Avanza inesorabile verso le coste texane la «marea nera» che arriva dal Messico

Avanza inesorabile verso le coste texane la «marea nera» che arriva dal Messico Aerei e navi mobilitati per tentare restrema difesa della fauna e delle spiagge Avanza inesorabile verso le coste texane la «marea nera» che arriva dal Messico CORPUS CHRISTI (Texas) — Una chiazza di petrolio si estende per quaranta miglia al largo dell'isola di Santo Padre e avanza lentamente verso Nord. Alimentata dalla brezza del Golfo la grande chiazza, originata nella baia di Campeche, nel Sud del Golfo del Messico, minaccia di lambire nelle prossime ore le bianche spiagge del Texas meridionale. I meteorologi prevedono che il vento continuerà a soffiare a una velocità di dieci nodi all'ora e per il turismo, la pesca e l'ecologia la notizia non è confortante. Martedì la marea nera aveva dato l'impressione di essersi arrestata ma la speranza che il pericolo fosse improvvisamente e fortunatamente scongiurato è durata poco. (Ap) la marea nera arriva nelle loro acque. Il quartier generale per la «difesa», il Regional Response Effort si è installato negli uffici dell'Osi Industri) Building. a Corpus Christi, porto texano 160 chilometri a Nord della frontiera messicana. Vi lavorano centicinquanta tecnici ed esperti del governo del Texas e del governo federale. Appartengono a tre enti: il servizio guardacostiero, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e l'Agenzia federale per gli oceani e l'atmosfera. Disponendo d'una «fanteria», d'una flotta aerea e di navi, il Regional Response Effort si è prefisso l'obiettivo d'individuare e di distruggere quella che qui. non senza esagerazione tipicamente texana, è definita «la più grande marea nera della storia». «Non c'è motivo di allarme» diceva la società messicana Pemex ancora qualche giorno fa. Di fronte alla politica del silenzio dei messicani, i texani di Corpus Christi hanno deciso di seguire quella dell'informazione continua. Un servizio-stampa dove siede in permanenza un rappresentante di ciascuno dei tre enti preposti alla difesa è disponibile in ogni momento del giorno per il pubblico e i giornalisti. Ogni mattina si tiene una conferenza stampa per comunicare le ultime informazioni che riguardano la «chiazza». Una banda magnetica registra giorno e notte gli ultimi dati. Il petrolio ha raggiunto le ■ coste messicane ad una ventina di chilometri a Sud della frontiera statunitense, ma le spiagge texane del Golfo del : Messico, che qui chiamano la ì «terza costa d'America», non j sono state ancora investite. Il ! 7 agosto gli esperti americani ' hanno tuttavia individuato a 1 una decina di chilometri al largo del litorale le prime macchie brune. Alcuni «sub» ; avrebbero localizzato, ad una profondità di circa 12 metri dei grumi spessi circa 5 centi! metri. Ma per ora nessuno !può dire con sicurezza che si tratti di residui provenienti da Ixtoc-One. I tecnici hanno battezzato le sostanze solide «crèpes al , petrolio» (oil pancakes) e hanno soprannominato «spuma lai cioccolato» le emulsioni di I petrolio e acqua salata. Malgrado la tecnologia i avanzata di cui dispongono, i texani ammettono il loro imbarazzo nel caso dovessero combattere una chiazza mezza sommersa. Craig Hooper, ricercatore dell'Agenzia ameI ricana per gli oceani e l'atmo; sfera, rileva che quella delle | maree nere è una «scienza i molto inesatta». Cosi non si sa neppure determinare la grandezza e la direzione della marea. Quattro parole d'ordine sono continuamente sulla bocca dei responsabili del Regional Response Effort: «barriere galleggianti», «tempo», «situazione meteorologica», «eliminazione della chiazza». Sono le quattro armi sulle quali si conta per combattere la marea. I guardacoste hanno steso quattro barriere galleggianti tra le acque messicane e quelle statunitensi. Le due più importanti, ciascuna lunga 500 metri, sono state installate di fronte all'estuario del Brazos-Santiago e all'imbocco del Rio Grande, per impedire che il petrolio penetri negli stagni lungo il litorale, dove abbondano i gamberi. Nell'attesa duemila cuccioli di tartarughe di Ridley. specie in estinzione, sono sfuggiti 1 di misura alla peste nera. So! no stati prelevati da un elicottero e portati in una zona del Golfo non minacciata. Ma si teme sempre più per la sorte t dei pellicani delle riserve nella costa meridionale del Texas. Sylvie Crossman (C'opj tight di «Le Monde» e per l'Italia de «La Stampa»)

Persone citate: Christi, Craig Hooper

Luoghi citati: Corpus Christi, Italia, Messico, Texas