Patricia Highsmith: un giallo di classe di Lietta Tornabuoni

Patricia Highsmith: un giallo di classe Patricia Highsmith: un giallo di classe Intrighi e fascino d'un tragico amore Patricia Highsmith: «Il grido della civetta», ed. Sonzogno, pag. 275. lire 5500. Nel buio della notte oltre gli alberi, negli esatti quadrati di luce di una finestra di cucina, una ragazza si muove calma preparando pollo fritto per il fidanzato che verrà a cena. Non una gran ragazza: capelli castani, bocca larga e un'eterna espressione di serietà infantile negli occhi grigi, il corpo tutto d'un pezzo «come una statua ben fatta*, una voce qualunque ma naturale e sincera, il viso liscio e chiaro « ome se non avesse mai aggrottato la fronte». Venti, venticinque anni. Per molto tempo, nascosto dagli alberi, un uomo la guarda, la spia. E' reduce da un matrimonio terribile e impegnato nel grande sforzo di sopravvivere restando sano di mente; si è rifugiato da New York in una piccola città di provincia per cercare di tenere insieme nell'estraneità i frammenti. lacerati di se stesso; vive le sue giornate facendo «ogni cosa per routine, come se i prestasse servizio in un esercito suo e com-1 posto da una solapersona* L'immagine della ragazza lo consola: gli piace il temperamento tranquillo e il modo di accontentarsi della vita rivelati dai gesti di lei, gli piace pensare che si accontenta, la spia come un voyeur della calma e angusta felicità altrui. La situazione iniziale del Grido della ci- I i | ; [ | | vetta condensa subito stile, fascino e tensione dell'autrice: il potenziale delittuoso della quotidianità, la netta profondità cinematografica delle immagini, l'accorata nevrosi dei personaggi, l'impassibile originalitàdel linguaggio. Patricia Highsmith ha cinquant'anni, è americana, vive nella campagna francese, coltiva fiori, ama gli animali, vede poca gente. Il personaggio parrebbe ricalcato su quello che tutte le scrittrici di «gialli» della tradizione si sono inventate: invece è l'autrice prediletta dei ragazzi dell'avanguardia elegante europea, ispiratrice di Hiteheock, di Wim Wenders e quindi dei giovani cineasti loro adoratori, romanziera dell'incongruenza assassina della normalità contemporanea. Il suo talento nel raccontare il mutarsi dell'orrore interno in sanguinosi fatti d'orrore, nel coinvolgere il lettore in intrighi insensati e inevitabili si era già visto in libri belli come L'amico americano o Diario . i di Edith, e si ritrova intero ne // grido della 1 civetta. I L'uomo e la ragazza si incontrano, lei i s'innamora, lui no: la vendicatività violen| ta del fidanzato lasciato da lei e la folle ma; lignità dell'ex moglie di lui trasformano la [ storia in un incubo di esasperazione | astratta e feroce, condotto benissimo. | scritto benissimo. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Patricia Highsmith, Sonzogno, Wim Wenders

Luoghi citati: New York