, fra annunci sui giornali e contatti informali, si arriva all'ultimo atto, che si è svolto ieri mattina all'alba presso Siniscola. La notizia della liberazione dei coniugi Pancirolli si è subito sparsa sulla Costa Smeralda, ove la coppia è molto conosciuta. Roberto Pancirolli, originario di Milano dove il padre, oggi in pensione, aveva svolto attività di commercialista, sposando Ornella Fontana era diventato amministratore delegato dell'azienda di Veduggio della quale Walter Fontana è titolare col fratello. Walter Fontana, oltre ad Ornella, ha un'altra figlia minore, Mirella. Ereditata la piccola fabbrica di chiodi dal padre, cinque anni fa ha sposato in seconde nozze Franca Pricca, la quale gli ha portato in dote un'altra piccola fabbrica, questa volta di bulloni. Il «re dei bulloni» aveva scoperto la Sardegna una decina di anni fa. Aveva comprato del terreno a Porto Taverna, località alle porte della Costa Smeralda, dall'allora scono¬ sciuto operatore immobiliare tedesco Reìner Besuch — sequestrato e mai più rilasciato dai banditi i'anno scorso — e si era costruito la casa per le vacanze. Roberto e Ornella Pancirolli erano arrivati alla villa pochi giorni prima del sequestro in compagnia degli amici. Non avevano portato con loro il figlio Luca, che ha 4 anni; il bimbo sarebbe dovuto arrivare in seguito con altri parenti. Antonio Pinna Monza. I coniugi Giovanni Panciroli e Ornella Fontana, rapiti il 13 luglio e liberati ieri (Ansa)